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giovedì 16 ottobre 2014

Gandria: errare humanum est, perseverare autem diabolicum


Pare proprio che l'ex sindaco di Gandria non si dia per vinto nemmeno dopo la bocciatura del municipio di Lugano e il precedente preavviso negativo del Dipartimento del territorio. Inoltrerà ricorso al Consiglio di stato, ha fatto sapere Pacchin tramite il suo legale qualche settimana fa. Eppure, l'opposizione del DdT non dà adito a dubbio alcuno. Basta leggere quanto scrive per rendersi conto che quanto sia vero il detto latino "errare humanum est, perseverare autem diabolicum". Le nuove edificazioni  - scrive il Dipartimento del territorio- causerebbero "un contraccolpo violentissimo al carattere armonioso ed al rispetto di quanto edificato nell'evoluzione storica di questo incantevole borgo dal disegno estetico di assoluta unicità a livello nazionale. Il nuovo progetto sottoposto non è dunque pure lui in alcun modo compatibile e non lo sarà nemmeno in altra forma o modifica (la sottolineatura è mia) a qualsiasi criterio oggettivo inerente allo sviluppo armonioso ed al rispetto degli spazi edificati e non edificati che formano l'insediamento d'importanza nazionale di Gandria".
Dovrebbe bastare, non vi sembra?
Di seguito, potete leggere il testo integrale delle motivazioni oggetto dell'opposizione al progetto da parte del Dipartimento del territorio. Buona lettura.

Ortica



OPPOSIZIONE
che presentano i Servizi Generali in rappresentanza del Dipartimento del territorio, avverso il
rilascio da parte del vostro Municipio della licenza edilizia per la domanda di costruzione sopra
menzionata.

Nel merito
L'istanza è stata vagliata dai Servizi competenti e, a conclusione dell'esame, è emerso che non può
essere accolta per i motivi espressi sia dalla Sezione forestale (mancata disanza dal bosco
accertato), sia dall'Ufficio della natura e del paesaggio, di seguito riportati.

Sezione forestale
Conservazione del bosco
L'edificio del lift auto si trova a 9 m di distanza dal limite del bosco accertato. Di conseguenza, in
base all'art. 6 cpv. 2 LCFo, esprimiamo un preavviso negativo. Segnaliamo peraltro che non risulta
nessuna richiesta di deroga con relativa giustificazione.

Ufficio dei pericoli naturali, degli incendi e dei progetti
Si segnala che sulla base della banca dati "Zone di pericolo naturale" il mappale in esame non risulta esposto a pericoli geologici di rilievo.

Ufficio della natura e del paesaggio
La domanda in esame interessa un paesaggio di notevole importanza, oggetto n. 1812 "Gandria e
dintorni" dell'lnventario federale dei paesaggi, siti e monumenti naturali d'importanza nazionale
(lFP). ll villaggio di Gandria è altresì iscritto nell'lnventario federale degli insediamenti svizzeri da
proteggere (ISOS) quale oggetto d'importanza nazionale. ln considerazione del delicato contesto e
dell'importante effetto sul paesaggio legato al progetto, il nostro Ufficio ha sentito la Commissione
federale per la natura e il paesaggio (CFNP) e la Commissone cantonale del paesaggio (CP). Le due
commissioni hanno esperito il necessario sopralluogo in data 29 ottobre 2013, incontrando sul
posto i rappresentanti del Comune e i progettisti.
La CFNP ha rassegnato il proprio preavviso in data 20 dicembre 2013. I contenuti dello stesso
sono riportati integralmente di seguito e vanno considerati parte integrante nel nostro preawiso.
"[...] In data 2 ottobre 2008 la CFNP ha già emesso un preavviso per un primo Piano di quartiere
concernente le stesse parcelle (mappali 716,217,729,230 e72B) situate in località Cà del lago a
Gandria. ln quanto agli obiettivi di protezione inerenti all'oggetto IFP n. 1812 ed inerenti alla parte
dell'oggetto ISOS toccata dal progetto in questione, formulati nell'ambito di detto preawiso, a
tutt'oggi nulla è cambiato. Gli stessi vengono perciò qui di seguito rielencati.

L'oggetto IFP n. 1812 "Gandria e dintorni"
L'oggetto lFP n. 1812, "Gandria e dintorni", è descritto nell'inventario federale come,,Pendio
scosceso sul lago di Lugano con pittoresco villaggio di pescatori. Calcari grigi del Giurassico inferiore.Vegetazione insubrica rigogliosa con elementi floristici submediterronei ed illirici. Fitocenosi termofile rare in Svizzera: bosco xerofilo a corpino nero (Ostryo carpinifolia) e orniello (Fraxinus ornus), prato secco a Andropogon gryllus. Specie natevoli: Campanula bononiensis, Golium purpureum, Celtis austrolis come pure alcune altre sfuggite alla coltivazione nei giardini e inselvatichite:  Ailanthus glandulosus, Cotinus coggygria, Opuntia humifusa, Agave omericano, Erigeran karvinskianus. "
L'oggetto IFP è principalmente caratterizzato dal ripido pendio del Monte Brè che si innalza dalle
rive del Lago di Lugano e che offre un quadro paesaggistico prestigioso. A parte alcune pareti di
roccia e I'area del paese di Gandria, il pendio è oggi completamente boscato. Grazie al sottosuolo
calcareo, all'esposizione e alla situazione climatica speciale vi si riscontra una vegetazione termofila pregiata e rara a livello svizzero, come descritto sulla scheda lFP. Le pareti rocciose offrono uno spazio vitale a numerose specie xerofile, animali e vegetali, protette o degne di protezione. La parte meno ripida e con un terreno più profondo, situata soprattutto sopra il nucleo di Gandria, è stata coltivata a vigneto fino alla seconda guerra mondiale circa. ln seguito, essa si è rimboschita naturalmente con le associazioni vegetali termofile, dominate da carpino nero e orniello d'elevato valore ecologico, descritte sopra. La configurazione a terrazzi delle parcelle è ancora presente e si può in parte osservare I'esistenza di muri a secco. I valori del villaggio di Gandria quale sito d'importanza nazionale nell'lnventario degli insediamenti svizzeri da proteggere ISOS sono descritti nel capitolo successivo del presente preawiso. L'oggetto IFP è praticamente privo di opere tecniche con impatto paesaggistico negativo. Ad eccezione della strada cantonale e delle opere ad essa annesse (ponti, gallerie, posteggi, stazioni di servizio, etc.), vi si trova solo una linea ad alta tensione, che collega Gandria con il villaggio di Brè.
In base a questi elementi, la CFNP definisce i seguenti obiettivi di protezione per I'oggetto IFP n.
1812:

- Conservazione integrale del paesaggio, praticamente esente da installazioni tecniche, con i
suoi elementi naturali e antropici.
- Conservazione integrale della situazione topografica, in modo particolare delle imponenti
pareti rocciose e degli affioramenti geologici, e della strutturazione parcellare del territorio,
caratteristici del paesaggio pittoresco di Gandria.
- Conservazione integrale del villaggio di Gandria e dei suoi dintorni in base alle
raccomandazioni formulate nell'lSOS.
- Conservazione integrale degli elementi naturali di grande valore ecologico, segnatamente
della peculiare vegetazione insubrica descritta sulla scheda lFP.

ll villaggio ISOS d'importanza nazionale Gandria
Il villaggio di Gandria, oltre a essere menzionato direttamente sulla scheda IFP come "pittoresco
villaggio  di pescatori"', è pure inserito nell'inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS), dove è classificato di valore nazionale. Il villaggio è caratterizzato da un nucleo a struttura
compatta, chiuso da un fronte ininterrotto che si affaccia direttamente sul lago. Il nucleo è
attorniato da ripidi pendii utilizzati come giardini o vigneti, sui quali sono sorte negli ultimi decenni
diverse costruzioni. Sia le qualità situazionali che quelle spaziali sono valutate dall'ISOS come
eccezionali in ragione della topografia ripida che offre solo spazi stretti per le costruzioni. Le qualità storico architettoniche sono valutate come buone.
ll progetto da valutare è ubicato all'interno dell'intorno ll definito quale Ripido ciglio prativo, o
macchia e con alberi da frutto, in parte terrazzato, un tempo coltivato adiacente al perimetro edificato I Vecchio nucleo compatto con cose del 17./18. secolo spesso ristrutturate e trasformate durante il 19. secolo e all'intorno I Riva percorsa da sentiero definito da basso muro a lago ed alte mura a arcate cieche verso monte, caratterizzato dal cimitero e dalla cappella San Rocco, costruita nel 1645.
L'ISOS ha classificato l'intorno ll come parte indispensabile per il valore dell'insediamento e ha
stabilito lo scopo di conservazione massimo "a", che prevede di salvaguardare lo stato esistente
come spazio libero, conservare le costruzioni antiche essenziali al sito e sopprimere le alterazioni. I
suggerimenti generali dell'ISOS raccomandano di mantenere tale zona come non edificabile e di
formulare prescrizioni severe per le costruzioni direttamente legate all'ubicazione. Per le
trasformazioni di edifici storici o antichi sono inoltre richieste prescrizioni particolari. Dalle
disposizioni dell'ISOS risulta che I'obiettivo principale per Gandria consiste nel mantenimento del
perimetro dell'intorno ll nello stato attuale.
La CFNP ha stabilito i seguenti obiettivi di protezione per la parte dell'oggerto ISOS toccata dal
progetto:
- Conservazione integrale del villaggio di Gandria e dei suoi dintorni.
- Conservazione dell'intorno ll quale spazio libero non edificabile.
- Tutelare le costruzioni esistenti proteggendole da perturbazioni causate da nuove
costruzioni.
- Salvaguardia degli spazi liberi da edificazioni all'interno del perimetro del villaggio.
- Ripristino delle qualità di paesaqgio rurale tradizionale di tali spazi liberi (muri a secco,
culture appropriate (orti, uliveti, ecc.).
- Eliminare gli elementi che alterino I'aspetto dell'insediamento e dei suoi dintorni.

Piano di quartiere
ll progetto di Piano di quartiere si situa sui mappali no 216,217,728,229 e23O del Comune di
Lugano, sezione di Gandria, adiacenti a lato est del nucleo del villaggio di Gandria e comprendono
una superficie di 2500 mq. ll progetto prevede I'edificazione di quattro livelli di residenze (9
abitazioni primarie e 4 secondarie), disposti parallelamente alla riva del lago, e di circa 30 posteggi
sotterranei serviti tramite un blocco lift-auto. L'edificato si suddivide in due corpi principali, a loro
volta suddivisi in due elementi, proponendo quattro volumi simili fra di loro, scalati di un piano
verso I'alto in direzione est. I quattro volumi si sviluppano ciascuno su quattro piani fuori terra. Sul
lato est è inoltre prevista l'edificazione del blocco lift-auto (blocco 9). Le facciate principali dei
singoli appartamenti sono orientate con ampie vetrate verso lago. Su una parte dei volumi viene
proposto I'utilizzo della copertura quale "piazza pubblica" (blocchi I e 7) rispettivamente "terrazzo
privato" (ulteriori blocchi).
A pagina 3 della Relazione tecnica TAV, Piano di quartiere - Osservazioni alle opposizioni del 22
ottobre 2013 sono elencate proposte quali"Idee di progetto nel tempo" per nuovi futuri scenari
come ad esempio I'edificazione a lato del blocco lift-auto di un lift inclinato panoramico quale
accesso alla riva lago, vari riassetti e riqualifiche paesaggistiche come pure una sala espositiva da
adibire a museo dell'ulivo.

Valutazione
Il villaggio di Gandria è inserito nell'lnventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS)
quale oggetto d'importanza nazionale. Ïn merito a questo Inventario federale, allestito in base
all'articolo 5 LPN, nel quale fìgurano sia gli insediamenti d'importanza nazionale, sia quelli
d'importanza regionale, si pone in risalto il fatto che Gandria si situa nella sfera più alta e
signficativa degli insediamenti d'importanza nazionale.
Per quanto concerne i singoli elementi di giudizio che concorrono alla formulazione della
valutazione globale inerente agli insediamenti nella Svizzera italiana situati in una posizione di
pendio ripido si menzionano in particolare: la qualità e la tipicità, per una determinata regione, dei
singoli edifici di un insediamento; la presenza di una gerarchia accentuata e ben mantenuta della
rete stradale originaria e la presenza di scalinate e di spazi non edificati all'interno del perimetro
dell'insediamento.
Tra i diversi insediamenti aventi queste caratteristiche, situati sia nei pendii ripidi di paesaggi
montani, quali la Val Verzasca o la Valle di Muggio, o in paesaggi lacustri, quali le sponde dei laghi
Ceresio o Verbano, sono tutti d'importanza nazionale qualora, oltre a queste caratteristiche, si
posizionano in un ambiente circostante privo di edificazioni. Per quanto concerne I'insediamento di Gandria, esso adempie di fatto pienamente a tutte queste prerogative ed è perciò
incondizionatamente un luogo d'importanza nazionale ai sensi dell'inventario ISOS.
Oltre a ciò Gandria rispetta e adempie pienamente ai criteri di valore per luoghi situati in un
paesaggio lacustre e cioè: la qualità della riva di lago; la qualità degli spazi non edificati che
attorniano il sito; la relazione tra I'ambiente edificato e I'ambiente circostante; la qualità del luogo e la disposizione dell'edificato come pure la presenza di spazi di transizione tra il paesaggio edificato e non edifìcato.
L'elevatissima qualità paesaggistica di Gandria risulta dal fatto che questo villaggio adempie in modo ottimale tutti i criteri qualitativi di pregio per luoghi situati in pendii di paesaggio lacustre. Per questa ragione il villaggio di Gandria è pure situato al centro dell'oggetto no. 1812 dell'Inventario federale dei paesaggi e siti naturali d'importanza nazionale.
I seguenti fattori concorrono inoltre alla motivazione inerente il pregio di Gandria:

- la riva del lago è completamente libera da qualsiasi traffico veicolare e raggiungibile
unicamente a piedi o tramite battello. La via che costeggia la riva, inserita in una situazione
di pendio assai ripido, si apre solo a brevi sprazzi sul lago, laddove non è dominata da
murate o terrazzamenti a valle della stessa.
- L'edificato storico si presenta tramite una siluetta praticamente intatta, i cui bordi si
delimitano in modo chiaro dalla topografia degli ambienti terrazzati circostanti.
- Lo sguardo dal lago su Gandria spazia dalla compattezza dell'edificato al centro del nucleo
all'edificazione più sobria verso la chiesa e I'area del cimitero. Pur essendo gli edifici ad est
del centro a più distanza tra di loro, e con spazi verdi e giardini maggiormente visibili dal
lago, le due parti del villaggio formano un insieme essendo i giardini ad est del villaggio
delimitati da terrazzamenti e mura di sostegno che riflettono, nel loro insieme, le
caratteristiche dell'edificato compatto del nucleo centrale.
- Le aperture delle finestre verso il lago sono particolarmente armoniose poiché
praticamente senza contrasti che ne altererebbero il carattere di compostezza. Persino la
chiesa non si pone particolarmente in risalto ed è ben inserita nell'insieme.
- Gli spazi edificati e non che compongono il sito di Gandria formano un insieme
particolarmente armonioso, ciò che è pure il caso per il borgo di Gandria nella sua totalità
rispetto al paesaggio non edificato circostante, paesaggio rurale tradizionale unico nella sua
bellezza e funzionalità, dove spiccano gli uliveti rimessi ultimamente a nuovo e che ridanno
al paesaggio rurale circostante Gandria il carattere che andava vieppiù perdendosi e
svilendosi negli ultimi decenni.
- ll paesaggio rurale, in gran parte tempo fa adibito ad orto e frutteto, gestito dall'uomo, con
gli innumerevoli muri a secco, di grande importanza anche nell'ottica del mantenimento di
un'alta biodiversità, si dissolve poi verso monte, per lasciarsi riprendere dall'ambiente
boschivo tipico dell'abbandono di attività rurali.
- Di particolare rilievo inoltre il fatto che le Cantine di Gandria, situate sulla sponda opposta
del lago, formano un insieme ineluttabile con il villaggio stesso, conferendo alla sua siluetta,
provenendo sul lago dalle Cantine stesse, un effetto che oltrepassa sia fattori estetici, sia
turistici, e cioè quello di formare un'entità tra le Cantine di Gandria ed il villaggio di
Gandria, elementi indissociabili dello stesso paesaggio rurale tradizionale dove il suolo
(utilizzo agricolo, oliveti, vite, orti) e I'acqua (pesca, villaggio di pescatori) si uniscono in un
insieme senza uguali a livello nazionale.

Per tutti questi motivi Gandria è da considerare quale uno tra i più significativi villaggi situati in riva di lago a livello nazionale. Analogamente a Morcote, Gandria è uno dei due villaggi più emblematici del Cantone Ticino.
La CFNP riconosce il grande impegno dei progettisti di questo secondo piano di quartiere volto a
proporre una soluzione nel suo insieme maggiormente elaborata in ottica paesaggistica.
Comunque anche un'edificazione basata su questo secondo piano di quartiere stravolgerebbe
assolutamente I'unicità del villaggio di Gandria. La siluetta nel suo insieme verrebbe gravemente
alterata. La perdita dello spazio non edificato in oggetto, plasmato dai terrazzamenti di mura a
secco, tramite nuove edificazioni comporterebbe un contraccolpo violentissimo al carattere
armonioso ed al rispetto di quanto edificato nell'evoluzione storica di questo incantevole borgo dal disegno estetico di assoluta unicità a livello nazionale.
Il nuovo progetto sottoposto non è dunque pure lui in alcun modo compatibile, e non lo sarà
nemmeno in altra forma o modifica, a qualsiasi criterio oggettivo inerente allo sviluppo armonioso
ed al rispetto degli spazi edfiicati e non edifìcati che formano I'insediamento d'importanza nazionale di Gandria. Esso non è quindi compatibile con gli obiettivi di protezione sopra menzionati. Lo spazio non edificato in oggetto potrebbe invece essere senz'altro incluso nel progetto di rivitalizzazione del paesaggio rurale e culturale non edifìcato attualmente in esecuzione nel villaggio stesso, riattando i muri a secco ed eseguendo interventi anche confacenti ai criteri del sentiero degli ulivi, notoriamente una comprovata etichetta di primissimo ordine per la città di Lugano.

Conclusioni e richieste
Sulla base dei documenti presentati e del sopralluogo, la CFNP conclude che il progetto presentato
arrecherebbe un danno molto importante sia al paesaggio (oggetto IFP n. 1812), sia al sito costruito ISOS d'importanza nazionale. La CFNP è dell'avviso che nemmeno eventuali modifiche al progetto permetterebbero di ridurre il forte impatto negativo.
La Commissione sottolinea inoltre che tutti gli spazi oggi ancora liberi da costruzioni a Gandria
devono essere imperativamente mantenuti non edificati per salvaguardare la caratteristica
primordiale del paesaggio e del sito costruito d'importanza nazionale nel loro insieme.
La CFNP chiede quindi che non venga rilasciata nessuna licenza edilizia per qualsiasi progetto sui
mappali in questione e che la conservazione del villaggio di Gandria con i suoi dintorni non edificati venga definitivamente assicurata tramite strumenti pianificatori cantonali e comunali adeguati."
UNP e CP prendono atto del parere della CFNP, osservano tuttavia che a mente loro escludere a
priori qualsiasi intervento all'interno degli spazi liberi del nucleo risulta estremo. ll nucleo infatti
presenta grandi valori, tuttavia necessita, per taluni elementi conflittuali presenti, interventi di
riqualifica mirata. UNP e CP sottolineano che questo obiettivo di riqualifica e valorizzazione
presuppone in ogni caso un progetto attento e d'insieme, basato su una lettura paesaggistica
qualificata che rilevi i conflitti presenti; il che non si configura come un'immobilizzazione del nucleo al suo stato attuale, tanto più che la parte a monte presenta un'edificazione relativamente recente, poco qualificata e che frammenta i bordi storicamente ben definiti del nucleo, inoltre le aree libere di contorno sono minacciate da incuria e inselvatichimento. Occorrerebbe in tal senso un progetto complessivo di reintegrazione dell'immagine dell'insediamento storico e di riqualifica paesaggistica. UNP e CP sono invece concordi con la CFNP sul fatto che il progetto presenta delle riconosciute qualità, tuttavia pone il tema della sopportabilità di un'edificazione che appare densa e della compatibilità della stessa con la necessità di tutela del nucleo storico. Pur rilevando che Gandria ha subito continue trasformazioni nel corso del tempo, si sottolinea che le stesse erano perlopiù contenute e si inserivano in una logica di crescita graduale che non stravolgeva I'assetto
paesaggistico dell'insieme. A mente di Ufficio e Commissione I'intervento in esame non costituisce
una risposta adeguata al contesto, in quanto risulta molto invasivo: i volumi sotterranei sommati a
quelli fuori terra comportano infami uno sventramento totale del pendio esistente e I'impatto
dell'edificazione è eccessivo in rapporto a quello che il luogo riesce a sopportare, tanto più che il
nuovo complesso non si pone in continuità con la forma attuale del nucleo e con la sua logica di
crescita. ll progetto configura infatti un nuovo tassello dell'edificato, indipendente da quest'ultimo, che si dirama in una direzione incongrua. Mentre il nucleo presenta una forma pressoché piramidale, con la base allargata verso il lago e la punta qualificata dall'emergente presenza della chiesa il piano di quartiere propone un'estensione dell'edificato posta parallelamente al lago, intaccando in modo importante I'area libera di correlazione esistente. A mente di Ufficio e Commissione, eventuali nuovi interventi dovrebbero per contro essere finalizzati ad una riqualifica di questo luogo, attualmente incolto e problematico anche per la forte presenza dell'indelicato innesto costituito dal nuovo accesso stradale che sovrasta i fondi in oggetto e ha certamente risolto alcuni problemi, senza tuttavia presentare un inserimento adeguato al contesto, che oggi costituisce la porta di accesso di questo nucleo di pregio.
Nel caso specifico della domanda di costruzione in oggetto, benché alcuni intendimenti progettuali
siano per certi aspetti condivisibili (vedasi la riqualifica delle aree libere e i nuovi collegamenti
pedonali), da un lato I'eccessivo impatto paesaggistico della costruzione e I'incongruenza
dell'inserimento rispetto alle regole di crescita del nucleo, dall'altro un collegamento poco
qualificato con la strada di accesso (che propone una sorta di fossato tra il retro degli edifici e il
suolo pubblico ed è caratterizzato da una torretta del lift auto decisamente problematica),
producono nel complesso un progetto che non si pone in una relazione di qualità con le
preesistenze e le caratteristiche dei luoghi.

In considerazione dei pareri espressi dalle citate commissioni, esaminate le argomentazioni da loro sollevate,  ritenute pertinenti e alla luce di quanto sopra, l'Ufficio natura e paesaggio esprime un preavviso negativo alla  domanda di costruzione in oggetto.

Visto quanto sopra, considerato che all'istanza si oppongono degli interessi di natura pubblica,
prevalenti e prioritari all'interesse soggettivo dell'istante, si conclude che per tutti gli interventi
previsti non può essere rilasciato un preavviso favorevole.

A titolo abbondanziale, si riporta altresì quanto rilevato dall'Ufficio dei beni culturali, il predetto
Ufficio (UBC) e la Commissione dei beni culturali (CBC) hanno esaminato la domanda di
costruzione citata a margine e preso conoscenza delle relative opposizioni.

ISOS
L'importanza del comparto in cui è prevista la nuova edificazione emerge dalla scheda
dell'inventario degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS), che annovera Gandria tra gli
insediamenti svizzeri di importanza nazionale. Essa rileva infatti l'intorno circoscritto (I-Ci) Il
"Ripido ciglio prativo a macchia e con alberi da frutto, in parte terrazzato, un tempo coltivato" per il quale prevede la preservazione della destinazione dei terreni coltivati e no (obiettivo di
salvaguardia "a", ossia conservazione della vegetazione importante per I'insediamento, e la vecchia edificazione; eliminare i fattori perturbanti). L'ISOS prescrive inoltre che: "Dato il forte interesse tlpologico dell'impianto, si impone un assoluto divieto edilizio nelle porti di sfondo e di cornice all'ìnsediamento storico (I, ll, lll)".

La protezione ai sensi della LBC
ll nucleo di Gandria non è attualmente sottoposto a vincoli ai sensi della LBC. Tuttavia esso (con le
cantine site sull'altra riva del lago) è meritevole di una protezione quale bene culturale: a tal
proposito si ricorda anche la specifica richiesta di tutela formulata, sotto forma di petizione, da
alcuni cittadini.

Progetto nuova edificazione - preavviso
L'analisi dell'incartamento ha evidenziato come I'impatto generale dell'intervento risulta invasivo e incompatibile con il contesto di pregio e la presenza monumentale. lnfatti I'edificazione prevista
contrasta senza alcun dubbio con la proposta di protezione, che esige, come prevede I'ISOS, il
mantenimento di adeguati spazi liberi da edificazione attorno al nucleo del paese necessari alla
valorizzazione di quest'ultimo. A titolo abbondanziale riteniamo che sul sedime in questione
qualsiasi tipo di edificazione, qualificata o non, sia comunque invasiva. Tale posizione è peraltro
ampiamente condivisa dalle conclusioni del rapporto del 20 dicembre 2013 della Commissione
federale per la natura e il paesaggio (CFNP).

P.q.m.
viste la LE, il RLE, la LPT, la Lst, il RLst, il Regolamento sulle deleghe di competenza decisionali,
nonché ogni altra norma nella fattispecie applicabile, riservato ogni più ampio sviluppo in fatto ed in diritto in corso di procedura.

                                                           chiedesi piaccia giudicare

- La licenza edilizia relativa alla domanda di costruzione suddetta è negata

Ricordiamo che giusta l'art.7cpv. 2 LE,"l'awiso del Dipartimento è vincolante per il Municipio". Di
fronte ad un'opposizione, il Municipio è tenuto a respingere la domanda, facendo proprie le
motivazioni del Dipartimento. Ai sensi dell'art. 51 RLE ra vostra decisione dovrà essere notificata
allo scrivente Dipartimento del territorio, Uffìcio delle domande di costruzione.

Pian Povrò: le ruspe si divorano un (altro) pezzetto di memoria storica

Inghiottito, fagocitato dalla lenta e inesorabile avanzata del cemento anche l'ultimo pezzo di verde alle "5 vie", all'uscita nord dell'autostrada, in quella che un tempo era una zona agricola del comune di Breganzona e che il municipio del comune ora scomparso decise di rendere parzialmente edificabile - anche parte delle zone ZAC per l'avvicendamento culturale.
  



A nulla sembra essere valso l'appello della sezione massagnese dei "Cittadini per il territorio" che a inizio settembre chiedeva alle autorità cantonali e cittadine di preservare l'ampia e preziosissima zona agricola sita sul Pian Povrò, a confine con il Comune di Massagno verso la Crespera.


Ma c'è dell'altro: oltre essere una delle ultime zone ancora libere e inedificate,  questo terreno diventato proprietà della grande Lugano ha visto scrivere una pagina di storia del nostro Cantone: è infatti qui, nel lontano autunno 1802, che avvenne il "pronunciamento del pian Povrò" commemorato in un volumetto dato alle stampe nel 2003. Vi si leggeva, a firma dell'allora sindaco di Breganzona Ignazio Bonoli, "ben venga ... ogni contributo - anche modesto - che possa risvegliare in tutti i cittadini attuali il senso di appartenenza a una comunità (ndr: Breganzona) che ha origini antichissime...". 



Lugano ha però la memoria corta, soprattutto quando si tratta di memoria storica da preservare. Quel pezzo di terra ricevuto in eredità dopo che il comune Breganzona fu spazzato via dalla fusione ospiterà la nuova sede della Croce Verde. Che importa se su quelle terre, in seguito ai moti antifrancesi e antirepubblicani che nell'estate del 1802 ebbero ragione della Repubblica, il "pronunciamento del pian Povrò" sancì la proclamazione dell'autonomia del Luganese? La memoria storica di nuovo sacrificata sull'altare del cemento. Non c'è di che andarne fieri.


Ortica

mercoledì 15 ottobre 2014

Due iniziative per salvaguardare spazi verdi e patrimonio - Nuova vita per il parco di Villa Argentina

Per chi si batte per il territorio questa è una giornata da segnare davvero in rosso nel calendario. A Bellinzona sono state presentate le due iniziative popolari a salvaguardia del territorio - Spazi Verdi per i nostri figli - e del patrimonio - Un futuro per il nostro passato- promosse da Cittadini per il territorio, rispettivamente dalla STAN. Da domani inizia ufficialmente la raccolta delle firme: 7000 entro il 15 dicembre per entrambe le associazioni promotrici. Volantino e formulario per la raccolta delle firme sono scaricabili direttamente dal sito STAN  e da quello dei Cittadini per il territorio.

Altra buona notizia, la decisione del municipio di Mendrisio di salvaguardare la parte alta del parco di Villa Argentina da destinare ad area verde e di svago riservando soltanto 3000 metri quadrati all'Accademia di architettura. 3000 metri che tuttavia non fanno l'unanimità poiché tale superficie non risponde alla richiesta di salvaguardia integrale della preziosa area verde per il cui mantenimento si battono da anni i promotori del comitato parco di villa Argentina. 

Ortica

venerdì 10 ottobre 2014

16 intellettuali italiani contro l'ideologia della cementificazione


"Rottama Italia" è la reazione di sedici intellettuali di spicco sul controversissimo decreto elaborato dal Governo Renzi per rilanciare l'economia italiana, il cosiddetto decreto "Sblocca-Italia". In un libricino disponibile gratuitamente, i sedici autori -tra cui Salvatore Settis e  Carlo Petrini- mettono all'indice quello che secondo loro non è altro che un ulteriore passo verso la devastazione del territorio. Pubblichiamo di seguito il link al sito altreconomia dove scaricare in pdf "Rottama Italia".  "Vogliamo un paese in cui chiamamo sviluppo ciò che coincide con il bene di tutti -e non ciò che distrugge - la qualità della nostra vita. Un paese che cresca,e non un paese che divori sé stesso." Parole pesanti come macigni su cui riflettere e che per certi versi ben si sposano anche con la nostra piccola realtà ticinese.

Ortica

mercoledì 1 ottobre 2014

Expo 2015 è cultura e vale l'investimento, Hermann Hesse no

"Hesse o non Hesse?" Per chi ancora sostiene che nel Cantone si promuove una politica culturale e turistica degna di questo nome, suggerisco di leggere l'omonimo post pubblicato sul suo blog da Sergio Savoia, primo firmatario della mozione interpartitica che chiede la creazione del "Parco letterario Hermann Hesse".
Ortica