SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

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giovedì 14 giugno 2012

Cambiamo il traffico

Carissima Ortica, ho fra le mani la nuova pubblicazione che è stata recapitata nelle bucalettere di oggi sui diversi cambiamenti viari della città previsti per fine luglio...un fascicolo(ne) che peró poco mi illumina ed anzi mi confonde sui
grandi nuovi percorsi della nostra Lugano... Tu ne capisci di più?

lunedì 11 giugno 2012

Ritorno alla terra? Cambiamo occhiali...


E a proposito del ritorno alla terra, ecco cosa scrive Carlo Petrini (fondatore di Slow Food) in un articolo apparso su Repubblica lo scorso 7 giugno.  

"Siamo sempre più d’accordo che il cambiamento serve e si comincia a intravedere, ma non ce ne siamo accorti fino a ieri, e tanti continuano a non capire. Per esempio se qualcuno dice che è necessario un "ritorno alla terra", una rivalutazione delle economie agricole, dei mestieri manuali e dell’artigianato, di sistemi produttivi e di consumo locali e sostenibili, viene immediatamente visto come un personaggio naif e fuori dal mondo. Ben che vada come una specie di guru che dice cose interessanti, ma pur sempre irrealizzabili. Invece è necessario cambiare occhiali, e allora si comincia a vedere. Si capisce che nel mondo tutto questo sta già avvenendo, da anni. Perché le buone pratiche che si possono mettere in atto riguardo al cibo, all’agricoltura, all’ambiente, agli antichi saperi che rimodernizzano i mestieri, sono tutte in essere in molte parti del Pianeta (...)

Il ritorno alla terra, foss’anche un diverso modo di fare la spesa, per coloro che vestono vecchi occhiali è utopico o "di nicchia". Ma sono sicuro che tante piccole realtà li travolgeranno, relegandoli, loro sì, in una nicchia dimenticata. Nessuno pensa - anche molti profeti del cambiamento - che queste persone stiano facendo vera economia. Ma oggi un pastore giovane riesce a fare più economia reale di tanti che vi sarebbero preposti, ve lo garantisco. «Finalmente la primavera sta arrivando», mi ha detto un entusiasta Ermanno Olmi una sera a margine di un convegno dedicato ai nuovi mestieri del cibo e dell’ambiente dove sono intervenuti tanti giovani già impegnati. Sottoscrivo in pieno, e gli altri si mettano il cuore in pace. La primavera sta arrivando: si può sentire, si può vedere".

Ortica


Tuteliamo i terreni agricoli!


La salvaguardia del nostro territorio passa anche dalla tutela delle zone agricole -sempre più minacciate dalla pressione immobiliare. Il tema è molto sentito sia da parte delle autorità sia da parte della popolazione: lo confermano i due programma nazionali  di ricerca attualmente in corso  - uno dedicato all'uso sostenibile delle risorse del suolo, l'altro allo sviluppo sostenibile e all'ambiente costruito - come pure la mobilitazione per il ripristino della destinazione agricola originaria dell'area di Valera, nel Mendrisiotto. Un segnale chiaro giunge ora anche dalla STAN che, in previsione della votazione del prossimo 17 giugno ad Ascona, si dice contraria al cambiamento da zona agricola a edificabile di 14'500 metri quadrati di terreno sul delta della Maggia. Vista l'importanza della posta in gioco, pubblichiamo interamente la sua presa di posizione (le sottolineature sono mie).
Ortica

Ascona: NO all’ampliamento della zona edificabile sul delta della Maggia!


I cittadini e le cittadine di Ascona si recheranno alle urne il 17 giugno prossimo per esprimersi su una modifica del Piano Regolatore comunale che prevede la messa in zona edificabile di 15'000 mq di terreno agricolo della Terreni alla Maggia S.A.. La STAN invita la popolazione asconese a respingere questa proposta, perché in tutto il Cantone e anche ad Ascona le superfici edificabili sono largamente in esubero rispetto al prevedibile utilizzo nei prossimi 10 o 20 anni, percui non vi è alcun bisogno di allargare ulteriormente la zona edificabile. La salvaguardia rigorosa del territorio agricolo, in specie quello pregiato (zone SAC o comunque facilmente sfruttabili sia per la campicoltura che per la foraggicoltura), è indispensabile se vogliamo salvare un’agricoltura vitale, e questo soprattutto nei fondovalli e nei pressi dei centri urbani dove maggiore è la pressione per altre utilizzazioni del territorio. La salvaguardia del territorio agricolo significa poi contemporaneamente pure salvaguardia del paesaggio e di spazi naturali aperti, e rappresenta un’esigenza irrinunciabile pure per l’attrattività turistica del nostro Cantone. È inoltre importante evitare di creare un precedente che relativizzerebbe la salvaguardia del territorio agricolo; occorre un segnale chiaro contro una progressiva cementificazione una fetta dopo l’altra del territorio agricolo cantonale (nel caso specifico in particolare quello del delta della Maggia: il Municipio di Locarno attende solo che passi questo azzonamento per andare alla carica pure esso contro le residue zone agricole sotto la sua giurisdizione…). Perdipiù nella revisione generale del P.R. recentemente adottata dal Consiglio comunale di Ascona, accanto all’azzonamento del terreno agricolo in questione contro cui è stato promosso il referendum, sono stati decisi altri ampliamenti delle superfici utili lorde edificabili (per es. portando da R3 a R5 alcune zone); quindi il restringimento della zona agricola sul delta della Maggia a maggior ragione non si giustifica.


In linea generale occorre rammentarsi pure di un antefatto storico: gran parte di questi terreni sul delta (non quello su cui si vota il 17 giugno che venne acquistato più tardi) vennero acquisiti nel 1942 (tramite la Terreni alla Maggia S.A.) dalla ditta Bührle: l’acquisto non fu un casuale o disinteressato amore all’agricoltura di questa industria, ma il risultato di una precisa volontà politica: l’autorità federale – di fronte alle richieste di varie parti politiche di tassare i “profitti di guerra” di alcune industrie che fiorivano vistosamente nelle ristrettezze di quei tempi – decise, anziché istituire una tassa, di indurre tali industrie a investire nell’agricoltura nazionale, nelle bonifiche fondiarie, nella creazione di aziende agricole modello, come appunto divenne la SA della Bührle sul delta. Pur essendo ovviamente cambiati i tempi, sarebbe quindi malvenuto che quella provvida decisione dei tempi del Piano Wahlen si trasformasse oggi in una speculazione immobiliare colossale da parte di questa SA.


Analizziamo le ragioni addotte dalle autorità asconesi per questa modifica di Piano Regolatore. Il Municipio cita come motivo di questo azzonamento l’interesse della proprietaria a poter fare con i proventi della vendita in questione degli investimenti nella propria azienda agricola e soprattutto nel settore alberghiero (essa è infatti proprietaria dell’albergo Castello del Sole); parimenti il Municipio del Borgo asserisce che favorire tali investimenti sarebbe nel precipuo interesse di Ascona in quanto Comune a vocazione turistica.


Queste ragioni non possono essere ritenute sufficienti a giustificare una deroga a una legge cantonale, che per definizione è preminente su considerazioni di interesse privato o comunale. Infatti le argomentazioni sopra accennate attengono a interessi pecuniari privati; se si giustificasse una diminuzione del territorio agricolo per tali motivi, non la si potrebbe praticamente più rifiutare in nessun altro caso, motivo per cui la legge verrebbe completamente vanificata. Perdipiù si tratta di aree SAC, cioè aree agricole pregiate adatte all’avvicendamento colturale, che sono comprese in un catasto cantonale (imposto dalla Confederazione) che nel Cantone Ticino annovera 3500 ha di superfici….che faticano però ad essere consolidate e sancite nelle pianificazioni comunali. Inoltre, secondo la legislazione vigente una sottrazione di terreno agricolo è fattibile solo se vi è un chiaro interesse pubblico (per es. per approntare infrastrutture pubbliche) e se essa è rigorosamente necessaria (per es. quando il proprietario o l’ente pubblico non possano realisticamente costruire altrove una struttura di cui abbisognano). Né l’una né l’altra di queste condizioni è data nel caso che ci occupa. Il Comune di Ascona non può certo far valere un interesse pubblico alla lottizzazione di questo terreno privato, perché il Borgo  non ha una necessità impellente di superfici edificabili, prevedendo il P.R. vigente una contenibilità teorica di quasi 20'000 unità abitative, laddove la popolazione residente non arriva nemmeno ai 6000 abitanti (12'000 se comprendiamo pure i letti turistici). Ma occorre dire che nemmeno l’argomento addotto dalla proprietaria è pertinente: non solo esso non sarebbe sufficiente a norma di legge per giustificare una diminuzione di terreno agricolo, ma è pure smentito dal fatto che la Terreni alla Maggia S.A. possiede sul territorio di Ascona altri terreni edificabili: si tratta di 3 particelle a lago per complessivi quasi 25mila mq, che sono, dedotti i vincoli sulla distanza dal lago ecc., in buona parte edificabili. Un ulteriore terreno edificabile è stato invece recentemente venduto dalla stessa a un promotore immobiliare. Non appare dunque così evidente che essa abbia bisogno di lottizzare il terreno agricolo oggetto della modifica di P.R. per finanziare gli investimenti nella propria struttura alberghiera….


Per questo motivo secondo la STAN, indipendentemente da cosa decideranno i cittadini di Ascona, il Cantone non potrebbe e non dovrebbe in ogni caso concedere la sottrazione di questa importante porzione di territorio agricolo.


Giova rammentare altresì che la Legge sulla conservazione del territorio agricolo prescrive giustamente che il compenso per ogni superficie agricola sottratta deve essere in primo luogo una superficie sostitutiva; solo quando ciò non sia manifestamente possibile nella stessa regione è ammesso il compenso finanziario (che nel caso specifico la proprietaria, et pour cause!, si è impegnata a sostenere per intero: si tratta di poco più di 400'000.- franchi, una inezia in confronto al vantaggio finanziario che essa trarrà dall’operazione).


La STAN invita quindi la cittadinanza di Ascona a voler respingere la modifica di P.R. sulla quale essa è chiamata a votare.