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lunedì 14 novembre 2011

Un muro a secco da salvare, memoria del nostro passato rurale

Cara Icchia,
a Pregassona, a pochi passi dal campanile di Pazzalino (bene cantonale protetto) si è conservato nel tempo - forse perché in un luogo discosto -  un acciottolato delimitato da un muro a secco, uno dei pochi rimasti a ricordare un passato rurale non tanto lontano.


È un angolo suggestivo che rischia però di essere deturpato (con l'avvallo dell'autorità) da un nuovo, inutile complesso edilizio. L'ennesima rapina del territorio non è però sfuggita ai consiglieri comunali Giovanni Bolzani (Plrt) e Marco Chiesa (Udc) autori di un'interrogazione nella quale chiedono spiegazioni al Municipio. Leggi quanto scrivono:

"Lodevole Municipio
il campanile di Pazzalino è un bene culturale di interesse cantonale, la sua architettura romanica si erge come sentinella a guardia dei declivi sottostanti dove convivono qualche filare di vigna, orti e boschi fra palazzine, case unifamiliari, ville e resti di un passaro contadino.
Dalla rotonda di San Siro una piccola strada, la via al Campanile, si inerpica ombrosa sotto il Bré per giungere ad un incrocio dove convergono due sentieri e due riali con varie camere di contenimento, qui sulla sinistra, il cammino prosegue su un acciottolato su cui poggia un muro a secco. A monte del muro a secco, su di un irto terreno boscoso, sta per sorgere un complesso edilizio costituito da 3 condomini, un progetto che nonostante i ripetuti appelli e consigli delle varie commissioni preposte è rimasto "debole" e a detta di molti un vero esempio di non-architettura. Purtroppo il piano regolatore del quartiere lo permette e pertanto non possiamo che "subire" un ulteriore esempio di speculazione edilizia sul nostro territorio.
(...)
La via al Campanile rappresenta ancora un angolo di percorso "suggestivo" grazie al suo muro a secco e al contesto naturale circostante. Il cammino attraverso anche alcune pregevoli scalinate porta al campanile romanico ed alla Chiesa di S.Maria di Pazzalino, posto da cui si gode una bella vista sul nostro territorio. Si tratta di uno di quei percorsi a mobilità lenta che oggi dovremmo tendere a valorizzare ai fini educativi (spesso viene percorso dalle scolaresche), turistici e di recupero della memoria del territorio.



                                                                    Alla luce di quanto sopra chiediamo:
1. Corrisponde al vero che il mappale 224 RFD Viganello può essere edificato in maniera così importante come previsto dal progetto sopracitato?
2. Se sì, come verrà salvaguardato il muro a secco oggi esistente sulla via al Campanile?
3. Corrisponde al vero che il muro verrà demolito in almeno 3 punti per consentire l'accesso alle autorimesse e alle costruende case?
4. Per quale motivo non viene considerata l'opzione di accesso al terreno, sia per il cantiere che un domani per l'accesso alle abitazioni attraverso la via San Siro?
5. Quali misure di sicurezza verranno preso per salvaguardare la sicurezza da possibili frane ed esondazioni se il cantiere e l'accesso ai nuovi edifici venisse confermato attraverso la via Campanile proprio in prossimità delle vasche di contenimento che sono già state teatro delle esondazioni del 2008?"

V'è da sperare che alla luce della nuova sensibilità dimostrata con l'accettazione della nuova lista dei beni da tutelare, il Municipio si adoperi per la salvaguardia di questa umile ma poetica testimonianza del nostro passato. 
Ortica

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