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martedì 30 aprile 2013

La LBC in aiuto della Romantica

Sarà forse la Legge sulla protezione dei beni cantonali (LBC) del 1997 a salvare La Romantica. All'indomani della decisione del Consiglio comunale di Melide,  che ha dato il nullaosta alla sua demolizione opponendosi alla variante di PR proposta dal Municipio, il vicepresidente della STAN, architetto Benedetto Antonini, ravvisa nell'articolo 17 della legge la possibilità di sottrarre Villa Galli  alle ruspe: "Se un bene  culturale protetto o degno di protezione è esposto al rischio di manomissione,  alterazione, distruzione,  trafugamento o simili, il Consiglio di Stato deve ordinare senza indugio le misure provvisionali necessarie". Tra queste - leggiamo - "il divieto di modificare o distruggere il bene culturale, anche se oggetto di una licenza di costruzione (sospensione dei lavori)".
Ortica

L'accanimento di Melide contro il suo passato


A Melide, la palma dell'insensibilità culturale! Un terreno comunale occupato da campi da tennis ha più valore di una villa storica, di probabile origine seicentesca. A nulla sono valse le reiterate prese di posizione del mondo della cultura per evitare un'altra demolizione sciagurata dopo quella di Villa Branca. La decisione di abbattere Villa Galli, unanimamente riconosciuta per il suo valore storico e architettonico, segna un capitolo particolarmente nero per un Cantone che da sempre si fa vanto del suo passato di "terra d'artisti". Ma è soprattutto un altro autogol di un comune che pare non avere ancora capito che la salvaguardia dei beni culturali possa anche fungere da rilancio per un turismo con il fiato corto.  Alle 21 e 34 del 29 aprile 2013, con 18 voti a favore e 1 contrario (Andrea Savazzi, L'Ancora), il Consiglio comunale ha preferito cancellare una pagina della sua e della nostra storia.
Ortica

domenica 28 aprile 2013

Melide si gioca l'avvenire di Villa Galli


Ci vorrebbe un miracolo per salvare la Romantica. O forse un referendum? Le sorti di Villa Galli a Melide si giocheranno lunedÌ sera quando il Consiglio Comunale dovrà pronunciarsi su due diverse varianti pianificatorie elaborate dal Municipio per impedirne la demolizione. In attesa del verdetto, gli avversari affilano le armi:  chi a fronte del suo scandaloso degrado ne preconizza la demolizione, quasi fosse un  rudere insignificante da eliminare al più presto ( a dire di taluni, la penserebbe così la maggioranza della popolazione) e chi da anni si batte per ridarle il lusto e la dignità che si merita. L'ormai annosa controversia non può lasciare indifferenti.  Ma come si è giunti a questo punto? Di la colpa?  
 
Foto da Heimatschutz
 
Anni fa, in un intervento sul diverso approccio alla difesa del patrimonio culturale da parte della penisola e della Svizzera italiana, l'architetto Riccardo Bergossi - difensore sin dalla primissima ora di Villa Galli-  ravvisava nella suddivisione esistente tra "beni di interesse cantonale" e "beni di interesse comunale" una vera e propria "sciagura".  Proprio a Melide, il caso di Villa Branca insegna. Il Cantone non aveva ritenuto necessaria l'istituzione di un vincolo cantonale, segnando così di fatto il suo destino. Per Villa Galli, le cose sono andate altrimenti. Dopo non averla ritenuta degna di protezione, il Cantone si è poi ricreduto attivandosi con  la controparte per la ricerca di una soluzione soddisfacente per le parti.  
 
Alla vigilia del voto di domani, dalle pagine del CdT di sabato  Bergossi (già coautore di una ricerca su Villa Galli)  rinnova il suo appello: Villa Galli è da salvare. Lo fa, unitamente a Bernhard Furrer, già presidente della Commissione federale dei monumenti storici, Simona Martinola, storica dell'arte e dell'architettura e Heiner Rodel, responsabile per il Canton Ticino dell'elenco dei giardini storici della Svizzera. Villa Galli  non è un edificio insignificante, bensì una testimonianza unica. Unica, sottolineano unanimi gli studiosi, per il suo "valore storico, artistico e paesaggistico", poiché "elemento fondamentale  nell'iconografia di Melide e nella sua memoria collettiva".  
 
A ricordarcelo, nel loro tratto inconfondibile, anche due disegni di Tita Carloni che per l'ex Romantica sognava un destino ben diverso. "Colpito dalle critiche di chi non vedeva nella Romantica più nulla che valesse la pena di venire salvaguardato - scrive Ruben Rossello nell'ampio contributo dedicato dal quotidiano a Villa Galli -,  qualche mese fa prese la matita e schizzò come sarebbe potuta diventare dopo un attento restauro".  Due schizzi inediti che, speriamo, siano di buon auspicio.

Ortica

domenica 21 aprile 2013

La giornata della terra


Domani, come ogni 22 aprile dal 1970 a questa parte, ricorre la Giornata della terra che celebra il diritto di vivere in un ambiente sano, equilibrato e sostenibile. La salvaguardia dell'ambiente è prioritaria, alla stessa stregua della tutela del territorio, dell'agricoltura, della salute, realtà tra loro strettamente interconnesse. La crescente fame di terra sta producendo effetti perversi, primo tra tutti quello del Land Grabbing. Complice la crisi finanziaria, speculatori e investitori puntano su valori solidi: la terra, appunto. Lo diceva già Mark Twain: "Comprate terra perché non ne fabbricano più" . 

Oggi la  cementificazione del suolo, oltre che essere responsabile della scomparsa del patrimonio storico-architettonico,  lo è anche di  quella di suolo fertile, di terre coltivabili. Ma la terra è una risorsa vitale e come tale va rispettata. A ricordarcelo su La Repubblica del 18 aprile è Carlo Petrini, fondatore dell'associazione "Slow Food" che scrive:
"Diamo fiducia a chi vuole tornare a coltivarla, curarla, amarla in virtù di un rapporto più stretto e simbiotico di quello che ha la media di ognuno di noi. Sì perchè è inaudito che si continui a fare finta di nulla di fronte allo scempio che sta subendo il nostro Paese. Accade a un ritmo esponenziale, folle, si consuma suolo fertile, si cementifica, si detrupa il paesaggio e si pregiudicano tutti i valori, materiali e immateriali di cui la terra, bene comune, è portatrice".
 
La giornata della terra - scrive - "è una giornata per ricordarci il valore di ciò che calpestiamo, respiriamo, usiamo, mangiamo, ammiriamo, abitiamo". Abbiamo ancora la scelta: o continuare a "spremerla come un limone o farla fruttare in maniera rispettosa". La terra è portatrice di valori materiali e immateriali, ricordiamocene.
 
Ortica
 
PS: in occasione del 40esimo anniversario del "Earth Day", la RSI aveva diffuso il bel documentario di Robert Stone "I giorni della terra". Se avete occasione, andate a rivedervelo, ne vale la pena.
 
 

giovedì 11 aprile 2013

La tutela del patrimonio vale un voto


Neanche due mesi dopo la nascita di Salviamo il Salvabile, titolavo uno dei miei primi post "E se la tutela del patrimonio valesse un voto?".  Era il 5 dicembre 2010.Di fronte allo sconcerto suscitato nei luganesi dalle demolizioni a tappeto, di fronte all'immobilismo politico - l'approvazione della nuova lista dei beni da tutelare nell'ambito della variante PR sarebbe invero arrivata l'anno seguente, dopo un dibattito infuocato- la domanda che mi ponevo allora era: "Cosa può fare il singolo cittadino? . Citando Tita Carloni rispondo: resistere, resistere e ancora resistere. Impegnarsi in prima persona. E, in occasioni come quella del rinnovo dei poteri cittadini, "esprimere il proprio dissenso o consenso nei confronti di chi si batte per la tutela del patrimonio collettivo. Detto in soldoni - scrivevo- con il proprio voto". La risposta, oggi, è la stessa. L'appuntamento con le urne è l'occasione di premiare l'impegno di quei politici che nel corso della scorsa legislatura si sono battuti  per la salvaguardia del patrimonio e della memoria storica di Lugano. E di riconoscerne l'impegno al di là della loro appartenenza politica. Oggi è il primo giorno d'apertura dei seggi per il rinnovo del Muncipio e del Consiglio comunale di Lugano, pensiamoci.
Ortica