"La Casa rossa non verrà toccata":
lascia quanto meno perplessi la reazione della sindaca di Collina d'oro al
lancio della petizione per salvare la Casa Rossa e il suo parco dal controverso
progetto immobiliare targato Pavesi. Verrebbe da dire, come recita il
proverbio, che non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire. Mai si è parlato
di un'eventuale demolizione della Casa dove Hesse visse per oltre 30 anni fino
alla sua morte. Nella sua strenua opposizione a suon di ricorsi, la STAN - che ha
sin dall'inizio osteggiato l'edificazione della parte sottostante del parco- ha
sempre messo in evidenza la valenza di testimonianza storico-culturale del
luogo dove visse il premio Nobel.
La casa e il suo parco sono un
unicum, non vanno disgiunte l'una dall'altro:
edificare parte del parco significherebbe violare lo spirito di quei
luoghi, meta di tanti estimatori dell'opera letteraria di Hesse. Eppure, il
municipio non sembra tenere conto della mobilitazione creatasi sin dalla prima
domanda di costruzione a difesa di questo importante luogo della memoria: nè le
3000 firme raccolte nel 2012, né le
proteste, le interrogazioni e gli appelli lanciati da più parti, né la creazione
di un comitato internazionale per la creazione di un Parco Hermann Hesse, né la
recente petizione promossa su Avaaz e tuttora in corso.
Lanciata lo scorso 6 luglio dal
vicepresidente STAN Benedetto
Antonini, la petizione ha sinora raggiunto quota 1270 firme. A riprova che il
destino della Casa rossa e del suo parco stanno a cuore a molti. Ma trincerandosi
con pervicacia dietro la conformità del progetto e l'impossibilità, per il
comune, di finanziare l'acquisto del parco, il municipio non sembra tenere
conto di nulla di tutto ciò, limitandosi
a ripetere che il progetto è conforme alla legge e che la Casa Rossa non verrà
abbattuta. Intanto, però, della vicenda si è interessato anche il Corriere della sera che il 2 agosto, nella sua versione online, le ha dato ampio spazio tanto da precisare che la stessa petizione su Avaaz sarà lanciata anche in tedesco, francese e inglese. Fino
a quando il Municipio di Collina d'oro si ostinerà a fare orecchio da mercante?
Ortica