SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

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martedì 23 luglio 2013

L'estate ci porta i beni congelati: finalmente le autorità si muovono!


Benvenga il caldo torrido di questi giorni se il risultato è quello di congelare i beni meritevoli di tutela, ma a rischio di demolizione. Il caldo, e non la notte, ha dunque portato consiglio: prima a Bellinzona, dove -in attesa dell'elenco dell'UBC degli edifici  da salvaguardare- il sindaco Mario Branda ha sospeso l'intervento delle ruspe per i beni potenzialmente degni di essere protetti. Prima a beneficiare della decisione salva-edifici è Villa Carmine, oggetto -con altre ville storiche di Bellinzona- della petizione lanciata dalla STAN (firmate! c'è ancora tempo fino a metà agosto) per evitare che il patrimonio architettonico della Turrita finisca in macerie.

Anche Locarno - complice il diffuso e crescente malcontento popolare - ha deciso di correre ai ripari e in attesa della variante di PR ha adottato una zona di pianificazione provvisoria comprendente i beni culturali indicati dall'UBC come degni di protezione. Una decisione che li metterà al riparo per tre anni dagli appetiti  dei promotori immobiliari e dalla furia demolitrice delle ruspe. Leggo tra l'altro che tra i criteri di valutazione per la potenziale messa sotto tutela è stato preso in considerazione anche il loro valore affettivo. A conferma che i luoghi del cuore e della mente sono una componente imprescindibile  di quel paesaggio della memoria la cui peculiartà è cementificare il senso di appartenenza al territorio. Il loro valore socio-culturale è incontestabile poiché - come sottolinea spesso l'autorevole studioso Salvatore Settis - portatori di valori civili oltre che garanti della vita associata.
Ortica

PS: la STAN ha un nuovo sito. Visitatelo, ne vale pena. Troverete anche il dossier completo su Villa Galli e la possibilità di sfogliare alcune pagine della rivista Il nostro Paese

mercoledì 17 luglio 2013

La fine di Villa Galli e il "j'accuse" di Pier Giorgio Gerosa


Parole che pesano come macigni. Un intervento durissimo, quello di Pier Giorgio Gerosa sulla distruzione di Villa Galli. In un intervento pubblicato sul Cdt di oggi, lo studioso non esita ad accusare di correità e di negligenza i vertici dello Stato: "Villa Galli - scrive - è stata vittima di una soppressione pianificata dai poteri pubblici (...)".

L'abbattimento di Villa Galli è un'"abberrazione culturale" dovuta all'incapacità di progettare e realizzare una cultura urbanistica ("carenze della cultura fatta ufficialità")  degna di questo nome e a "procedure e mezzi di gestione perversa del territorio".  La mancata volontà di applicare gli strumenti di legge a disposizione per una tutela d'imperio, l'"applicazione scorretta dei regolamenti comunali" da parte delle autorità di Melide senza che il Cantone intervenisse hanno fatto il resto, consegnando la nostra memoria storica  a quelli che lo studioso chiama i "promotori immobiliari globalizzati".

Il Consiglio di stato ha ignorato i risultati delle  ricerche storico-architettoniche sul valore della villa e  i ripetuti appelli per la sua tutela ("inspiegabilmente inascoltati");  ha avallato scelte che "avrebbe dovuto censurare come autorità di vigilanza" ; ha rifiutato di "mettere in atto quelle misure provvisionali che, bloccando la licenza edilizia rilasciata grazie alla scorretta applicazione dei regolamenti comunali e al vuoto nella tutela cantonale" avrebbero permesso di inserire le preesistenze naturali e culturali in un discorso più ampio volto a valorizzare il ruolo del patrimonio nella vita contemporanea.

Quella che si impone ora - concludo- è una scelta culturale di fondo. Gerosa la chiama una "cultura dei luoghi": "un modo finalmente più corretto e generoso di intendere le relazioni fra le testimonianze storiche, memoria corale, attese di sviluppo, luci del paesaggio". Proprio oggi,  di fronte all'emergenza territoriale che stiamo vivendo, Benedetto Antonini, vicepresidente della STAN, ha preannunciato il lancio di un'iniziativa popolare cantonale che tuteli efficacemente quei beni scampati alla furia demolitrice e devastatrice degli interessi di pochi a scapito dell'interesse di tutta la collettività. Lo scrivevo già all'indomani dell'abbattimento di Villa Galli: la tutela dei beni culturali può e deve ripartire dalle macerie della Romantica.


Ortica

domenica 7 luglio 2013

Il cuore e la pancia ... di Orlando furioso

A proposito di luoghi del cuore, Orlando Furioso - contro chi? ci permettiamo di chiedergli... forse i cementificatori? - ci scrive:

Beh, in Italia ci sono davvero tanti capolavori che ti prendono il cuore: la lista dei borghi più belli d'Italia è certamente un buon punto di partenza per scegliere il proprio... ma sono troppi! Per quanto riguarda i luoghi della pancia, anche questi sono purtroppo innumerevoli e la scelta per il peggiore è certamente difficile... direi che in generale i luoghi della pancia sono tutti quelli dove è evidente la non cura: dalle stradine fuori paese scambiate per discarica, al tappeto di mozziconi di sigaretta agli angoli delle piazze in città, ai muri di palazzi storici graffiati da graffiti...

Grazie Orlando per le tue riflessioni! Chi d'altro mi comunica le sue?

Ortica


Nuove modine nel parco Hermann Hesse: la lotta riparte

C'era da aspettarselo. Dopo che in risposta alla petizione per salvaguardare il parco Hermann Hesse dalla cementificazione, il municipio di Montagnola ha sgomberato il campo a ogni dubbio comunicando che non intende acquistare i mappali in questione e nemmeno adottare una zona di pianificazione in attesa di procedere alla modifica del PR in vigore e in corso di revisione, sono apparse nuove modine. Rispetto ai piani iniziali, il nuovo progetto è stato ridimensionato ma il comitato promotore della raccolta di firme che ha portato al ritiro del primo, osteggiatissimo progetto non ci sta nemmeno ora.

La lotta sarà invero più difficile e dovrà trovare nuove argomentazioni in grado di dare rinnovato slancio a chi perora la causa paesaggistica e del "Genius loci" (il legame che si instaura tra la creazione letterario-politica e il luogo che l'ha ispirata). Infatti, per il Municipio, quest'ultima argomentazione esorbita dal quadro di applicazione della LBC. Rimane allora da seguire un'altra strada: trovare l'appoggio di personalità del mondo della cultura e della politica che possano coagulare le aspirazioni di chi vorrebbe un'alternativa alla realizzazione di un ennesimo complesso immobiliare -magari quella di un parco letterario?- in un nuovo comitato allargato: cantonale, federale e -perché  no- internazionale.

Non lasciamo cadere nel vuoto quanto fatto finora dai promotori della petizione. Rinnoviamo loro il sostegno inviando proposte, idee che possano concretizzare le aspirazioni di tutti coloro (e non sono pochi) per i quali non tutto. in questo mondo, è monetizzabile.

Ortica