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domenica 28 aprile 2013

Melide si gioca l'avvenire di Villa Galli


Ci vorrebbe un miracolo per salvare la Romantica. O forse un referendum? Le sorti di Villa Galli a Melide si giocheranno lunedÌ sera quando il Consiglio Comunale dovrà pronunciarsi su due diverse varianti pianificatorie elaborate dal Municipio per impedirne la demolizione. In attesa del verdetto, gli avversari affilano le armi:  chi a fronte del suo scandaloso degrado ne preconizza la demolizione, quasi fosse un  rudere insignificante da eliminare al più presto ( a dire di taluni, la penserebbe così la maggioranza della popolazione) e chi da anni si batte per ridarle il lusto e la dignità che si merita. L'ormai annosa controversia non può lasciare indifferenti.  Ma come si è giunti a questo punto? Di la colpa?  
 
Foto da Heimatschutz
 
Anni fa, in un intervento sul diverso approccio alla difesa del patrimonio culturale da parte della penisola e della Svizzera italiana, l'architetto Riccardo Bergossi - difensore sin dalla primissima ora di Villa Galli-  ravvisava nella suddivisione esistente tra "beni di interesse cantonale" e "beni di interesse comunale" una vera e propria "sciagura".  Proprio a Melide, il caso di Villa Branca insegna. Il Cantone non aveva ritenuto necessaria l'istituzione di un vincolo cantonale, segnando così di fatto il suo destino. Per Villa Galli, le cose sono andate altrimenti. Dopo non averla ritenuta degna di protezione, il Cantone si è poi ricreduto attivandosi con  la controparte per la ricerca di una soluzione soddisfacente per le parti.  
 
Alla vigilia del voto di domani, dalle pagine del CdT di sabato  Bergossi (già coautore di una ricerca su Villa Galli)  rinnova il suo appello: Villa Galli è da salvare. Lo fa, unitamente a Bernhard Furrer, già presidente della Commissione federale dei monumenti storici, Simona Martinola, storica dell'arte e dell'architettura e Heiner Rodel, responsabile per il Canton Ticino dell'elenco dei giardini storici della Svizzera. Villa Galli  non è un edificio insignificante, bensì una testimonianza unica. Unica, sottolineano unanimi gli studiosi, per il suo "valore storico, artistico e paesaggistico", poiché "elemento fondamentale  nell'iconografia di Melide e nella sua memoria collettiva".  
 
A ricordarcelo, nel loro tratto inconfondibile, anche due disegni di Tita Carloni che per l'ex Romantica sognava un destino ben diverso. "Colpito dalle critiche di chi non vedeva nella Romantica più nulla che valesse la pena di venire salvaguardato - scrive Ruben Rossello nell'ampio contributo dedicato dal quotidiano a Villa Galli -,  qualche mese fa prese la matita e schizzò come sarebbe potuta diventare dopo un attento restauro".  Due schizzi inediti che, speriamo, siano di buon auspicio.

Ortica

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