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martedì 8 novembre 2011

La terra strappata sotto i piedi

Anche in Ticino il territorio è a rischio: l'allarme giunge a margine della tragedia di Genova, l'ennesimo disastro italiano dovuto all'incuria territoriale. A dirlo - in un'intervista di oggi sul Corriere del Ticino - è il geologo Christian Ambrosi, ricercatore dell'Istituto Scienze della Terra. Si continua a costruire troppo e male, il cemento sta soffocando letteralmente il territorio. "Le piogge intense e violente ci sono sempre state. Quello che sta cambiando in modo drammatico e repentino è la risposta del territorio a simili eventi". Che altro non è che la risposta al suo saccheggio. "Il livello di sfruttamento - sottolinea ancora lo studioso - è ormai massimo anche da noi e ormai si può affermare che è il territorio stesso a non essere più ecocompatibile". Urge un ripensamento se non vogliamo ritrovarci a gestire emergenze devastanti come quella genovese.

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"Occorre mettere finalmente da parte il mito anacronistico, folle e rovinoso della crescita illimitata fatta solo di sprechi, e decidersi a considerare il territorio come il bene più prezioso perché scarso e limitato, quindi come bene collettivo da conservare gelosamente(...)
Altrimenti assisteremo alla distruzione del nostro stesso spazio di vita, e a poco a poco la terra ci sarà strappata di sotto i piedi (
la sottolineatura è mia
)"
Queste non sono parole di Ambrosi, bensì di Antonio Cederna. Scritte nel 1987.
Ortica

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