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domenica 5 dicembre 2010

E se la tutela del patrimonio valesse un voto?

Cara Icchia, è molto istruttivo leggere i commenti lasciati sulle pagine di Lugano Vintage… c’è chi si dice “contento di potere condividere i sentimenti di rammarico con altri appassionati della Lugano d’inizio secolo”,  chi scrive che “Lugano vecchia era bella, adesso con tutte queste nuove costruzioni le hanno tolto il fascino”, chi si sofferma sull’”incredibile (ma anche sconsiderata) metamorfosi della città. Ci sono tante cose che si sarebbero dovute mantenere… peccato”.  Siamo davvero in tanti a condividere queste opinioni. E a chiederci , come in questo commento, “ma i responsabili del patrimonio culturale di Lugano si rendono conto di quanto va perso con ogni bella villa rasa al suolo? Non si può fare niente per salvare questi gioielli?”.
Ed ecco il punto. Se i politici si defilano (salvo rare eccezioni),  se si attivano raramente  (vedi il caso più recente di Villa Monte Tabor), cosa può fare il singolo cittadino? Potrebbe esprimere il proprio dissenso o consenso nei confronti di chi si batte o meno per la tutela del patrimonio collettivo. Detto in soldoni, con il proprio voto. Non ci hanno mai pensato i partiti e i politici?  Siamo in clima di elezioni, ma la tutela dei beni culturali e del patrimonio collettivo non sembra essere d’attualità. Forse per fare cambiare le cose, ognuno di dovrebbe tenere conto del loro impegno contro quella “sconsiderata metamorfosi” della città denunciata dal lettore di Lugano Vintage.
Ortica

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