"Da anni i Verdi (e non
solo) avvertono il Municipio che i criteri usati dalle casalinghe alla caccia
dell'ultimo atomo di polvere in salotto non sono adatti alla gestione degli
spazi verdi (...) Eppure si va avanti,
imperterriti, nella distruzione. E con mezzi sempre più
pesanti. Nel caso del sentiero di
Gandria, quando veniva gestito da un comune povero, era un luogo di grande
attrattiva nazionale e internazionale. Dacché l'intero dispiegamento dell'apparato bellico della Grande Lugano
è orientato a "fare pulizia", c'è un si-salvi-chi-può. La flora, purtroppo, non ha
scampo, ma la fauna e i turisti fuggono".
I consiglieri comunali
verdi Melitta Jalkanen e Gianni Cattaneo sono preoccupati per la cattiva gestione del
verde urbano della grande Lugano e lo fanno sapere In un'interrogazione
presentata al municipio denunciano l'eccesso di zelo messo in atto per la manutenzione
del sentiero di Gandria. Un sito naturalistico unico per la ricchezza delle
specie vegetali, alcune delle quali rare e protette. Maneggiare con
cura, verrebbe da dire, anche perché la zona del sentiero di Gandria è inserita nell'Inventario
federale dei paesaggi, siti e monumenti
naturali d'importanza nazionale.
Interventi discutibili,
eccessivi, poco attenti e dannosi per la biodiversità come il ricorso al
decespugliatore e ad erbicidi: un vero attentato al patrimonio naturalistico,
nonostante le ripetute segnalazioni per la messa in guardia contro una gestione
poco oculata del verde. Ma in municipio sembra aver preso piede l'abitudine di
optare per la banalizzazione del paesaggio: a Gandria si distruggono piante rare a favore di una
vegetazione ordinaria, a Lugano si favorisce la crescita di un'edilizia dozzinale
distruggendo oggetti unici. Il risultato, purtroppo, è identico:
l'imbruttimento del territorio.
Ortica
Nessun commento:
Posta un commento