I contributi di valore non sono necessariamente legati
all'attualità. Anzi, spesso con il tempo acquistano ulteriore pregnanza. Questo
il motivo per cui pubblico integralmente un articolo apparso sul CdT del 5
dicembre 2015 a margine della giornata di riflessione sulla salvaguardia dei
suoli. L'articolo, a firma
dell'ingegnere forestale Roberto Buffi, contiene spunti degni di riflessione
(il grassetto è mio).
Ricordiamo che Roberto Buffi è uno dei protagonisti di
"Boschi e missionari" documentario di Bruno Bergomi diffuso dalla RSI
nel 2013 ma sempre valido.L'ingegnere è inoltre il curatore di Silvaforum,
blog ricco di spunti per chi volesse approfondire l'argomento della cura e
della protezione delle foreste anche per il benessere interiore. Grazie alla
sua formazione di ricercatore al Forschungs- und Ausbildungszentrum für
Tiefenpsychologie nach C. G. Jung und Marie-Louise von Franz di Zurigo, formazione che completa il suo lavoro di ingegnere forestale, Buffi propone un approccio atipico al territorio centrato sulla rivalorizzazione del
rapporto uomo-natura alla luce delle nostre esigenze interiori:
"Vediamo quanto spesso progetti di gestione del
territorio incontrano ostacoli dovuti a fattori irrazionali. Spesso sono
riconducibili a un'insufficiente considerazione del mondo interiore, e alla
mancata riflessione sul senso di quanto intendiamo fare. L'esperienza dimostra
che nei nostri progetti è necessario investire nell'individuo, non soltanto
nelle infrastrutture. Avanzano se hanno cultura."
Ma ecco l'articolo del 5 dicembre 2015. Buona lettura.
Ortica
Il suolo è con l’acqua e l’aria il fondamento
della vita sulla terra. È una realtà complessa, in assoluto l’habitat con la
più alta biodiversità. Il numero di specie che vivono in pochi grammi di terra
è strabiliante, va nelle migliaia, piccoli e piccolissimi organismi dai quali
dipende quanto cresce in superficie. Centrali nei cicli dell’acqua e della
materia, i suoli si formano in tempi lunghissimi. Sono il substrato su (in) cui
crescono le piante, pertanto la base della produzione di biomassa. Fissano
grandi quantità di CO2 , importanti in rapporto ai cambiamenti climatici.
I
suoli hanno valore immateriale; le loro imperscrutabili
oscurità sono caricate simbolicamente. In una prospettiva umana sono una
risorsa non rinnovabile. Globalmente sono molto minacciati; l’uso dei suoli per
l’edificazione avanza con ritmi crescenti, e l’erosione assume enormi
dimensioni. Si osserva una progressiva alterazione delle loro proprietà
fisiche, chimiche e biologiche, a seguito di errate pratiche agricole. Nell’UE
annualmente vanno persi 1'000 km2 di suoli.
A questa situazione da allarme
rosso la politica in sostanza non ha saputo far fronte. Nella società il suolo,
rispetto all’acqua, all’aria e alla biodiversità, ha ricevuto e tuttora riceve
minore attenzione. Un segnale positivo arriva dalle Nazioni Unite, con la
proclamazione dell’Anno internazionale dei suoli 2015. Sabato 5 dicembre è la
giornata internazionale dei suoli. Obiettivo è una maggiore coscienza
dell’importanza vitale del suolo per l’umanità.
In Svizzera le problematiche attorno ai suoli sostanzialmente non
cambiano, pur con accenti diversi. Fattore aggravante è l’intensa attività
edificatoria. Il forte incremento
demografico e uno standard materiale di vita “elevato” causano un insostenibile
consumo della risorsa suolo, a ritmi sovra proporzionali rispetto
all’incremento della popolazione. Distruggiamo circa 1 m2 di suolo agricolo il
secondo. Annualmente l’edilizia occupa un’area corrispondente a quella del
Lago di Zugo. Nel Cantone Ticino le cose stanno anche peggio; negli ultimi 25 anni sono stati edificati
oltre 28 km2 di terreno. Per quanto riguarda il deterioramento dei suoli
dovuto agli inquinanti la situazione si presenta in chiaro scuro. Per il Sud
delle Alpi si hanno alcuni dati sparsi; si è a conoscenza di situazioni
preoccupanti. Ad esempio gli apporti di azoto dovuti all’inquinamento
atmosferico superano largamente i valori critici. La crisi dei suoli non è dovuta a insufficienti mezzi giuridici di
tutela. I problemi risiedono nell’applicazione.
La Legge federale sulla
pianificazione del territorio chiede uno sviluppo armonioso del Paese. I
Cantoni devono “proteggere le basi naturali, come il suolo, l’aria, l’acqua, il
bosco e il paesaggio”. L’Ordinanza contro il deterioramento del suolo mira a
“conservare a lungo termine la fertilità del suolo”. Nel Cantone Ticino la
Legge cantonale sullo sviluppo territoriale vuole “un uso misurato del suolo”.
Il Piano direttore cantonale sostiene esplicitamente un uso parsimonioso del territorio,
attraverso il contenimento degli insediamenti. Decisiva è ovviamente
l’applicazione di questi e altri disposti da parte dei Comuni nel quadro dei
Piani regolatori; devono prestare attenzione ai suoli. Ulteriori stringenti
disposizioni a favore del suolo si trovano nella Legge federale sulla
protezione dell’ambiente. Ovviamente la tutela del suolo dipende dalla
preparazione degli attori, cittadini, funzionari e autorità comunali, cantonali
e federali. Quanto si costata è che nei fatti e nei territori la protezione del
suolo non è arrivata, o troppo debolmente. Dalla norma al fatto scattano tanti
freni legati a interessi immediati.
Di
fronte alla realtà del territorio non si può non avere l’impressione che nella
gestione del territorio il suolo sia stato il parente povero della tutela
ambientale. Ora, a seguito della revisione della Legge federale sulla
pianificazione del territorio i Cantoni a breve devono ridimensionare le aree
edificabili, adattandole al fabbisogno su un arco di 15 anni. È un passo.
L’esercizio si presta comunque a numerose interpretazioni, ed è facile
prevedere che il suolo, nella contrapposizione dei vari interessi, rischia
nuovamente di ritrovarsi poco difeso. Infatti c’è poca consapevolezza. Quanto
urge, è una vera, piena e sentita coscienza dei suoli, che vada oltre questo
fatto tecnico dei 15 anni. C’è poca informazione. In Ticino l’eco dell’Anno
internazionale dei suoli è stato molto scarso. Meritano di essere ricordate le
iniziative della Confederazione, quali la pubblicazione del bel fascicolo
“Meraviglie del suolo” edito dal Programma nazionale di ricerca “Risorsa
suolo”, e l’allestimento del portale www.suoli2015.ch. La criticità dei suoli
ha ovviamente un significato simbolico. È l’espressione di una cultura, la
nostra, che non ha i piedi per terra.