SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

QUALE LUOGO AMATE E QUALE DETESTATE? COSA SUSCITA IN VOI? SEGNALATELO CON SCRITTI, FOTO, COMMENTI, FATELO IN MODO ANONIMO, CON UNO PSEUDONIMO O CON IL VOSTRO VERO NOME MA PARTECIPATE AL SONDAGGIO DI SALVIAMO IL SALVABILE!
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martedì 28 dicembre 2010

  
Villa Branca prima ...
 



                                                                                  


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... e dopo

villa Pernsch
Frutor, Molino nuovo

Un anno nero

Cara Icchia,

il 2010 è da segnare in nero.  Praticamente nessun quartiere di Lugano è rimasto indenne dall’ondata di demolizioni.  I nuovi cantieri aperti o in fase di apertura non si contano più: a Cassarate, in via Pico, sorgerà la nuova residenza Castagnola;  a Paradiso, in via Geretta, hanno demolito lo storico Aris, locale gestito per anni dalla famiglia Balmelli. E pensare che era stato rinnovato non poco tempo fa. In via Tesserete, villa Leone dovrà fare posto all’omonima residenza –oltre il danno, anche la beffa-.  All’incrocio tra via Zurigo e via Olgiati, un’altra villa scomparirà tra poco per far posto ad un nuovo complesso residenziale… a Besso,  è in pericolo la splendida Villa Elisa. Villa Pernsch, in via Galli, vicino alla salita dei Frati, ha le ore contate.  Il bar Cento, storico bar in piazzale Pelli, pure.  E che dire del progetto che a Canobbio deturperà la collina del nostro roccolo solitario? Sarà cementificata con oltre trenta (!) case unifamiliari: un alveare. A Porza, per edificare la residenza Filari alle vigne è stata sacrificata una  magnifica dimora in sasso. E la casa in via Trevano che ospitava il noto colorificio Guggiari, ormai chiuso? Anche qui il destino è segnato.  Lascerà il posto alla nuova sede di una società specializzata nel commercio di materie prime.  Dulcis in fundo – ma al primo posto della lista -  la sparizione di Villa Branca a Melide.  È un vero e proprio bollettino di guerra. Abbiamo a che fare con un nemico astuto, che non indietreggia di fronte a niente e colpisce quando meno te lo aspetti:  l’edilizia speculativa, senza nessun legame con il territorio. Ne riparleremo. Intanto dovresti fare un gioco: quello del prima e del dopo con foto che trovi in gran parte su Lugano Vintage. Ti assicuro, il risultato è edificante. Ti anticipo quello con Villa Branca prima ... e dopo...










foto: Stan                                                                                                                                            foto gdp.ch

Ortica


        

lunedì 27 dicembre 2010

Dove c'erano gli alberi...

Cara Icchia,
in città sono apparsi dei manifesti che invitano a dire la tua sulla Lugano che cambia: in bene –Lugano bella- o in peggio – Lugano brutta -. In sé, l’idea è encomiabile anche se forse hanno sbagliato sulla tempestica. Quest’ultimo è stato un anno nero per quel che concerne il numero di demolizioni di vecchie case e ville –di pregio o di minore valore architettonico, ma non è questo il problema- per lasciare posto a cosiddette residenze che stanno uniformando, involgarendo e appiattendo il tessuto urbano.  Senza contare il taglio sconsiderato di alberi –penso alle scuole di Cassarate, al lungo fiume in Via Ciani – che si sarebbe potuto evitare e che altrove sarebbe stato impedito. 

                                                                        foto da LUGE
A Milano, di recente,  dei cittadini si sono mobilitati in difesa del taglio di alcuni alberi previsto dalle Ferrovie Nord.  Su 29 alberi destinati all’abbattimento, sono riusciti a salvarne 26!! Tutto come da copione: strada chiusa al traffico, fuori le motoseghe e via al blitz per eliminare le piante “malate e pericolose” (le motivazioni si assomigliano ovunque).  La rivolta dei residenti ha impedito lo scempio: l’allarme è partito da un blog, dalla lista di contatti di quest’ultimo sono partiti altri sms ed email…  Dovremmo imparare anche noi.  Ma purtroppo, la realtà ora è questa:

                                                                         foto da LUGE
Ortica                                                                  

giovedì 23 dicembre 2010

C'era una volta ...

foto da LUGE
...e neanche tanto tempo fa, Villa Antonietta. Sotto la neve, in questo periodo, era particolarmente bella. Chi non se la ricorda, a Besso? Peccato che sia una delle tante ville finite sotto le fameliche ruspe dei promotori immobiliari. Al suo posto, l'ennesima palazzina (chissà, magari l'hanno battezzata "Residenza Villa Antonietta" - si usa così, ora - in ricordo della defunta) che non merita, neanche sotto la neve, una fotografia.  Alla demolizione di "Villa Antonietta", purtroppo, ne sono seguite molte altre... quest'anno, il bilancio è particolarmente pesante.
Ortica

domenica 19 dicembre 2010

Un riconoscimento a Patrimonio SOS

Patrimonio  SOS –che figura nella lista dei nostri link- è il primo laureato del premio Silvia Dell’Orso 2010 assegnatogli  dall'omonima associazione per il suo lavoro di divulgazione sui temi del patrimonio culturale. Silvia Dell’Orso , storica dell’arte, giornalista e saggista deceduta nel 2009, oltre ad avere collaborato con diverse testate e con la FAI in qualità di responsabile dei rappporti istituzionali,  è l’autrice di “Musei  e territorio, una scommessa italiana” pubblicato postumo da Electa.  Suo anche il volume “Altro che musei.  La questione dei beni culturali in Italia” uscito nel  2002 presso Laterza.
Ortica

sabato 18 dicembre 2010

Foto di Villa Branca ... dalla California!


Villa Branca in Melide, Ticino, Switzerland

This gorgeous villa on the lakeshore of Lago di Lugano in the italian speaking part of Switzerland is desperately looking for a new owner who is willing to save her! The place was property of the Branca family, traditional wine makers. The central building was built in 1912 by an unknown architect. In the 1920s the Luganese architect Americo Marazzi added the right wing of the building. Beautiful hanging gardens and pergolas were made at the higher part of the building. On the ground floor are the entrances to the wine cellars, warehouses and offices
The villa was abandoned in 1981 when Adele Branca died. There are still no exact plans for the villa. It will probably be demolished to make place for new housing.






La poesia di Villa Branca

Cara Icchia, su Villa Branca sono state spese parole da ogni dove, sono stati lanciati appelli, si sono mobilitati persone, gruppi, associazioni … possibile che di fronte a questa alzata di scudi contro la demolizione,  i politici non abbiano trovato modo di fare valere un interesse sovra comunale per invalidare la decisione delle autorità locali?  Su Villa Branca trovi anche bellissime testimonianze fotografiche: immagini dei suoi esterni e dei suoi interni, immagini che sono giunte sino in California (vedi sopra)… ovunque, la reazione di fronte alla prevista demolizione, era di incredulità. Eppure di progetti validi non ne mancavano, basti pensare a quello di un museo del vino. Ripeto: Villa - anzi, l’ex Villa- Branca ha avuto la sfortuna di vedere la luce in Ticino.
Chiudo con un’immagine piena di poesia, una foto - di una lunga serie trovata sul sito Flickr.com -. L'autore si chiama Jonny 12782 di "Salviamo Villa Branca".  Villa Branca non è stata salvata, ma perlomeno grazie all'impegno suo e di molti altri, ne è rimasta una galleria fotografica a testimonianza della sua bellezza. L'immagine è accompagnata da una poesia: un bellissimo omaggio (anonimo) a un luogo ricco di memoria che non c'è più... Di certo, la nuova "Residenza Villa Branca" difficilmente susciterà mai parole come queste.

da Flickr.com
Il giardino segreto
Ho passato i giorni a pensare, riempiendo fogli velati di parole vomitate, di segni e disegni nel silenzio del dolore, con lo sguardo alla finestra vedendo me lanciata, tra vetri in pezzi ricordo il rancore ferroso, che arrugginisce il cuore, i sogni d' amore immensi e la paura di vivere ricordo quei giorni bui del mal d' esistere, mentre il mondo era nemico, dagli   altri abitato mentre gli altri proseguivano il cammino, io mi fermavo e trovavo in  segreto un giardino nei giorni più bui della mia esistenza, ho scoperto il giardino più verde  che dimora in me di rigoglioso fiorire, di verdi drappeggi smeraldo, in cui restare in silenzio e guarire, è questo il mio rifugio segreto, che non può morire, dove mi reco a riposare il cuore. 

Ortica

venerdì 17 dicembre 2010

Un filmato su villa Branca di Melide

Cara Ortica, vai a vedere questo filmato del 2008 su youtube ... un filmato tra tanti che va a testimoniare dell'interesse del privato verso i beni culturali del Cantone... dimmi cosa ne pensi...
Icchia

martedì 14 dicembre 2010

Ricordo e decontestualizzazione

Cara Ortica,
Oggi discutendo con una mia cara amica, è sorto l'argomento della salvaguardia dell'identità di una città.
Che cosa rende una città,"una città"? Come giudicare se uno stabile possiede un vero valore architettonico? Con quali criteri? Come capire se è meritevole di un'attenzione particolare?
Il vero valore si rivela essere per noi il carico di memoria che uno stabile (o un quartiere o un albero) possiede. Una testimonianza fondamentale del passato, da poter integrare con il presente ed ammirare nel futuro.
Ogni vera città ha un quartiere storico preservato,che si può leggere chiaramente nel tessuto urbano, ... Se questo viene a mancare l'identità della città,orfana delle sue radici, si sgretola e perde la sua ragione d'essere, declassandosi automaticamente a periferia di un "qualcosa" o a sobborgo di una metropoli che non aspettava altro.
Cosa ne pensi?
Icchia

domenica 5 dicembre 2010

E se la tutela del patrimonio valesse un voto?

Cara Icchia, è molto istruttivo leggere i commenti lasciati sulle pagine di Lugano Vintage… c’è chi si dice “contento di potere condividere i sentimenti di rammarico con altri appassionati della Lugano d’inizio secolo”,  chi scrive che “Lugano vecchia era bella, adesso con tutte queste nuove costruzioni le hanno tolto il fascino”, chi si sofferma sull’”incredibile (ma anche sconsiderata) metamorfosi della città. Ci sono tante cose che si sarebbero dovute mantenere… peccato”.  Siamo davvero in tanti a condividere queste opinioni. E a chiederci , come in questo commento, “ma i responsabili del patrimonio culturale di Lugano si rendono conto di quanto va perso con ogni bella villa rasa al suolo? Non si può fare niente per salvare questi gioielli?”.
Ed ecco il punto. Se i politici si defilano (salvo rare eccezioni),  se si attivano raramente  (vedi il caso più recente di Villa Monte Tabor), cosa può fare il singolo cittadino? Potrebbe esprimere il proprio dissenso o consenso nei confronti di chi si batte o meno per la tutela del patrimonio collettivo. Detto in soldoni, con il proprio voto. Non ci hanno mai pensato i partiti e i politici?  Siamo in clima di elezioni, ma la tutela dei beni culturali e del patrimonio collettivo non sembra essere d’attualità. Forse per fare cambiare le cose, ognuno di dovrebbe tenere conto del loro impegno contro quella “sconsiderata metamorfosi” della città denunciata dal lettore di Lugano Vintage.
Ortica

mercoledì 1 dicembre 2010

Un esempio da seguire



Zurigo, Villa Patumbah (foto Pfister, Schiess, Tropeano)


Ebbene, ci  trovassimo in Ticino, verrebbe immediatamente da pensare: ecco, un altro cimelio storico che se ne va… una delle tante ville destinate ad essere demolite per fare posto a un nuovo progetto immobiliare.  Per fortuna, questa splendida villa non si trova in Ticino, ma a Zurigo.  E le ruspe fotografate non si apprestano a demolirla, ma a permettere un suo restauro conservativo in vista di una sua riconversione in  Centro per la cultura architettonica. Un progetto di ampio respiro consentito dalla lungimiranza delle autorità con la collaborazione, tra l’altro della città, del cantone, dell’ufficio culturale dei beni del cantone Zurigo e di numerosi donatori e fondazioni.  Una volta terminati i lavori, Villa Patumbah sarà la nuova sede di Heimatschutz Svizzera che scrive:

Creando un luogo destinato alla cultura architettonica, la nostra organizzazione realizza un sogno a lungo accarezzato e si muove su un terreno vergine, dove finora nessuno nel nostro paese si era avventurato. Le offerte sin qui a disposizione del pubblico si limitavano alla tutela ambientale e alla protezione della natura. Il Centro di Villa Patumbah rappresenta una novità che sarà sicuramente avvertita ben oltre i confini cantonali e che potrà incoraggiare la creazione di centri analoghi anche in altre regioni.


Melide, ex Villa Branca (foto:Stan)

Anche la Stan –sezione ticinese dell’Heimatschutz- a suo tempo aveva caldeggiato un progetto di riconversione per Villa Branca a Melide. Quando ancora si sperava in un suo salvataggio in quanto "l'esempio più importante dell’architettura eclettica-liberty sulle sponde del lago Ceresio”, la Stan aveva formulato alcune proposte, tra cui, appunto, la sua trasformazione quale sede di una scuola privata o centro di formazione per grandi società. Villa Branca ha avuto la sfortuna di avere visto la luce in Ticino, e non oltralpe.
Ortica



martedì 23 novembre 2010

Scempio Swarovski in via Pessina





Niente più vino o fiori  in quei piccoli caratteristici negozietti che così ben si prestavano ad accogliere i turisti in via Pessina, ... ma un'asettica vetrina stereotipata quale immagine urbana identica per ogni città.
Icchia

lunedì 22 novembre 2010

Il roccolo solitario


 
Prima...


Ora...

Cara Icchia, tempo fa, presa da sconforto di fronte allo scempio che avanza, ti avevo citato l’ennesima brutta sorpresa in via Trevano, dove, poco dopo la Supsi, diversi alberi sono stati sradicati in vista dell’ennesimo cantiere… ebbene, il taglio si è ulteriormente esteso, tanto da permettere la vista, arroccato in cima al terreno, di un roccolo.  È un roccolo-torretta che svetta solitario e meditabondo: attorno a lui -per il momento- ancora nulla.  Poi la sua vista sarà celata da chissà quale nuova edificazione e da lassù, da dove prima scorgeva il lago, il nostro roccolo probabilmente non vedrà  più neanche quello. Se te ne parlo è perché questo roccolo è tutelato.  Per fortuna, dirai tu. Certo, anche se la tutela del nostro patrimonio, a mio avviso, dovrebbe prendere in considerazione non solo il singolo “oggetto”, bensì l’intero contesto nel quale è inserito.  Penso a Via Pico a Cassarate, dove una vecchia casa si è salvata dalla demolizione ma il giardino che ne era parte integrante è stato completamente distrutto per  rendere possibile la realizzazione di un progetto immobiliare. Ti ricordi di quello che mi hai scritto? “Sono stata ancora in via Pico. La casa è stata sì salvata, ma purtroppo è stata deturpata a causa della distruzione del giardino… una casa decontestualizzata è come un ibrido monco, privato di una buona parte della sua essenza. Quella casa ha perso parte della sua poesia. Peccato.”  Ecco quel che ho pensato guardando il roccolo di Canobbio. Peccato.
Ortica



domenica 14 novembre 2010

Promemoria importante

Stando alla Legge sulla protezione dei beni culturali ....

Chiunque scopra un bene culturale degno di protezione è obbligato a informare immediatamente il Muncipio o il Consiglio di Stato.
Se la scoperta avviene durante l'esecuzione di opere di costruzione, i lavori devono essere immediamente sospesi.
Chiunque si avvede che un bene culturale protetto o degno di protezione è esposto al rischio di manomissione, alterazione, distruzione, trafugamento o simili, è tenuto a segnalarlo immediatamente al Municipio o al Consiglio di Stato.

Ricordiamocene!

Ortica

giovedì 11 novembre 2010

Tanto tuonò che piovve ...

Cara Icchia, essere vigili, fare sentire la propria voce, dissentire e dirlo chiaro e forte sembra essere pagante …  nel caso di Villa Solatia,  il gruppo ticinese della Federazione degli architetti svizzeri lancia un appello, un politico (Lorenzo Quadri) presenta un’interrogazione, un altro - Raoul Ghisletta – pur di colore diverso fa lo stesso, sollecitando contemporaneamente una presa di posizione anche sul futuro di Villa Monte Tabor. E di fronte all’innegabile importanza storico-culturale di quest’ultima –appartenuta a Erich Maria Remarque- si mobilitano anche dall’estero. Il Cantone non ha perso tempo e i 100'000 franchi accordati sono la metà della cifra necessaria ai promotori del salvataggio per sottoscrivere il diritto di compera e congelarne la vendita per un anno.  
Lieto fine? Non ancora. Per acquistare la villa sono necessari 6 milioni di franchi. Non sono noccioline e senza l’intervento del Cantone  -non interessato all’acquisto- entriamo di nuovo in gioco… noi. La collettività, le persone impegnate in enti, associazioni, fondazioni culturali e di pubblico interesse…. Certo che la cifra spaventa. Eppure basterebbero 100'000 persone disposte a versare 60 franchi a testa … Nel giro di un anno, pensi che non si troverebbero?
Ortica

lunedì 8 novembre 2010

Un appello per la salvaguardia di "Casa Solatia" di Tami


Cara Ortica, si rimane desolati e inermi davanti alla mancanza di sensibilità verso ogni cosa che ci è stata tramandata... purtroppo di questi tempi se ne sentono di tutti i colori, eppure ...vai a leggere questo articolo e dimmi cosa ne pensi...
Icchia

Siamo in tanti ma ...

Cara Icchia, a Cassarate le motoseghe hanno compiuto il loro lavoro. Sul piazzale delle scuole,  un vuoto desolante ricorda dove prima sorgevano alberi quasi centenari. A Viganello, in via Pedemonte, è scomparsa una villetta con orto e giardino. Sempre a Viganello, in via Roggia, sono spuntate altre modine.  Anche in Via Trevano, poco dopo la Supsi, le motoseghe hanno fatto il loro lavoro, sradicato e tagliato per far posto a ruspe pronte a scavare le fondamenta di una (?) ennesima palazzina. Se vuoi  berti l’ultimo caffè al bar Cento affrettati:  l’avviso di domanda di costruzione è stato inoltrato.  Sembra un bollettino di guerra. Non passa settimana dove mi rendo conto con sgomento che un altro pezzo di città è destinato a scomparire. Mi assale un senso di impotenza e di rabbia. Eppure, le persone che vorrebbero fare qualcosa non mancano. Basta guardare in quanti, spontaneamente, inviano segnalazioni  a Lugano Vintage, sito che da poco ha festeggiato i 1500 (!) iscritti… 1500 persone, se ci pensi, sono un incredibile potenziale in grado di far pressione sull’accelerazione con la quale si sta consumando lo stravolgimento del tessuto urbano di Lugano. Come attivarlo?  Non ho ancora una risposta. 
Ortica

mercoledì 27 ottobre 2010

Dalla donazione ... alla demolizione

La sorte di un’altra testimonianza del passato di Lugano è segnata. Poteva essere altrimenti.  La posizione privilegiata di Villa Pernsch  – in via Zoppi, a due passi da Villa Alma (ristrutturata di recente) e dal Convento dei Capuccini- le è stata fatale. Al momento della sua aggiudicazione per  2,7 milioni di franchi all’asta indetta dal comune di Lugano, c’era chi ancora speculava su una sua possibile ristrutturazione. Ma lo scorso 20 ottobre,  il nuovo proprietario ha inoltrato ufficialmente una domanda di costruzione. Tutto legale, nel rispetto del piano regolatore vigente. Villa Pernsch era stata costruita agli inizi del ‘900. Quindi, negli anni ’60, Ottilia ed Elvira Pernsch l’avevano donata all’Ospedale civico.  Una domanda mi assilla: perché metterla all’asta? Forse per lo stato di abbandono nel quale versava?  Ma per quale motivo, in tutti questi anni, nulla è stato intrapreso per  evitarne il degrado destinandola, ad esempio, a scopi di utilità pubblica?  Non è forse compito della “res publica” gestire al meglio quanto le viene affidato?  Di certo, fu quello che pensarono Ottilia e Elvira Pernsch al  momento della donazione …
Ortica




lunedì 25 ottobre 2010

Articolo

Effettivamente quell'articolo parla da solo...
Riporto intanto il comunicato stampa del 22 ottobre riguardante l'imminente triste taglio delle piante a Cassarate:
"LUGANO - Il Municipio di Lugano, nella seduta del 20 ottobre, ha autorizzato il Dicastero del Territorio in collaborazione con il Dicastero Servizi urbani al taglio di 15 alberi. L'esecutivo luganese considera il taglio "un atto doloroso ma indispensabile per poter aprire il cantiere della nuova Scuola dell’infanzia a Cassarate".
Il municipio ricorda che "il credito per questa nuova struttura, progettata secondo gli standard di risparmio energetico Minergie-P, era stato approvato dal Consiglio Comunale nella seduta del 27 aprile 2010".
Per ragioni di sicurezza il taglio degli alberi avverrà tra il 2 e il 5 novembre, durante le vacanze scolastiche dei morti.
Va però evidenziato che questi 15 alberi saranno sostituti da altri 18, con esemplari di specie longeva; inoltre, come richiesto dal Consiglio Comunale, nella zona nord-est del cantiere, l’area di svago avrà uno speciale rialzo del terreno per poter permettere la conservazione delle radici di un faggio secolare. Nello specifico verranno piantati: una quercia, un faggio, tre pini, un noce, cinque betulle, tre ciliegi, un melo, un pero, un melograno e un nocciolo ad alto fusto."

... Continuo a non capire la frase riguardante le radici del faggio.Inoltre mi domando e ridomando... rispetto alla cartina del cantiere, la pianta si trova in zona sud-ovest ... Cosa pensano di fare in zona nord-est?spostarlo???
Icchia

A proposito di alberi ...

Cara Icchia, a proposito di alberi... c'è chi taglia davvero alberi secolari e chi invece taglia il ramo sul quale sta seduto. In questo caso mi riferisco alla lettera di denuncia (CdT del 22 ottobre) di Eugenio Foglia che, quasi quasi, si potrebbe intitolare "Quo vadis turismo ticinese?". Foglia, che di turismo se ne intende (essendo stato, tra l'altro, alla testa di "Ticino Turismo"),  riflettendo sul declino del nostro cantone quale meta turistica scrive testualmente: "Nessun politico, che pur si riempie la bocca di parole a sostegno del turismo, interviene cercando di porre un freno a questa colata di cemento, di conservare il paesaggio e gli ultimi spazi verdi e di salvaguardare le caratteristiche architettoniche dei nostri centri".  "Cari politici (...) non vi accorgete che stiamo segando il ramo sul quale stiamo seduti? Quanto verde e quanti edifici meritevoli di conservazione dovremo ancora sacrificare sull'altare del profitto immediato prima di capire che dobbiamo ragionare a più lungo termine?".
Lo scritto non ha bisogno di ulteriori commenti.
Ortica

Piccole domande...

Cara Ortica, cosa si intende nell'articolo del Corriere del Ticino del 23 ottobre con la frase "inoltre nell'area di svago verrà rialzato il terreno per permettere la conservazione delle RADICI di un faggio secolare..."... e il resto del faggio dove andrà a finire? Si salva il tutto o è solo per evitare polemiche nei giornali?
L'iniziativa sarebbe da lodare, se il nuovo progetto dell'asilo fosse ribaltato permettendo di mantenere l'area di svago a Sud e non a Nord (come invece previsto dagli architetti) in modo così da salvare il faggio (nella sua integrità e non solo le radici).
Un piccolo appunto. Rattrista il sapere che 15 piante verranno sacrificate per la costruzione di un asilo "ecologico". Ci auspichiamo che verranno prontamente sostituite, e non solo nel modellino 3D di presentazione del progetto.
Per quanto riguarda la pensilina a Nord della scuola: ci era stato promesso un sistema di fondazioni "puntuale" in modo da preservare il numero maggiore di alberi. Stiamo a vedere se questo si farà. Tutti a Cassarate sanno che quell'area è meno usata che ci sia o no il sole. La pensilina rischia di servire a poco, perché i bambini andranno a giocare sempre a Sud, con neve, sole o pioggia, perché vicino si trova il bar che si occupa di portar loro la merenda.
Icchia

Buone e cattive notizie

Una buona e una cattiva notizia. La buona – rare di questi tempi – è che un gruppo di cittadini propone di salvaguardare e trasformare in parco pubblico gli oltre 25'000 metri di superficie verde dell’ex Villa Viarnetto a Pregassona. Un plauso dunque a Giovanni Bolzani, Jean Pierre Antorini, Alessandro Cavadini e Ferruccio Unternäher all’origine dell’iniziativa. È più che mai necessario che senso civico e sensibilità per la tutela del territorio e del patrimonio spingano ogni cittadino ad AGIRE.  Ogni contributo è importante, in qualsiasi forma. Anche di blog ...



La cattiva notizia, riportata sulla stessa pagina del Corriere del Ticino del 23 ottobre, è che durante le vacanze dei morti si procederà al taglio di 15 alberi di alto fusto per consentire l’avvio del cantiere della nuova scuola dell’infanzia di Cassarate.  Se ne pianteranno altri 18, -si legge- e  si conserveranno le radici del faggio secolare  ... ma allora perché non avere concepito una variante progettuale che consentisse di salvaguardare anche le altre piante lì da almeno mezzo secolo?
Ortica

venerdì 22 ottobre 2010

SIS salviamo il salvabile

SIS salviamo il salvabile è un’iniziativa nata sull’onda dell’indignazione e del sentimento di impotenza di fronte alla quasi quotidiana sparizione di testimonianze architettoniche del nostro passato.  Il tutto nell’indifferenza pressoché generale dei politici. Ma tra noi cittadini – sono in molti a interrogarsi sul perché non si mette un freno a questa demolizione indiscriminata - sembra farsi largo la voglia di FARE qualcosa: un “movimento trasversale” che ci accomuna senza distinzione di età, di sesso, di censo o di colore politico. Ci accomuna la coscienza che ogni membro di una società civile DEVE avere il coraggio di battersi  ANCHE per preservare il proprio patrimonio storico e architettonico.
Ortica

SIS salviamo il salvabile

SIS nasce con la speranza di poter contribuire a salvare quello che resta di un patrimonio irripetibile che possediamo e che tendiamo a dimenticare : la bellezza della nostra città.
La storia di una "Lugano passata" si riflette attraverso gli stabili del XIX e XX secolo che sembrano svanire di questi tempi come le foglie al vento.
Cerchiamo di mantenere quello che rimane, perché una città che si vuole turistica ha bisogno, oltre alla modernità, anche di uno charme, di un'anima, di un verde e di un passato che la possono distinguere dalle altre.
Icchia