Indignarsi non basta. Contro l'indifferenza
che uccide la democrazia, contro la tirannia antipolitica dei mercati dobbiamo
rilanciare l'etica della cittadinanza. Puntare su mete necessarie: giustizia sociale, tutela
dell'ambiente, priorità del bene
comune sul profitto
del singolo. Far leva sui beni comuni come
garanzia delle libertà pubbliche e dei diritti civili. Recuperare spirito
comunitario, sapere che non vi sono diritti senza doveri, pensare anche in nome
delle generazioni future. Ambiente, patrimonio culturale, salute, ricerca,
educazione incarnano valori di cui la Costituzione è il manifesto: libertà,
eguaglianza, diritto al lavoro. La comunità dei cittadini è fonte delle leggi e
titolare dei diritti. Deve riguadagnare sovranità cercando nei movimenti
civici il meccanismo-base della democrazia, il serbatoio delle idee per una
nuova agenda della politica. Dare nuova legittimazione alla democrazia
rappresentativa facendo esplodere le contraddizioni fra i diritti
costituzionali e le pratiche di governo che li calpestano in obbedienza ai
mercati. Ricreare la cultura che muove le norme, ripristina la legalità,
progetta il futuro. Serve oggi una nuova consapevolezza, una nuova
responsabilità. Una forte azione
popolare in difesa del bene comune.
Parole
forti, queste della presentazione da parte dell'editore Einaudi di Azione popolare, Cittadini per il bene comune, l'ultima fatica di
Salvatore Settis - mie le sottolineature -. Ritornano, come un mantra, i principi
cardini che hanno guidato e guidano il
suo pensiero e il suo operato. Da sempre in prima linea contro il degrado
civile e territoriale, recentemente lo studioso è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa insieme ad
un altro illustre difensore del territorio: Carlo Petrini, fondatore di Slow
food. Una scelta giustificata dal fatto che territorio, agricoltura, cibo e
paesaggio sono realtà strettamente interconnesse la cui valorizzazione può
essere considerata la nuova economia del futuro. Tutela del territorio e tutela
dell'agricoltura vanno fusi in un progetto culturale unico di grande respiro in
grado di innescare nuove modalità economiche.
Ortica
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