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martedì 8 novembre 2011

L'ex Romantica e le promesse non tenute del Governo


Totale abbandono, degrado preoccupante, impegni disattesi. Sono parole dure quelle con cui Riccardo Bergossi, Tita Carloni, Bernhard Furrer, Pier Giorgio Gerosa, Simona Martinoli e Heiner Rodel si sono rivolti con una lettera aperta al Consiglio di stato per denunciare lo stato di incuria di Villa Galli a Melide. Incuria che rischia addirittura di metterne a repentaglio l'esistenza. Villa Galli, per il cui salvataggio si erano mossi mari e monti, oggi è abbandonata al suo destino nonostante il Consiglio di stato si fosse impegnato a trovare una soluzione per l'aprile 2010. È ora di intervenire senza indugi: l'ex Romantica non è che l'ombra di sé stessa e le foto allegate allo scritto ne sono la prova migliore.



Ortica
Ecco di seguito lo scritto indirizzato al Consiglio di stato: 

Lettera aperta al Consiglio di Stato, novembre 2011
Gli impegni non rispettati del Cantone su Villa Galli - La Romantica
Signora Presidentessa, Egregi signori,
è scaduto da oltre un anno e mezzo il termine che il Consiglio di Stato aveva annunciato per trovare una soluzione pianificatoria, che consentisse di salvaguardare Villa Galli di Melide – la ex Romantica – e il suo parco. Il comunicato stampa dell'ottobre 2009 indicava il mese di aprile del 2010 come termine per la presentazione di una soluzione.
Nel frattempo l'edificio e il parco, considerati dalla Commissione cantonale dei beni culturali degni di tutela anche per la eccezionale collocazione geografica e il valore di testimonianza storica degli albori del Cantone, giacciono in stato di totale abbandono, e il degrado della struttura avanza in modo preoccupante. Le recenti fotografie qui allegate lo mostrano chiaramente: abbandonata al suo destino, senza alcuna misura provvisionale, privata dei pluviali e quindi vittima dell'umidità e del marciume, la villa in questi tre anni si è gravemente deteriorata.
Che cosa si aspetta? Che ancora una volta un bene culturale deperisca a tal punto da rendere arduo o impossibile il recupero? Sappiamo fin troppo bene che in Ticino ciò è già successo con altre preziose testimonianze storiche e culturali, ormai perse per sempre. Secondo l’art. 17.1 della Legge cantonale sulla protezione dei beni culturali il Consiglio di Stato “deve senza indugi” ordinare delle misure provvisionali quando un bene culturale degno di protezione è esposto al rischio di alterazione, manomissione o simile.
Forse non è bastato il grande interesse che la vicenda aveva suscitato nell'opinione pubblica tre anni fa, sfociato nella petizione popolare dei cittadini dello stesso comune di Melide? Forse non si è tenuto conto delle ricerche preliminari, condotte gratuitamente, che hanno permesso di dimostrare l'importanza di Villa Galli, né delle moltissime prese di posizione, in Ticino, in Svizzera e all’estero, affinché la villa venisse preservata?
Proprio nel momento in cui si diffonde la coscienza comune che, giorno dopo giorno, vengono distrutti beni che dovrebbero invece essere conservati e valorizzati con la massima cura, non sarebbe opportuno che il Consiglio di Stato venisse meno agli impegni assunti e deludesse i cittadini nelle loro aspettative.

In attesa di un vostro riscontro, salutiamo distintamente.

Riccardo Bergossi, Tita Carloni, Bernhard Furrer, Pier Giorgio Gerosa, Simona Martinoli, Heiner Rodel

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