SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

QUALE LUOGO AMATE E QUALE DETESTATE? COSA SUSCITA IN VOI? SEGNALATELO CON SCRITTI, FOTO, COMMENTI, FATELO IN MODO ANONIMO, CON UNO PSEUDONIMO O CON IL VOSTRO VERO NOME MA PARTECIPATE AL SONDAGGIO DI SALVIAMO IL SALVABILE!
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mercoledì 26 ottobre 2011

Cara Ortica!
Per cambiarti un po' le idee, ... e per fare un viaggio nel passato, eccoti un sito carino dedicato ai laghetti alpini ed una bella piccola raccolta di immagini e cartoline d'altri tempi!
Icchia

martedì 25 ottobre 2011

Via Peri, Villa Favorita, Via D'Alberti

Cara Icchia,
giorni fa ha destato un certo scalpore la notizia del parziale blocco dei lavori di ristrutturazione  di un antico stabile del '600 in via Peri. La misura è stata intimata dal Consiglio di stato dopo un'istanza d'intervento presentata da un confinante a fronte di anomalie che farebbero pensare a presunti abusi edilizi.
L'immobile è sottoposto a vincolo conservativo, e questo da tempo, poiché inserito nel nucleo... ragione per la quale,  è stata presentata al municipio un'interrogazione che chiede lumi in proposito. Bene, dirai, tu, significa che i nostri politici vigilano sul nostro patrimonio. La cosa preoccupante è che si tratta della seconda interrogazione in poche settimane concernente modifiche edilizie a un edificio protetto... e che edificio! Niente di meno che Villa Favorita, inclusa da poco nella lista dei nuovi beni da tutelare nell'ambito della variante PR al pari della villa di Via D'Alberti (ricordi "La lettera di Ariane"?). Salvo che in quest'ultimo caso era stata inoltrata opposizione, peraltro prontamente rispedita al mittente in base all'articolo della Variante dei Beni Culturali che "concede facoltà al municipio di derogare alle prescrizioni di PR, al fine di autorizzare interventi architettonici ed urbanistici di qualità che facilitino il raggiungimento degli obiettivi pubblici e risultino meno limitativi per i proprietari”. Guarda caso, dietro al progetto di via Peri e di via D'Alberti vi è lo studio di architettura Archiconsult. Rimane da sperare che il cpv 1 dell'articolo 25 della Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali (LBC)  ("Il proprietario di un bene protetto di interesse locale ha l'obbligo di sottoporre ogni progetto di restauro al Consiglio di stato, il quale si pronuncia entro 30 giorni dalla ricezione degli atti, ritenuto che la decorrenza infruttuosa di questo termine vale come approvazione") sia stato rispettato.   
Ortica

venerdì 14 ottobre 2011

Cultura e territorio

Cara Icchia, discutendo con un'amica sul progressivo degrado territoriale, il discorso è inevitabilmente scivolato sul valore e sul significato del territorio per la cultura. La cultura è e deve essere anche cultura del territorio, ma purtroppo non sempre è così.   Invece il territorio è sempre  specchio della nostra cultura, della nostra società. Riflette quello che siamo, come viviamo, quali sono i nostri valori:  purtroppo, oggi, ci rimanda un'immagine impietosa. In passato, per il territorio si nutriva rispetto poiché era considerato un valore da preservare. Il suo uso era parsimonioso, dettato esclusivamente dal bisogno. Oggi ne facciamo un uso scriteriato, per soddisfare bisogni fittizi. Lo stiamo consumando. Fino a quando?
Ortica

giovedì 13 ottobre 2011

... sempre a proposito della trincea ...

Cara Ortica,
ricordo agli interessati, che all'indirizzo dell'associazione "cittadini per il territorio-massagno",

http://www.cittadiniperilterritorio-massagno.ch/it/stazione-ffs-e-trincea/la-strada-sulla-trincea.html

È possibile informarsi maggiormente al riguardo della questione della trincea ferroviaria.
Icchia

lunedì 10 ottobre 2011

Salvatore Settis, difesa del territorio e impegno civile

Cara Icchia,
non è un caso che abbia scelto per queste mie riflessioni lo stesso titolo del 26 settembre scorso. Tempo fa, stavo leggendo un'intervista a Settis, un'autorità in materia di salvaguardia di beni culturali e paesaggistici. Riporto alcune sue considerazioni, oggi più che mai d'attualità anche per la nostra realtà, e che rispecchiano -guarda caso- il medesimo impegno civile nei confronti del territorio che da sempre guida l'operato e il pensiero di Tita Carloni.
"Bisogna fare attenzione a quanto di capzioso si può nascondere in chi si scaglia contro una presunta ibernazione del paesaggio (...). Il paesaggio non va protetto perché estetizzato, ma perché portatore di valori civili, garante della vita associata. È il filo che lega esperienze sociali,, delle classi ricche e colte e delle persone umili, a cominciare dai contadini".
E prosegue: 
"È saltato l'equilibrio città-campagna. La campagna è invasa dalla città, ma non è diventata città e non è più campagna. Si è posto il mercato al di sopra di ogni altro valore e lo spazio sociale, che era carico di senso, è stato travolto dal meccanismo consumistico di una  violenta rottamazione, è diventato esso stesso una merce, vale non perché possiamo viverlo, ma solo in quanto può essere occupato, prezzato, cannibalizzato".
Le conseguenze sono devastanti. Ma per Settis c'è ancora speranza.
"Il degrado di cui parliamo è parte di un degrado che investe le regole del vivere comune. E l'opposizione cresce. Ovunque sorgono comitati di cittadini, che scavalcano la mediazione dei partiti, attivano forme di rappresentanza nuove, acquistano competenze, manifestano, vanno al Tar e vincono. Si muovono con passione e abilità politica. Il paesaggio rappresenta una cartina di tornasole, un test per intendere come il cittadino vive se stesso in rapporto all'ambiente e alla comunità che lo circondano".
Le parole di Settis non hanno bisogno di altri commenti.
Ortica

domenica 2 ottobre 2011

Si parla ancora della trincea

Cara Icchia,
da sempre contro la trincea,  i nostri amici massagnesi di Cittadini per il territorio riuniti  mercoledì in assemblea hanno deciso all'unanimità di dare il proprio sostegno sia al refererendum sia all'iniziativa lanciata contro l'attuazione del piano regolatore che ne permetterebbe la realizzazione. Non entrerò nel merito, ma sappi però che la raccolta di firme scade il 25 ottobre per il referendum e il 30 novembre per l'iniziativa.  


Contrari o favorevoli, l'importante è confrontarsi: la tutela del territorio non concerne forse tutti?
"Ogni società umana ha come preoccupazione primaria la gestione del territorio dal quale trae sostentamento e sul quale definisce gli spazi di produzione e di abitazione. Proprio perché frutto dell’ingegno umano molti sono i modelli di sviluppo e varie sono le soluzioni d’intervento sul territorio, alcune più ammirevoli, altre meno felici o addirittura sconcertanti.
Il territorio può essere modificato dall’uomo perché meglio risponda alle sue esigenze d’insediamento, ma è evidente che se ciò è fatto in armonia con la natura dei luoghi, con la cultura umana e nel rispetto per la qualità di vita di tutta la popolazione, rappresenterà un sicuro valore esistenziale e in ultima analisi anche un bene economico indiscutibile"
(dal testo di presentazione dell'Associazione).
Ortica