SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

QUALE LUOGO AMATE E QUALE DETESTATE? COSA SUSCITA IN VOI? SEGNALATELO CON SCRITTI, FOTO, COMMENTI, FATELO IN MODO ANONIMO, CON UNO PSEUDONIMO O CON IL VOSTRO VERO NOME MA PARTECIPATE AL SONDAGGIO DI SALVIAMO IL SALVABILE!
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mercoledì 23 novembre 2011

A Falò si salva il salvabile

Cara Icchia,
domani andrà in onda una puntata di Falò indirettamente dedicata a noi... ovverossia - leggo su "ticinosette" - "a quelle associazioni di cittadini che lottano contro progetti edilizi che ritengono inopportuni". E sai come si intitola la trasmissione? "Salviamo il salvabile!". Come interpretarlo? Un riconoscimento velato all'attività di SIS? Rimane il fatto che di "Salviamo il salvabile" ha parlato anche il primo numero della nuova rivista "La Cité" in un articolo a tutta pagina titolato "Lugano, la loi du béton". Il nuovo bimensile è apparso sul mercato editoriale romando quest'autunno allo scopo di "devenir le porte-parole d'un  lectorat exigeant qui entend reprendre ses droits sur les mutations de la presse en Suisse. S'abonner à La Cité, c'est notifier à celles et ceux qui prennent les décisions en haut lieu qu'un nombre croissant de lecteurs veulent, par le bas, avoir leur mot à dire". 
Ortica

lunedì 14 novembre 2011

Un muro a secco da salvare, memoria del nostro passato rurale

Cara Icchia,
a Pregassona, a pochi passi dal campanile di Pazzalino (bene cantonale protetto) si è conservato nel tempo - forse perché in un luogo discosto -  un acciottolato delimitato da un muro a secco, uno dei pochi rimasti a ricordare un passato rurale non tanto lontano.


È un angolo suggestivo che rischia però di essere deturpato (con l'avvallo dell'autorità) da un nuovo, inutile complesso edilizio. L'ennesima rapina del territorio non è però sfuggita ai consiglieri comunali Giovanni Bolzani (Plrt) e Marco Chiesa (Udc) autori di un'interrogazione nella quale chiedono spiegazioni al Municipio. Leggi quanto scrivono:

"Lodevole Municipio
il campanile di Pazzalino è un bene culturale di interesse cantonale, la sua architettura romanica si erge come sentinella a guardia dei declivi sottostanti dove convivono qualche filare di vigna, orti e boschi fra palazzine, case unifamiliari, ville e resti di un passaro contadino.
Dalla rotonda di San Siro una piccola strada, la via al Campanile, si inerpica ombrosa sotto il Bré per giungere ad un incrocio dove convergono due sentieri e due riali con varie camere di contenimento, qui sulla sinistra, il cammino prosegue su un acciottolato su cui poggia un muro a secco. A monte del muro a secco, su di un irto terreno boscoso, sta per sorgere un complesso edilizio costituito da 3 condomini, un progetto che nonostante i ripetuti appelli e consigli delle varie commissioni preposte è rimasto "debole" e a detta di molti un vero esempio di non-architettura. Purtroppo il piano regolatore del quartiere lo permette e pertanto non possiamo che "subire" un ulteriore esempio di speculazione edilizia sul nostro territorio.
(...)
La via al Campanile rappresenta ancora un angolo di percorso "suggestivo" grazie al suo muro a secco e al contesto naturale circostante. Il cammino attraverso anche alcune pregevoli scalinate porta al campanile romanico ed alla Chiesa di S.Maria di Pazzalino, posto da cui si gode una bella vista sul nostro territorio. Si tratta di uno di quei percorsi a mobilità lenta che oggi dovremmo tendere a valorizzare ai fini educativi (spesso viene percorso dalle scolaresche), turistici e di recupero della memoria del territorio.



                                                                    Alla luce di quanto sopra chiediamo:
1. Corrisponde al vero che il mappale 224 RFD Viganello può essere edificato in maniera così importante come previsto dal progetto sopracitato?
2. Se sì, come verrà salvaguardato il muro a secco oggi esistente sulla via al Campanile?
3. Corrisponde al vero che il muro verrà demolito in almeno 3 punti per consentire l'accesso alle autorimesse e alle costruende case?
4. Per quale motivo non viene considerata l'opzione di accesso al terreno, sia per il cantiere che un domani per l'accesso alle abitazioni attraverso la via San Siro?
5. Quali misure di sicurezza verranno preso per salvaguardare la sicurezza da possibili frane ed esondazioni se il cantiere e l'accesso ai nuovi edifici venisse confermato attraverso la via Campanile proprio in prossimità delle vasche di contenimento che sono già state teatro delle esondazioni del 2008?"

V'è da sperare che alla luce della nuova sensibilità dimostrata con l'accettazione della nuova lista dei beni da tutelare, il Municipio si adoperi per la salvaguardia di questa umile ma poetica testimonianza del nostro passato. 
Ortica

Operazione fiorita al Parco Ciani

Cara Ortica, un po' di colore per gli amici del verde.
Nel 2012 JardinSuisse compirà 80 anni e per celebrare questo giubileo sono stati organizzati diversi eventi legati al mondo del giardinaggio.
Il primo, ha avuto inizio settimana scorsa proprio al Parco Ciani di Lugano dove oltre 90 apprendisti giardinieri si sono alternati nella piantagione di 100'000 (!) bulbi di narciso. Ho saputo che l'operazione avviene in collaborazione con la ditta Caminada di Cadempino che nel 2012 festeggerà 125 anni di attività...
Ci aspetta una bella primavera fiorita...
Icchia

martedì 8 novembre 2011

L'ex Romantica e le promesse non tenute del Governo


Totale abbandono, degrado preoccupante, impegni disattesi. Sono parole dure quelle con cui Riccardo Bergossi, Tita Carloni, Bernhard Furrer, Pier Giorgio Gerosa, Simona Martinoli e Heiner Rodel si sono rivolti con una lettera aperta al Consiglio di stato per denunciare lo stato di incuria di Villa Galli a Melide. Incuria che rischia addirittura di metterne a repentaglio l'esistenza. Villa Galli, per il cui salvataggio si erano mossi mari e monti, oggi è abbandonata al suo destino nonostante il Consiglio di stato si fosse impegnato a trovare una soluzione per l'aprile 2010. È ora di intervenire senza indugi: l'ex Romantica non è che l'ombra di sé stessa e le foto allegate allo scritto ne sono la prova migliore.



Ortica
Ecco di seguito lo scritto indirizzato al Consiglio di stato: 

Lettera aperta al Consiglio di Stato, novembre 2011
Gli impegni non rispettati del Cantone su Villa Galli - La Romantica
Signora Presidentessa, Egregi signori,
è scaduto da oltre un anno e mezzo il termine che il Consiglio di Stato aveva annunciato per trovare una soluzione pianificatoria, che consentisse di salvaguardare Villa Galli di Melide – la ex Romantica – e il suo parco. Il comunicato stampa dell'ottobre 2009 indicava il mese di aprile del 2010 come termine per la presentazione di una soluzione.
Nel frattempo l'edificio e il parco, considerati dalla Commissione cantonale dei beni culturali degni di tutela anche per la eccezionale collocazione geografica e il valore di testimonianza storica degli albori del Cantone, giacciono in stato di totale abbandono, e il degrado della struttura avanza in modo preoccupante. Le recenti fotografie qui allegate lo mostrano chiaramente: abbandonata al suo destino, senza alcuna misura provvisionale, privata dei pluviali e quindi vittima dell'umidità e del marciume, la villa in questi tre anni si è gravemente deteriorata.
Che cosa si aspetta? Che ancora una volta un bene culturale deperisca a tal punto da rendere arduo o impossibile il recupero? Sappiamo fin troppo bene che in Ticino ciò è già successo con altre preziose testimonianze storiche e culturali, ormai perse per sempre. Secondo l’art. 17.1 della Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali il Consiglio di Stato “deve senza indugi” ordinare delle misure provvisionali quando un bene culturale degno di protezione è esposto al rischio di alterazione, manomissione o simile.
Forse non è bastato il grande interesse che la vicenda aveva suscitato nell'opinione pubblica tre anni fa, sfociato nella petizione popolare dei cittadini dello stesso comune di Melide? Forse non si è tenuto conto delle ricerche preliminari, condotte gratuitamente, che hanno permesso di dimostrare l'importanza di Villa Galli, né delle moltissime prese di posizione, in Ticino, in Svizzera e all’estero, affinché la villa venisse preservata?
Proprio nel momento in cui si diffonde la coscienza comune che, giorno dopo giorno, vengono distrutti beni che dovrebbero invece essere conservati e valorizzati con la massima cura, non sarebbe opportuno che il Consiglio di Stato venisse meno agli impegni assunti e deludesse i cittadini nelle loro aspettative.

In attesa di un vostro riscontro, salutiamo distintamente.

Riccardo Bergossi, Tita Carloni, Bernhard Furrer, Pier Giorgio Gerosa, Simona Martinoli, Heiner Rodel

La terra strappata sotto i piedi

Anche in Ticino il territorio è a rischio: l'allarme giunge a margine della tragedia di Genova, l'ennesimo disastro italiano dovuto all'incuria territoriale. A dirlo - in un'intervista di oggi sul Corriere del Ticino - è il geologo Christian Ambrosi, ricercatore dell'Istituto Scienze della Terra. Si continua a costruire troppo e male, il cemento sta soffocando letteralmente il territorio. "Le piogge intense e violente ci sono sempre state. Quello che sta cambiando in modo drammatico e repentino è la risposta del territorio a simili eventi". Che altro non è che la risposta al suo saccheggio. "Il livello di sfruttamento - sottolinea ancora lo studioso - è ormai massimo anche da noi e ormai si può affermare che è il territorio stesso a non essere più ecocompatibile". Urge un ripensamento se non vogliamo ritrovarci a gestire emergenze devastanti come quella genovese.

Luglio: fango a Capolago -  da Localnews.ch
"Occorre mettere finalmente da parte il mito anacronistico, folle e rovinoso della crescita illimitata fatta solo di sprechi, e decidersi a considerare il territorio come il bene più prezioso perché scarso e limitato, quindi come bene collettivo da conservare gelosamente(...)
Altrimenti assisteremo alla distruzione del nostro stesso spazio di vita, e a poco a poco la terra ci sarà strappata di sotto i piedi (
la sottolineatura è mia
)"
Queste non sono parole di Ambrosi, bensì di Antonio Cederna. Scritte nel 1987.
Ortica