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domenica 3 febbraio 2013

Cittadini e bene comune


Indignarsi non basta. Contro l'indifferenza che uccide la democrazia, contro la tirannia antipolitica dei mercati dobbiamo rilanciare l'etica della cittadinanza. Puntare su mete necessarie: giustizia sociale, tutela dell'ambiente, priorità del bene comune sul profitto del singolo. Far leva sui beni comuni come garanzia delle libertà pubbliche e dei diritti civili. Recuperare spirito comunitario, sapere che non vi sono diritti senza doveri, pensare anche in nome delle generazioni future. Ambiente, patrimonio culturale, salute, ricerca, educazione incarnano valori di cui la Costituzione è il manifesto: libertà, eguaglianza, diritto al lavoro. La comunità dei cittadini è fonte delle leggi e titolare dei diritti. Deve riguadagnare sovranità cercando nei movimenti civici il meccanismo-base della democrazia, il serbatoio delle idee per una nuova agenda della politica. Dare nuova legittimazione alla democrazia rappresentativa facendo esplodere le contraddizioni fra i diritti costituzionali e le pratiche di governo che li calpestano in obbedienza ai mercati. Ricreare la cultura che muove le norme, ripristina la legalità, progetta il futuro. Serve oggi una nuova consapevolezza, una nuova responsabilità. Una forte azione popolare in difesa del bene comune.

Parole forti, queste della presentazione da parte dell'editore Einaudi di Azione popolare, Cittadini per il bene comune, l'ultima fatica di Salvatore Settis - mie le sottolineature -. Ritornano, come un mantra, i principi cardini che hanno guidato e guidano  il suo pensiero e il suo operato. Da sempre in prima linea contro il degrado civile e territoriale, recentemente lo studioso è stato ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa insieme ad un altro illustre difensore del territorio: Carlo Petrini, fondatore di Slow food. Una scelta giustificata dal fatto che territorio, agricoltura, cibo e paesaggio sono realtà strettamente interconnesse la cui valorizzazione può essere considerata la nuova economia del futuro. Tutela del territorio e tutela dell'agricoltura vanno fusi in un progetto culturale unico di grande respiro in grado di innescare nuove modalità economiche.
Ortica

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