SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

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lunedì 28 febbraio 2011

... sempre a proposito di Villa Favorita

Cara Ortica,
se ti interessa vedere il parco della villa Favorita, ho trovato un sito internet (purtroppo non attualizzato) con delle immagini molto belle.
http://www.swisscastles.ch/Tessin/favorita.html
Icchia

venerdì 25 febbraio 2011

Archi di luce su Villa Favorita


Cara Icchia,
ho avuto modo in questi giorni di leggere una lettera di Mattias Schmidt apparsa su “La Regione” già lo scorso ottobre, ma non per questo non attuale.  Spunto dello scritto, intitolato “Il futuro del territorio”, era la concessione della licenza edilizia al megaprogetto che vedrebbe edificato nel parco di Villa Favorita un complesso residenziale di otto ville firmato da due dei più grandi architetti svizzeri del momento: Herzog e Demeuron.  Il progetto in questione può piacere o non piacere: non voglio esprimere giudizi in merito. Quello che non mi piace è il contesto nel quale sarà realizzato. E in questo non posso dare torto a Schmidt, per il quale con quest’ennesima edificazione“ prosegue la distruzione del poco verde rimasto” sull’onda di “decenni di regime di mattoni e soldi”.
Ortica


martedì 22 febbraio 2011

Politica dell'elastico

Cara Ortica,
La politica dell'elastico esiste purtroppo anche nell'ambito della comunicazione. Si modificano e cambiano le regole a piacimento. Quando conviene si fa un gran baccano (vedi La Romantica) per cammuffare contemporaneamente un problema ben più delicato che non dovrebbe essere affrontato dal grande pubblico (all'epoca, grazie alla mediatizzazione del caso "Romantica", la possibile demolizione di Villa Branca era così passata un sordina)...
Icchia

giovedì 17 febbraio 2011

PR elastici


Cara Icchia,
c’è da chiedersi se i piani regolatori siano soggetti alla legge dell’elastico… Mi spiego:  Villa Branca, se non fosse stato per la modifica del piano regolatore probabilmente non sarebbe stata demolita, ma venduta a uno dei numerosi potenziali acquirenti intenzionati a preservarla.   La variante approvata dalle autorità di Melide -spianando la strada a uno sfruttamento intensivo del terreno- l’ha praticamente consegnata nelle mani  delle ruspe.  Anche nella pluriennale vertenza attorno al terreno sul quale sorgeva l’ex birreria Feldschlössen a Paradiso si è giocato all’elastico:  leggo che prontamente, dopo la sentenza del Tribunale federale che nel 2006 limitava a 22 metri l’altezza della prevista costruzione, le autorità non hanno  trovato di meglio che procedere a una modifica del piano regolatore… portando il limite della costruzione a 23,5 metri. 
Ortica

sabato 12 febbraio 2011

4764

Cara Icchia,
per dovere di cronaca –anche se è già qualche giorno che il risultato è stato reso noto – la raccolta di firme contro la riqualificazione della Foce è andata in porto. I firmatari non sono stati 5558, come sulla foto, ma 4764:  una bella soddisfazione comunque per i promotori dell’iniziativa.
Ortica

foto tio.ch

PS: Sull'argomento sono stati spesi fiumi d'inchiostro e di parole. Credo che ora, a bocce ferme, sia comunque indispensabile andarsi a leggere le ragioni di entrambi le parti, referendisti (http://www.parcociani.ch/) e fautori del progetto (http://www.focecassarate.ch/) per poi votare con cognizione di causa.

Ripensiamo il ruolo di architetto

Cara Icchia, sarà l’avvicinarsi delle elezioni (domanda retorica) ma il tema della tutela del patrimonio sembra interessare sempre di  più politici di ogni colore… c’è chi come la Lega annuncia di volere istituire un “baustopp” alla costruzione di nuovi stabili plurifamiliari suscitando un certo  scetticismo misto a stupore,  chi presenta un’interrogazione sull’Osteria Indipendenza –ma nel frattempo il nuovo proprietario ha già fatto sapere che intende preservarla-, chi dalle varie pagine messe a disposizione dai giornali si esprime sulla necessità di una visione globale dello sviluppo urbano.  Bene! Qualcosa si sta finalmente muovendo. Una proposta interessante è quella concernente l’istituzione di un architetto cantonale –già operativo in altri cantoni- che potrebbe fare da coordinatore fra le varie commissioni (culturali, della logistica, del territorio)  e “collaborare con i politici per trovare le migliori soluzioni dal punto di vista paesaggistico, ma anche economico e sociale”.

Da Wikipedia: Leonardo, piano di Imola

Lo scrive Raffaella Castagnola Rossini sul Cdt di oggi precisando che la figura dell’architetto dovrebbe essere ripensata  come colui “che non si limita alla progettazione e costruzione di singole opere, ma che le pensa in un contesto globale modificato dalle opere stesse”. Come dire meglio? Purtroppo, oggi, sono proprio molti rappresentanti di questa categoria i primi responsabili del degrado urbano al quale assistiamo. 
Ortica

domenica 6 febbraio 2011

Si salvi chi può!






Cara Icchia,
in rete, mi sono imbattuta per caso in questa BRUTTURA virtuale: il progetto di una megatorre di 20 piani a Capo San Martino…. se ne era parlato nel 2008 e allora, dandone notizia, Ticinonews scriveva che il committente era "la società Fabo – da 20 anni proprietaria del promontorio". Diceva anche che la richiesta di una variante del piano di quartiere era già sui tavoli dell’Esecutivo luganese. Il progetto prevedeva l'edificazione di  una struttura alberghiera di circa 120 camere firmata da un architetto di fama internazionale, perlomeno stando a quanto prometteva lo studio responsabile della direzione dei lavori... Sono passati 3 anni e mi piacerebbe sapere che fine abbia fatto il progetto in questione. Tu ne sai qualcosa? Vi è da sperare che non venga MAI realizzato!  Ti rendi conto l'impatto che avrebbe sul paesaggio??? Un vero e proprio ecomostro... !

Ortica

 foto da Google immagini, menzione skyscrapercity.com                                                                    
e come potrebbe (o avrebbe potuto?) diventare.
Capo San Martino come è ...   


                


Brindiamo all'osteria!

Cara Icchia,


foto tio.ch

finalmente una buona notizia! L’Osteria Indipendenza, che dopo la vendita del palazzo Chiattone sembrava destinata a scomparire definitivamente, sarà sottoposta a lavori di riattazione. La notizia della paventata trasformazione dei suoi spazi in “appendice” della gioielleria che dovrebbe occupare l’intero palazzo aveva suscitato una vasta ondata di proteste.  Il nuovo proprietario, mostrando una sensibilità non comune,  ha perciò informato il municipio di avere deciso di salvaguardare questo locale per le sue peculiarità storico-architettoniche:  l’osteria tanto cara ai luganesi non solo ha visto tra i suoi frequentatori diverse personalità del mondo della cultura, ma conserva al suo interno arredi originali tra cui un dipinto su legno dello stesso Chiattone.  
Ortica