Lascia l'amaro in bocca la demolizione dell'immobile di
inizio Novecento sul Piazzale di Besso, oggetto, neanche una ventina di giorni
fa, di una interpellanza interpartitica firmata da ben 34 consiglieri comunali
di Lugano.
Lascia l'amaro in bocca constatare, una volta di più, l'incapacità
dei politici di tutelare tempestivamente un patrimonio sempre più esiguo;
constatare come spesso e volentieri la società civile funga da traino a chi
dovrebbe essere invece in prima linea nel salvaguardare quel poco che resta;
constatare il dispregio, da parte degli speculatori, dell'Inventario federale
ISOS per il quale l'edificio meritava l'obbiettivo di salvaguardia completa.
Rimangono più che mai attuali e legittime le domande che mi ero posta lo scorso 9 febbraio: come è stato possibile il rilascio di una licenza edilizia a fronte
del carattere vincolante dell'ISOS? Forse le autorità preposte non erano al
corrente dell'esistenza di tale inventario? O forse non erano al corrente del
suo carattere vincolante? E se lo erano, come giustificare l'avere rilasciato
il permesso di demolizione?
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Immagine da La Regione |
Ortica
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