SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

QUALE LUOGO AMATE E QUALE DETESTATE? COSA SUSCITA IN VOI? SEGNALATELO CON SCRITTI, FOTO, COMMENTI, FATELO IN MODO ANONIMO, CON UNO PSEUDONIMO O CON IL VOSTRO VERO NOME MA PARTECIPATE AL SONDAGGIO DI SALVIAMO IL SALVABILE!
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martedì 28 dicembre 2010

  
Villa Branca prima ...
 



                                                                                  


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... e dopo

villa Pernsch
Frutor, Molino nuovo

Un anno nero

Cara Icchia,

il 2010 è da segnare in nero.  Praticamente nessun quartiere di Lugano è rimasto indenne dall’ondata di demolizioni.  I nuovi cantieri aperti o in fase di apertura non si contano più: a Cassarate, in via Pico, sorgerà la nuova residenza Castagnola;  a Paradiso, in via Geretta, hanno demolito lo storico Aris, locale gestito per anni dalla famiglia Balmelli. E pensare che era stato rinnovato non poco tempo fa. In via Tesserete, villa Leone dovrà fare posto all’omonima residenza –oltre il danno, anche la beffa-.  All’incrocio tra via Zurigo e via Olgiati, un’altra villa scomparirà tra poco per far posto ad un nuovo complesso residenziale… a Besso,  è in pericolo la splendida Villa Elisa. Villa Pernsch, in via Galli, vicino alla salita dei Frati, ha le ore contate.  Il bar Cento, storico bar in piazzale Pelli, pure.  E che dire del progetto che a Canobbio deturperà la collina del nostro roccolo solitario? Sarà cementificata con oltre trenta (!) case unifamiliari: un alveare. A Porza, per edificare la residenza Filari alle vigne è stata sacrificata una  magnifica dimora in sasso. E la casa in via Trevano che ospitava il noto colorificio Guggiari, ormai chiuso? Anche qui il destino è segnato.  Lascerà il posto alla nuova sede di una società specializzata nel commercio di materie prime.  Dulcis in fundo – ma al primo posto della lista -  la sparizione di Villa Branca a Melide.  È un vero e proprio bollettino di guerra. Abbiamo a che fare con un nemico astuto, che non indietreggia di fronte a niente e colpisce quando meno te lo aspetti:  l’edilizia speculativa, senza nessun legame con il territorio. Ne riparleremo. Intanto dovresti fare un gioco: quello del prima e del dopo con foto che trovi in gran parte su Lugano Vintage. Ti assicuro, il risultato è edificante. Ti anticipo quello con Villa Branca prima ... e dopo...










foto: Stan                                                                                                                                            foto gdp.ch

Ortica


        

lunedì 27 dicembre 2010

Dove c'erano gli alberi...

Cara Icchia,
in città sono apparsi dei manifesti che invitano a dire la tua sulla Lugano che cambia: in bene –Lugano bella- o in peggio – Lugano brutta -. In sé, l’idea è encomiabile anche se forse hanno sbagliato sulla tempestica. Quest’ultimo è stato un anno nero per quel che concerne il numero di demolizioni di vecchie case e ville –di pregio o di minore valore architettonico, ma non è questo il problema- per lasciare posto a cosiddette residenze che stanno uniformando, involgarendo e appiattendo il tessuto urbano.  Senza contare il taglio sconsiderato di alberi –penso alle scuole di Cassarate, al lungo fiume in Via Ciani – che si sarebbe potuto evitare e che altrove sarebbe stato impedito. 

                                                                        foto da LUGE
A Milano, di recente,  dei cittadini si sono mobilitati in difesa del taglio di alcuni alberi previsto dalle Ferrovie Nord.  Su 29 alberi destinati all’abbattimento, sono riusciti a salvarne 26!! Tutto come da copione: strada chiusa al traffico, fuori le motoseghe e via al blitz per eliminare le piante “malate e pericolose” (le motivazioni si assomigliano ovunque).  La rivolta dei residenti ha impedito lo scempio: l’allarme è partito da un blog, dalla lista di contatti di quest’ultimo sono partiti altri sms ed email…  Dovremmo imparare anche noi.  Ma purtroppo, la realtà ora è questa:

                                                                         foto da LUGE
Ortica                                                                  

giovedì 23 dicembre 2010

C'era una volta ...

foto da LUGE
...e neanche tanto tempo fa, Villa Antonietta. Sotto la neve, in questo periodo, era particolarmente bella. Chi non se la ricorda, a Besso? Peccato che sia una delle tante ville finite sotto le fameliche ruspe dei promotori immobiliari. Al suo posto, l'ennesima palazzina (chissà, magari l'hanno battezzata "Residenza Villa Antonietta" - si usa così, ora - in ricordo della defunta) che non merita, neanche sotto la neve, una fotografia.  Alla demolizione di "Villa Antonietta", purtroppo, ne sono seguite molte altre... quest'anno, il bilancio è particolarmente pesante.
Ortica

domenica 19 dicembre 2010

Un riconoscimento a Patrimonio SOS

Patrimonio  SOS –che figura nella lista dei nostri link- è il primo laureato del premio Silvia Dell’Orso 2010 assegnatogli  dall'omonima associazione per il suo lavoro di divulgazione sui temi del patrimonio culturale. Silvia Dell’Orso , storica dell’arte, giornalista e saggista deceduta nel 2009, oltre ad avere collaborato con diverse testate e con la FAI in qualità di responsabile dei rappporti istituzionali,  è l’autrice di “Musei  e territorio, una scommessa italiana” pubblicato postumo da Electa.  Suo anche il volume “Altro che musei.  La questione dei beni culturali in Italia” uscito nel  2002 presso Laterza.
Ortica

sabato 18 dicembre 2010

Foto di Villa Branca ... dalla California!


Villa Branca in Melide, Ticino, Switzerland

This gorgeous villa on the lakeshore of Lago di Lugano in the italian speaking part of Switzerland is desperately looking for a new owner who is willing to save her! The place was property of the Branca family, traditional wine makers. The central building was built in 1912 by an unknown architect. In the 1920s the Luganese architect Americo Marazzi added the right wing of the building. Beautiful hanging gardens and pergolas were made at the higher part of the building. On the ground floor are the entrances to the wine cellars, warehouses and offices
The villa was abandoned in 1981 when Adele Branca died. There are still no exact plans for the villa. It will probably be demolished to make place for new housing.






La poesia di Villa Branca

Cara Icchia, su Villa Branca sono state spese parole da ogni dove, sono stati lanciati appelli, si sono mobilitati persone, gruppi, associazioni … possibile che di fronte a questa alzata di scudi contro la demolizione,  i politici non abbiano trovato modo di fare valere un interesse sovra comunale per invalidare la decisione delle autorità locali?  Su Villa Branca trovi anche bellissime testimonianze fotografiche: immagini dei suoi esterni e dei suoi interni, immagini che sono giunte sino in California (vedi sopra)… ovunque, la reazione di fronte alla prevista demolizione, era di incredulità. Eppure di progetti validi non ne mancavano, basti pensare a quello di un museo del vino. Ripeto: Villa - anzi, l’ex Villa- Branca ha avuto la sfortuna di vedere la luce in Ticino.
Chiudo con un’immagine piena di poesia, una foto - di una lunga serie trovata sul sito Flickr.com -. L'autore si chiama Jonny 12782 di "Salviamo Villa Branca".  Villa Branca non è stata salvata, ma perlomeno grazie all'impegno suo e di molti altri, ne è rimasta una galleria fotografica a testimonianza della sua bellezza. L'immagine è accompagnata da una poesia: un bellissimo omaggio (anonimo) a un luogo ricco di memoria che non c'è più... Di certo, la nuova "Residenza Villa Branca" difficilmente susciterà mai parole come queste.

da Flickr.com
Il giardino segreto
Ho passato i giorni a pensare, riempiendo fogli velati di parole vomitate, di segni e disegni nel silenzio del dolore, con lo sguardo alla finestra vedendo me lanciata, tra vetri in pezzi ricordo il rancore ferroso, che arrugginisce il cuore, i sogni d' amore immensi e la paura di vivere ricordo quei giorni bui del mal d' esistere, mentre il mondo era nemico, dagli   altri abitato mentre gli altri proseguivano il cammino, io mi fermavo e trovavo in  segreto un giardino nei giorni più bui della mia esistenza, ho scoperto il giardino più verde  che dimora in me di rigoglioso fiorire, di verdi drappeggi smeraldo, in cui restare in silenzio e guarire, è questo il mio rifugio segreto, che non può morire, dove mi reco a riposare il cuore. 

Ortica

venerdì 17 dicembre 2010

Un filmato su villa Branca di Melide

Cara Ortica, vai a vedere questo filmato del 2008 su youtube ... un filmato tra tanti che va a testimoniare dell'interesse del privato verso i beni culturali del Cantone... dimmi cosa ne pensi...
Icchia

martedì 14 dicembre 2010

Ricordo e decontestualizzazione

Cara Ortica,
Oggi discutendo con una mia cara amica, è sorto l'argomento della salvaguardia dell'identità di una città.
Che cosa rende una città,"una città"? Come giudicare se uno stabile possiede un vero valore architettonico? Con quali criteri? Come capire se è meritevole di un'attenzione particolare?
Il vero valore si rivela essere per noi il carico di memoria che uno stabile (o un quartiere o un albero) possiede. Una testimonianza fondamentale del passato, da poter integrare con il presente ed ammirare nel futuro.
Ogni vera città ha un quartiere storico preservato,che si può leggere chiaramente nel tessuto urbano, ... Se questo viene a mancare l'identità della città,orfana delle sue radici, si sgretola e perde la sua ragione d'essere, declassandosi automaticamente a periferia di un "qualcosa" o a sobborgo di una metropoli che non aspettava altro.
Cosa ne pensi?
Icchia

domenica 5 dicembre 2010

E se la tutela del patrimonio valesse un voto?

Cara Icchia, è molto istruttivo leggere i commenti lasciati sulle pagine di Lugano Vintage… c’è chi si dice “contento di potere condividere i sentimenti di rammarico con altri appassionati della Lugano d’inizio secolo”,  chi scrive che “Lugano vecchia era bella, adesso con tutte queste nuove costruzioni le hanno tolto il fascino”, chi si sofferma sull’”incredibile (ma anche sconsiderata) metamorfosi della città. Ci sono tante cose che si sarebbero dovute mantenere… peccato”.  Siamo davvero in tanti a condividere queste opinioni. E a chiederci , come in questo commento, “ma i responsabili del patrimonio culturale di Lugano si rendono conto di quanto va perso con ogni bella villa rasa al suolo? Non si può fare niente per salvare questi gioielli?”.
Ed ecco il punto. Se i politici si defilano (salvo rare eccezioni),  se si attivano raramente  (vedi il caso più recente di Villa Monte Tabor), cosa può fare il singolo cittadino? Potrebbe esprimere il proprio dissenso o consenso nei confronti di chi si batte o meno per la tutela del patrimonio collettivo. Detto in soldoni, con il proprio voto. Non ci hanno mai pensato i partiti e i politici?  Siamo in clima di elezioni, ma la tutela dei beni culturali e del patrimonio collettivo non sembra essere d’attualità. Forse per fare cambiare le cose, ognuno di dovrebbe tenere conto del loro impegno contro quella “sconsiderata metamorfosi” della città denunciata dal lettore di Lugano Vintage.
Ortica

mercoledì 1 dicembre 2010

Un esempio da seguire



Zurigo, Villa Patumbah (foto Pfister, Schiess, Tropeano)


Ebbene, ci  trovassimo in Ticino, verrebbe immediatamente da pensare: ecco, un altro cimelio storico che se ne va… una delle tante ville destinate ad essere demolite per fare posto a un nuovo progetto immobiliare.  Per fortuna, questa splendida villa non si trova in Ticino, ma a Zurigo.  E le ruspe fotografate non si apprestano a demolirla, ma a permettere un suo restauro conservativo in vista di una sua riconversione in  Centro per la cultura architettonica. Un progetto di ampio respiro consentito dalla lungimiranza delle autorità con la collaborazione, tra l’altro della città, del cantone, dell’ufficio culturale dei beni del cantone Zurigo e di numerosi donatori e fondazioni.  Una volta terminati i lavori, Villa Patumbah sarà la nuova sede di Heimatschutz Svizzera che scrive:

Creando un luogo destinato alla cultura architettonica, la nostra organizzazione realizza un sogno a lungo accarezzato e si muove su un terreno vergine, dove finora nessuno nel nostro paese si era avventurato. Le offerte sin qui a disposizione del pubblico si limitavano alla tutela ambientale e alla protezione della natura. Il Centro di Villa Patumbah rappresenta una novità che sarà sicuramente avvertita ben oltre i confini cantonali e che potrà incoraggiare la creazione di centri analoghi anche in altre regioni.


Melide, ex Villa Branca (foto:Stan)

Anche la Stan –sezione ticinese dell’Heimatschutz- a suo tempo aveva caldeggiato un progetto di riconversione per Villa Branca a Melide. Quando ancora si sperava in un suo salvataggio in quanto "l'esempio più importante dell’architettura eclettica-liberty sulle sponde del lago Ceresio”, la Stan aveva formulato alcune proposte, tra cui, appunto, la sua trasformazione quale sede di una scuola privata o centro di formazione per grandi società. Villa Branca ha avuto la sfortuna di avere visto la luce in Ticino, e non oltralpe.
Ortica