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martedì 25 ottobre 2011

Via Peri, Villa Favorita, Via D'Alberti

Cara Icchia,
giorni fa ha destato un certo scalpore la notizia del parziale blocco dei lavori di ristrutturazione  di un antico stabile del '600 in via Peri. La misura è stata intimata dal Consiglio di stato dopo un'istanza d'intervento presentata da un confinante a fronte di anomalie che farebbero pensare a presunti abusi edilizi.
L'immobile è sottoposto a vincolo conservativo, e questo da tempo, poiché inserito nel nucleo... ragione per la quale,  è stata presentata al municipio un'interrogazione che chiede lumi in proposito. Bene, dirai, tu, significa che i nostri politici vigilano sul nostro patrimonio. La cosa preoccupante è che si tratta della seconda interrogazione in poche settimane concernente modifiche edilizie a un edificio protetto... e che edificio! Niente di meno che Villa Favorita, inclusa da poco nella lista dei nuovi beni da tutelare nell'ambito della variante PR al pari della villa di Via D'Alberti (ricordi "La lettera di Ariane"?). Salvo che in quest'ultimo caso era stata inoltrata opposizione, peraltro prontamente rispedita al mittente in base all'articolo della Variante dei Beni Culturali che "concede facoltà al municipio di derogare alle prescrizioni di PR, al fine di autorizzare interventi architettonici ed urbanistici di qualità che facilitino il raggiungimento degli obiettivi pubblici e risultino meno limitativi per i proprietari”. Guarda caso, dietro al progetto di via Peri e di via D'Alberti vi è lo studio di architettura Archiconsult. Rimane da sperare che il cpv 1 dell'articolo 25 della Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali (LBC)  ("Il proprietario di un bene protetto di interesse locale ha l'obbligo di sottoporre ogni progetto di restauro al Consiglio di stato, il quale si pronuncia entro 30 giorni dalla ricezione degli atti, ritenuto che la decorrenza infruttuosa di questo termine vale come approvazione") sia stato rispettato.   
Ortica

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