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mercoledì 2 marzo 2016

Villino Lüthi a Montarina: il Cds bacchetta Lugano e revoca la licenza di costruzione

Tra ricorsi e controricorsi, si è protratta per oltre due anni la vertenza per il restauro di Villa Lüthi - bene protetto d'interesse cantonale nel quartiere di Montarina - e per l'edificazione sul mappale adiacente di una nuova costruzione. Ma lo scorso gennaio, il Consiglio di stato vi ha messo fine revocando la licenza accordata dal Municipio di Lugano nonostante la lunga serie di inosservanze e di carenze del progetto. La decisione del Comune - ha sentenziato - "ha violato il diritto, in quanto costitutiva di un eccesso negativo di potere". Il Governo ha inoltre bacchettato il Municipio che sosteneva l'inapplicabilità dell'ISOS "perché il PR di Lugano non lo ha ancora recepito": una sentenza che pesa come un macigno dopo la recente demolizione, sul piazzale di Besso, di edifici protetti dall'Inventario federale.  

immagine STAN

La decisione con la quale il Consiglio di stato ha accolto il ricorso della Società ticinese per l'arte e la natura - che ha pubblicato integralmente la sentenza- fa stato di una lunga lista di inadempienze rilevate nella domanda di costruzione:  dalla carenza di informazioni per il computo dell'area verde, al mancato rispetto delle distanze dal confine e tra gli edifici passando per la mancata attenzione alla tutela del giardino. In particolare, il progetto prevedeva la sostituzione delle piante esistenti (alberi d'alto fusto) nonostante il loro dissodamento sottostia all'obbligo di una richiesta di autorizzazione. Richiesta, tuttavia, che non era stata inoltrata.

Altra lacuna e non da poco: il progetto non rispettava il principio dell'inserimento armonioso nello spazio circostante, principio ancorato nella nuova Legge sullo sviluppo territoriale: "Nella misura in cui non ha applicato l'art. 109 cpv 2 Lst, il Comune non ha fatto uso della latitudine di giudizio né dell'apprezzamento conferitogli dalla predetta norma. La decisione del Municipio viola così il diritto, in quanto costitutiva di un eccesso negativo di potere".   

Dulcis in fondo: stando alla Commissione federale dei monumenti storici nella tutela di un bene protetto, il contesto è parte essenziale del monumento. E nel caso specifico, questo contesto è giustappunto tutelato dall'Inventario federale ISOS.  Ne consegue che nel perimetro di rispetto non sono ammessi interventi suscettibili di  compromettere la conservazione o la valorizzazione del bene protetto. Per il quartiere di  Montarina, l'Inventario federale ISOS impone "una conservazione integrale di tutti gli edifici, parti dell'impianto e degli spazi liberi: l'eliminazione di elementi perturbanti nonché il divieto di demolizione e di nuove edificazioni e l'attuazione di norme rigorose per i rifacimenti".  Più chiaro di così. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere.

Ortica

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