SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA

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lunedì 26 settembre 2011

Tita Carloni, difesa del territorio e impegno civile

Cara Icchia,
la demolizione dell'ecomostro in vetta al Sighignola ha fornito lo spunto al Corriere del Ticino di sabato di una doppia pagina interamente consacrata al problema della tutela del territorio. Quasi doverosa, in questo contesto, l'intervista all'architetto Tita Carloni. Mi hanno colpito, nelle sue parole, il disincanto con cui guarda alla responsabilità dei politici e dei partiti, degli stessi architetti e di buona parte della popolazione ma anche la speranza che ripone nei movimenti di cittadini "coscienti e combattivi". "Se posso fare un appello direi: ascoltate con maggiore attenzione i piccoli gruppi di opposizione che si muovono qua e là sul territorio, capitene le ragioni, aiutateli anche con qualche franchetto. Sono loro, secondo me, le vere speranze per un territorio migliore". Perché se oggi la città è in mano a una nuova classe di operatori economici, specchio di una "cultura di puro mercato e di puro consumo, senza alcun progetto civile" , l'unica risposta possibile sono forme di resistenza come "l'obiezione di coscienza architettonica, la critica militante, l'impegno politico e culturale...".  E dato che "il territorio è sempre il riflesso della società che lo abita", vi è da sperare - dico io -  che l'accresciuta sensibilità territoriale testimoni di  un cambiamento in atto.  Infatti, "la misura dell'architettura cambierebbe se gli uomini prima cambiassero se stessi (...), se leggessero un po' più di poesia e di scienza e meno bollettini di borsa".  Dimmi, che poesia hai letto oggi?
Ortica

Un po' di verde sottratto al cemento

Cara Icchia,
ti ricordi? Nel nostro primo post intitolato "Buone e cattive notizie" mi rallegravo della proposta di trasformare in parco pubblico gli oltre 25'000 metri quadrati di terreno dell'ex Villa Viarnetto a Pregassona.

foto: rsi.ch
A poco meno di un anno dal lancio di questa bella idea, il progetto sembra essere sulla buona strada: presto, i documenti relativi alla variante al PR che renderà possibile la nuova realizzazione saranno posti in pubblico deposito così da poter essere consultati. Che dire? A fronte dell'inarrestabile avanzata del cemento, questa sì che è davvero una bella notizia...
Ortica

martedì 20 settembre 2011

Interventi a Villa Favorita: il municipio bacchettato

Cara Icchia,
ma come, Villa Favorita è un bene tutelato eppure si autorizzano modifiche sostanziali?  Un'informazione stando alla quale la copertura del tetto della Pinacoteca di Villa Favorita sarebbe stata approvata sulla base di una semplice modifica ha fatto saltare la mosca al naso a numerosi consiglieri comunali, tra cui Giovanni Bolzani e Raffaella Martinelli, relatori del rapporto commissionale, e il presidente della pianificazione Giordano Macchi.  In un'interrogazione inoltrata oggi, gli undici firmatari ricordano che il rapporto commissionale auspicava la riapertura del dialogo tra città e Cantone dopo che quest'ultimo aveva criticato  l'eventualità di "allentare i vincoli posti sulle facciate e sul tetto della pinacoteca". E rammentano anche che stando all'art. 65 della LALP una domanda di costruzione va sospesa per un massimo di 2 anni quando essa sia in contrasto con uno studio pianificatorio. O forse al municipio è sfuggito che l''intero comparto di Villa Favorita rientra nella procedura di variante di PR? Come dicono i francesi: affaire à suivre ...
Ortica

domenica 18 settembre 2011

Minotti a muso duro contro Giudici

Non c'è che dire, niente li accomuna. Il fatto che lo scorso 15 settembre in un'intervista al GdP il sindaco Giorgio Giudici abbia paragonato alla "lista della spesa" la lista dei beni da tutelare ha a dir poco imbufalito il segretario della STAN Paolo Camillo Minotti. Se per il sindaco - e su questo non ci piove - "è negli anni sessanta e settanta che è avvenuta la vera distruzione della città. Pensiamo a Via Pretorio. C'erano degli immobili che la rendevano straordinaria. Un nucleo di palazzi strepitosi (...)" è proprio "questa una ragione in più per proteggere più sistematicamente le testimonianze di valore rimaste" ribatte Minotti sul portale Ticino online. "Oggi facciamo la battaglia per la singola casetta. Facciamo un po' sorridere." continua Giudici? "Forse non è tanto il sindaco a parlare, quanto l'architetto e promotore immobiliare (...)" rincara Minotti, al quale l'intransigenza del sindaco nel difendere qualche decina di edifici in più riesce difficilmente comprensibile.
A quando il prossimo botta e risposta?
Ortica

mercoledì 14 settembre 2011

Giovanni Bolzani: ora la priorità va a un nuovo piano regolatore coraggioso

Cara Icchia, c'è grande soddisfazione da parte del relatore della Commissione della pianificazione per l'approvazione della lista dei beni culturali. Non solo non sembrava evidente poter allargare la lista originale proposta dal Municipio ma, a dire il vero, si è anche rischiato di perdere tutto. Grazie a questo risultato - ci scrive- si potrà procedere alla variante di Piano regolatore per sancire la tutela degli edifici protetti. Leggi le sue considerazioni:

"Adesso il Municipio dovrà mettere in pratica quanto chiesto dalla Commissione della Pianificazione ed in particolare tutti quegli inviti inclusi negli emendamenti della risoluzione votata dal Legislativo. In particolare mi riferisco alle verifiche e al rispetto delle norme in termini di inventario ISOS, al riesame del PR e degli indici vigenti, all’avvio della procedura di identificazione dei beni culturali esistenti nei nuclei e alla loro protezione, alla riapertura del dialogo con il Cantone  sul tema di Villa Favorita.
Raggiunto questo importante obiettivo, che come detto in Consiglio comunale “ rappresenta un passo verso una Lugano migliore, un gesto verso la salvaguardia del territorio e soprattutto un modo per evitare che una minoranza  di persone senza scrupoli sottragga alla collettività qualcosa che nessuno potrà mai riconsegnare”, bisogna pensare ai prossimi!
E qui sicuramente bisogna lavorare sul nuovo Piano regolatore: solo attraverso un PR coraggioso che sappia armonizzare ed incanalare i nuovi progetti si può dar vita ad una città che viva, in crescita, con un giusto equilibrio tra spazio pubblico e privato e che sia caratterizzata da una architettura di qualità. Rispettare le regole tra spazio edificato e spazio verde rappresenta spesso la migliore base per creare quell’armonia che distingue il bello di alcuni angoli della nostra città.
Poi ricordiamoci che la lista dei beni da tutelare è in continua evoluzione e la lista di “nuove proposte” che contiene gli edifici schedati dopo il  2009 è già lunga e necessariamente dovrà costituire un prossimo passo per una ulteriore variante di PR. La strada è lunga ma averla intrapresa aiuta e anche molto nel proseguirla con successo.
Giovanni Bolzani, relatore della Commissione della pianificazione"

Lo ringraziamo per queste sue conclusioni... La strada è ancora lunga, ma averla imboccata è un risultato straordinario.
Ortica

martedì 13 settembre 2011

Beni da tutelare: voltiamo davvero pagina

Cara Icchia, 
da oggi si volta pagina. A Lugano, la protezione dei beni culturali non è più un enunciato privo di fondamento, ma una realtà sorretta dal consenso politico. I 25 oggetti sottratti alle ruspe grazie alla loro riammissione nella lista dei beni da tutelare votata ieri all'unanimità dal Consiglio comunale ne é la prova. Un risultato importante, frutto di un laborioso compromesso -all'origine erano 33- tra Municipio e Commissione della pianificazione, come pure degli sforzi comuni che, negli ultimi mesi, hanno coinvolto non solo politici sensibili alla difesa del patrimonio, ma anche cittadini e associazioni sempre più in prima linea per difendere la memoria storica e affettiva della città dagli assalti di una speculazione edilizia senza freni e senza scrupoli. Si sarebbe potuto fare di più? Sì. Ma questo è un primo passo nella giusta direzione. Si deve fare di più, anche a fronte di  qualche interrogativo -più che lecito- sui motivi che hanno indotto a non reintegrare alcuni edifici addirittura segnalati dalla Guida d'arte della Svizzera italiana. Un giudizio di valore non sufficientemente autorevole? O forse il nostro cantone è quello che i francesi chiamano le monde à l'envers? ciò che per gli svizzeri è degno di tutela, non lo è per i ticinesi... Tra i casi più éclatanti l'ex Villa Branca, demolita nonostate gli estensori la considerassero "un unicum nel suo genere", o a Massagno, nell'ex quartiere santa Lucia, la casa di Via Stazio 7, nonostante fosse "degna di nota, la decorazione pittorica in facciata al terzo piano eseguita probabilmente da Pio Tenzioni con Figure femminili putti e motivi floreali, inizio xx secolo". Per non parlare, ultima in ordine di tempo, della Clinica San Rocco la cui sorte è ormai sancita dopo il ritiro del ricorso che bloccava l'edificazione dell'ennesimo complesso residenziale. Eppure - cito -  la clinica San Rocco "realizzata nel 1934-35 da Eugenio e Agostino Cavadini, è uno dei primi edifici razionalistici del cantone (...)".
Ebbene, se è vero che Lugano ha voltato pagina, rimbocchiamoci le maniche. Siamo appena agli inizi.
Ortica

domenica 11 settembre 2011

La denuncia di Fabio Pusterla a rete2

Cara Icchia,
ti segnalo l'intervista a Fabio Pusterla ai microfoni di Enrico Bianda ("In altre parole", rete 2, 11 agosto). Parole dure, quelle di Pusterla. A fronte di una devastazione avvenuta e irrimediabile, è indispensabile preservare i pochi edifici rimasti "almeno per la loro funzione simbolica". Una sorta di  "segnale di rimorso" da parte della collettività, rea di non avere saputo conservare la sua memoria storica.  Una devastazione dove è riconoscibile un conflitto di interessi? Sì, risponde Pusterla, ma non solo a Lugano, bensì in tutto il cantone. Che fare? Mettere in luce "i nomi, le filiere di ditte che in un modo o nell'altro -dall'edilizia all'asfalto, dagli studi di architettura e di ingegneria- hanno costantemente degli interessi che conducono nei gangli più delicati di questo dibattito sulla conservazione o sulla distruzione del territorio. Perché l'impressione che si ha è che, tutto sommato, i nomi delle persone, dei gruppi di potere che davvero hanno qualcosa di grosso da guadagnare da tutto questo non siano poi infiniti e conducano a una riconoscibile mano che si stende sulla città".  Mi sono andata a rivedere "Mani sulla città" girato da Francesco Rosi nel lontano 1963.
Ortica

sabato 10 settembre 2011

Sensibilità e collettività

Cara Ortica!
Pianpiano si moltiplicano i siti dedicati ad un sempre più evidente stato di "malessere urbano".
Leggo per esempio dell'esistenza dell'originale sito
www.casebrutte.ch
Vai a vederlo,...a buon intenditor....
Si spera che tutto questo possa sempre più contribuire ad incrementare una certa sensibilità politica verso un argomento così delicato e prezioso.
Icchia

mercoledì 7 settembre 2011

Assalto al paesaggio e degrado morale

"Le uniche ricchezze che abbiamo, il paesaggio, i siti archeologici, i musei, i borghi medievali, la bellezza sono sotto attacco. Un incubo culturale, un'angoscia economica". Sono parole tratte dal sito della Rizzoli a presentazione di  "Vandali. Assalto alle bellezze d'Italia" pubblicato da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo presso l'omonima casa editrice.  Un libro che si vuole esempio di giornalismo civile, "serrata denuncia di uno scempio"  su cui Salvatore Settis si è espresso in questi termini:
"Degrado morale e civile, paralisi della politica, disprezzo della cultura sono aspetti complementari di uno stesso declino. Il disastro del paesaggio e dei beni culturali ne è potente metafora e sintomo macroscopico" scrive. E ancora: "Si sta finalmente destando la coscienza dei cittadini?".
Fortunatamente sì. Lo testimoniano in Italia come da noi, le varie associazioni nate in difesa del territorio.
Ortica

domenica 4 settembre 2011

A proposito di PR unico

Cara Icchia,
finalmente la città ha deciso l'elaborazione di uno strumento pianificatorio unitario per l'intero comune.
È trascorso quasi un trentennio dall'adozione dell'attuale PR e nel frattempo Lugano ha radicalmente cambiato volto ed esigenze: l'aumento della popolazione è all'origine della densificazione del tessuto urbano. Quest'ultima, sommata ad un consumo sempre più invasivo del territorio dettato da esigenze pianificatorie ma soprattutto dalla speculazione edilizia, in questi ultimi anni ha rivelato tutta l'inadeguatezza del PR vigente. Che si rivela uno dei maggiori problemi per una reale tutela dei beni di interesse storico, artistico e culturale.
Foto cdt.ch (Keystone)
D'altronde, nel suo rapporto, la Commissione pianificazione sottolinea come la Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali del 1997 determini "la necessità di adeguare i piani regolatori alle nuove normative sia per quanto riguarda i beni di interesse cantonale che quelli di interesse locale". Scommettere sulla crescita qualitativa a scapito di quella quantitativa è la sfida che si pone a chi governa la nostra città. Ma un nuovo PR non basta. "La protezione della qualità di vita - ha recentemente dichiarato Giordano Macchi, vicepresidente della Commissione - abbisogna di un fondo di denaro". Giustissimo: un fondo cui si potrebbe attingere nel caso la difesa di un bene necessiti di un indennizzo o , perché no, di un contributo finanziario che consenta al proprietario di mantenerlo e valorizzarlo nell'interesse di tutti. Per non svendere il nostro patrimonio, la sua tutela va incentivata anche così....
Ortica