SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

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giovedì 29 dicembre 2011

Salviamo la sequoia di Muralto

Cara Icchia,
leggevo l'altro giorno sul CdT a firma Michele Fazioli la bella storia dell'albero di Natale di Lugano, un magnifico abete rosso di 50 anni nato ad Airolo ma cresciuto a Cademario. Gli acciacchi dell'età hanno spinto i proprietari a farne dono alla città concedendogli di finire addobbato a festa. Una sorte più triste si prospetta invece per la maestosa sequoia di 133 anni (!) del parco del Grand Hotel di Muralto che ha visto la conferenza di pace del 1925:  la si vorrebbe sacrificare sull'altare dei progetti di rilancio del vecchio albergo.

foto da cdt.ch
Ma sull'onda dell'indignazione suscitata a suo tempo dai progetti di abbattimento dei cedri della clinica Moncucco sta nascendo la proposta di salvarla dalle motoseghe. L'idea è di Francesca Machado, coordinatrice dei verdi del Locarnese. Non possiamo che condividerla, a fronte della silenziosa e continua strage di alberi in atto ovunque anche a Lugano. Facciamo quattro calcoli?  Basta prendere in mano l' interrogazione sulla salvaguardia del verde dei consiglieri comunali Gianni Cattaneo e Melitta Jalkanen -leggi qui la risposta del municipio- per rendersi conto che il bilancio è pesante: il solo parco Ciani si è visto depauperato di tre platani, una quercia, un cedro e un esemplare di Liquidambara a tronco doppio. Abbattuta una conifera al parco San Michele, tagliati diversi grandi alberi in via Cortivo per far posto agli archi di luce di Herzog e Demeuron, recise per sbaglio le radici di un antico gelso della masseria di Cornaredo. Vittima dell'uso del decespugliatore un rarissimo esemplare di Carpesium Cernuum a Pregassona. Abbattute pure una magnolia e una conifera dietro lo Studio foce.  Eppure la presenza dei nostri amici verdi è preziosa e irrinunciabile e come tale va salvaguardata alla stessa stregua del nostro patrimonio architettonico!
Ortica

venerdì 16 dicembre 2011

Quel pasticciaccio brutto di Via Peri

Giordano Macchi e Melitta Jalkanen non hanno perso tempo. Oggi, il pasticciaccio di Via Peri è diventato oggetto di un'interrogazione che chiede al Municipio se le disposizioni relative al mantenimento del tetto siano state rispettate e se - in barba al vincolo conservativo - sia stato ricavato un piano abitabile supplementare. Sarebbe un danno irreversibile:  "i volumi si possono ricreare ma se il tetto è stato alzato, sono andate perse le strutture storiche dell'edificio. In che modo intende il Municipio far risarcire questo danno alla città e ai luganesi di oggi e di domani?"
Anche noi, come gli autori dell'interrogazione, aspettiamo con trepidazione le risposte.
Ortica

Via Peri: quando il sindaco-architetto risponde per l'architetto-sindaco

Cara Icchia,
ultimamente non ho avuto molto tempo di scriverti, ma il polverone suscitato dalla presunta multa di 100'000 franchi a Giorgio Giudici - nel frattempo smentita dal diretto interessato - per le irregolarità nel cantiere di Via Peri non accenna a diminuire. Anzi!

fotoarchivio TI-PRESS
Ti ricordi? Già nel  2009 il progetto di ristrutturazione della Archiconsult era stato oggetto di un'interrogazione - primi firmatari Giordano Macchi e Melitta Jalkanen - in quanto si temeva che, nonostante sottoposto a vincolo conservativo, questo "ultimo pezzettino del nucleo storico" potesse "essere trasformato in modo irriconoscibile". La risposta del Municipio a firma del sindaco-architetto era giunta poche settimane dopo. Alla specifica domanda: "Sono state fatte delle fotografie "a futura memoria" per verificare che alla fine dei lavori non siano stati causati danni alle parti preziose e protette?"  Giudici aveva risposto che non c'erano "motivi di eseguire degli accertamenti aggiuntivi a quelli già esperiti nell'ambito dell'esame del progetto e degli allegati presentati. I piani della domanda di costruzione sono sufficientemente dettagliati per garantire un'esecuzione conforme alle disposizioni vigenti (la sottolineatura è mia). Che insegnamento trarre da tutto ciò?
1. Essere sempre vigili.
2. Dubitare delle affermazioni del sindaco-architetto quando parla di un progetto dell'architetto-sindaco.
Intanto, di fronte agli sviluppi del caso, i firmatari dell'interrogazione stanno valutando il da farsi.
Ortica

martedì 6 dicembre 2011

L'agonia della Romantica

Cara Icchia,
la Romantica di Melide finirà come Villa Branca? Rabbrividisco solo a pensarci... sarebbe l'ennesimo schiaffo alla credibilità del Cantone in materia di salvaguardia del patrimonio. Ma Villa Galli è in mani private! dirai tu. Vero: ma proprio questo è il punto. Aver concesso una licenza edilizia. Ora - leggo- le trattative intavolate da Cantone e Comune con i proprietari per una soluzione pianificatoria condivisa si sono arenate... l'unica cosa che avanza è lo stato di incuria e di degrado.

2011 (foto Maffi da cdt.ch)


2009 (Fotogonnella da cdt.ch)
Sorge un dubbio: che sia una strategia per spianare la strada alla sua demolizione?
Ortica

venerdì 2 dicembre 2011

Il cemento inghiotte la città e i luganesi non ci stanno più

È andato in onda Salviamo il salvabile! il servizio di Falò dedicato al ruolo delle associazioni dei cittadini contro la speculazione immobiliare che continua a cementificare crescenti fette di territorio. Una rete trasversale che coinvolge luganesi sempre più indignati - il termine è di moda, ma una ragione c'è - pronti a far sentire la propria voce, a scendere nelle strade, a raccogliere firme, a inoltrare petizioni per salvaguardare scampoli di territorio e di città dall'assalto delle ruspe. Ad ispirare il servizio, la lotta per la tutela di Gandria, Bré e Moncucco - emblematica di questo fermento civile.

Dal sito di Falò: foto tipress

E i politici sembrano finalmente prenderne atto, Giudici compreso. Inchiodato alle sue responsabilità dai risultati impietosi del sondaggio  di Falò - il 65,2% dei luganesi è favorevole al blocco delle costruzioni, l'80% pensa che si è costruito troppo e l'85,6% che si è demolito troppo -, il sindaco si è mostrato sotto una luce inedita: possibilista e aperto nei confronti della controparte, cosa impensabile ancora sino a poco tempo fa.... Politico di lungo corso e vecchia volpe della politica, G.G ha capito che nella "sua" città tira un'altra aria. Lugano vuole cambiare e lo dice forte e chiaro mobilitandosi contro le nefandezze perpetrate da chi, per dirla come Settis, considera il territorio alla stregua di una merce da occupare, prezzare e cannibalizzare.
Ortica