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venerdì 29 novembre 2013

Lanciata petizione a salvaguardia del verde pubblico luganese

Abbiamo appena ricevuto da Tamara Merlo (rappresentante dei Verdi in Consiglio Comunale) la segnalazione del lancio di una petizione a salvaguardia del verde pubblico a Lugano. La petizione sarà scaricabile a partire dalle 18'00 di questa sera dalla pagina Facebook Voce ai luganesi. Domani, sabato, il comitato promotore allestirà una bancarella in piazza Dante per la raccolta delle firme.

Diamo voce ai nostri amici alberi: "Se per gli ippocastani di Viale Castagnola pare che ci sia speranza - scrive Tamara Merlo - non altrettanto fortunati sono gli alberi delle altre zone della Grande Lugano: a Pian Casoro gli operai comunali sono già pronti a mettere in funzione le motoseghe".

Ortica

Viale Castagnola è un bene protetto ma la municipale non lo sapeva


Ribaltone al cardiopalma per una cinquantina di ippocastani di Viale Castagnola: dati per spacciati a inizio settimana, sono stati graziati due giorni dopo a seguito dell'intervento provvidenziale di Adriano Censi, presidente della Commissione cantonale Beni Cantonali. Il "restyling" di Viale Castagnola era stato annunciato nell'ambito del rinnovo dell'alberatura prevista dal Verde pubblico del Dicastero dei servizi urbani, misura da attuare tra il 2013 e il 2015. Quello che è increscioso è che nè la municipale Zanini-Barzaghi, responsabile dell'Area costruzione e servizi pubbici, nè Roberto Bolgé, responsabile della sezione Verde pubblico, erano al corrente che quegli alberi non si potevano toccare poiché protetti dallo stesso PR di Lugano.

All'indomani della notizia dei previsti interventi di "rinnovo" dell'alberatura di Viale Castagnola, ecco la reazione immediata dei Verdi che denunciano i ripetuti attacchi al patrimonio botanico della città e sottolineano come Bolgé non sia nuovo a questo tipo di modus operandi: "prima si taglia, e poi  magari si valuta". Il riferimento è a tagli avvenuti in passato di piante ultracentenarie risultate poi perfettamente sane. Il caso più clamoroso: il taglio di una pianta secolare al Parco Ciani nell'estate 2013.  Eppure, sottolineano i Verdi, gli alberi secolari sono patrimonio dei cittadini di Lugano alla stessa stregua - aggiungiamo noi - del patrimonio architettonico delle vecchie ville luganesi. 
 
I Verdi non perdono tempo e prima che Censi intervenga e in un'interrogazione sottoscritta da cinque altri consiglieri comunali (4 PLR e 1 PPD) chiedono una perizia indipendente: vogliono sapere se e quali alberi siano davvero da abbattere.  Ora, dopo il provvidenziale intervento del presidente della commissione cantonale Beni culturali,  gli alberi storici destinati all'abbattimento nell'ambito delle misure di rinnovo dell'alberatura cittadina sono passati da 163 a 109.  I 52 ippocastani graziati -"un patrimonio cresciuto in quasi un secolo e capace di generare plus-valore ancora per decenni"- erano stati messa a dimora negli anni 1930. Prendere coscienza di questo patrimonio verde ancora disseminato nel tessuto urbano è ora un atto dovuto: nei confronti della cittadinanza tutta ma anche di quella che verrà.

"Diventa grande quella nazione dove gli anziani piantano alberi della cui ombra non godranno mai, cosa sarà di quelle nazioni dove i giovani tagliano gli alberi della cui ombra hanno già goduto!". Questo proverbio greco accompagnava lo scritto di Marusca Andreoli, giovane giardiniera di 28 anni, indirizzato lo scorso maggio all'Ufficio dei servizi urbani. Nello scritto, Marusca esprimeva il suo disappunto e la sua meraviglia per la scarsa considerazione dimostrata nei confronti del patrimonio botanico della città: "Si taglia, si sradica si abbatte, si costruisce sopra...". Gli alberi non possono parlare: diamo loro voce, come abbiamo dato voce alle vecchie ville minacciate dall'avanzata delle ruspe e del cemento. Glielo dobbiamo poichè - come scrive ancora Marusca Andreoli - "gli alberi non fuggono di fronte al pericolo, non si lamentano quando vengono mutilati e sono capaci di morire con grande dignità".

Da Pathopolis, Tita Carloni e il "metrobosco" di Milano
 
Ortica

domenica 17 novembre 2013

Tutela del patrimonio: siamo il fanalino di coda


Voto insufficiente su tutta la linea: per i beni tutelati e per l'approccio alla loro salvaguardia. Il Ticino è uscito con le ossa rotte dalla relazione "Bene culturale: cos'è?" tenuta da Bernhard Furrer, già presidente della Commissione federale dei monumenti storici a margine dell'assemblea annuale della STAN.
 
Altrove in Svizzera la tutela del patrimonio comune è considerata prioritaria e si traduce con pianificazioni adeguate, PR restrittivi, zone di conservazione e accorgimenti informativi atti a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del passato e della sua memoria.  D'altronde, stando all'oratore, "ogni società ha i beni culturali che si merita". E in Ticino, ahimé, sono invero pochini. 
 
Lugano, ad esempio, si ferma a circa il 6% e questo anche dopo la combattuta variante di PR che due anni fa ha messo sotto tutela oltre un centinaio di oggetti.  Indovinate qual è la loro percentuale in altre città svizzere, come Lucerna, Berna o Friborgo?  Tra il 23% e il 30%!  A chi volesse approfondire l'argomento trattato dall'architetto Furrer a Mendrisio suggerisco il contributo dedicato alla sua relazione che ho avuto modo di leggere nell'ultimo numero della rivista Il nostro Paese.
 
Ortica

mercoledì 13 novembre 2013

Svolta energetica? Promuoviamo il fotovoltaico

Pubblichiamo, seppur con ritardo, l'appello a favore del fotovoltaico della Società cooperativa solare della Svizzera italiana. Eccolo:
 
Care amiche e cari amici sostenitori,
È di questi giorni la notizia che la centrale atomica di Mühleberg verrà spenta, bella notizia da un lato e una notizia preoccupante dall’altro: come faremo a sostituire i 3 miliardi di kwh che verranno a mancare?
Occorre aumentare velocemente la capacità di produzione elettrica da energie rinnovabili, quella fornitaci dal sole è una priorità, e la nostra cooperativa solare farà di tutto per dare il suo contributo concreto.
Anche il piccolo contributo della cooperativa sarà molto importante; e noi siamo quasi pronti a realizzare il nostro impianto sul tetto di una fattoria bio a Sala Capriasca  della potenza di 14-16kwp. Manca ancora un piccolo sforzo.
Abbiamo assicurato il suo finanziamento anche attraverso una possibile linea di credito ma meglio sarebbe  trovare 3 investitori da Fr. 5000.- ognuno, perché  ci daranno la sicurezza di un impegno a lungo termine, fatto interamente da noi.
Inoltre vi ricordiamo che è pure possibile partecipare con un contributo unico di 250.- fr. per diventare socio sostenitore della Cooperativa Solare della Svizzera italiana; il contributo verrà iscritto a capitale sociale.

Vi sarei grato se faceste girare la voce per questa richiesta.


Grazie per il vostro sostegno.
Cordialmente e saluti illuminati
Pierluigi Zanchi
Pres. Cooperativa solare della Svizzera italiana

Per altre info riguardanti il progetto potete prendere contatto con Stefano Baragiola: Stefano.baragiola@bluewin.ch


Versamenti/contributi:
Banca Raiffeisen del Camoghé, 6512 Giubiasco, a favore di:
CH68  8034  4000  0058  7971  6
Soc. Coop. Solare della Svizzera Italiana
Via Sassariente 5
CH 6516 Cugnasco