Villa Galli potrebbe
essere sottratta alle ruspe: lo ha messo in luce questa sera la puntata di Falò
interamente dedicata alla vicenda della Romantica. La rivelazione è di quelle
esplosive. Da 5 anni il Cantone è in possesso di una perizia stilata dall'ex
giudice federale Sergio Bianchi le cui conclusioni sono chiarissime: con
l'istituzione di un vincolo di protezione (possibile, stando alla LBC, anche in
presenza di una licenza edilizia cresciuta in giudicato) "un mero divieto di demolizione non dovrebbe di principio
comportare l'espropriazione materiale". Sgomberando così il campo al problema
dell'indennizzo milionario evocato spesso e volentieri.
Ma in barba agli strumenti di legge che
ne consentirebbero la tutela, ai pareri di eminenti studiosi, agli appelli
dell'ultima ora -tra cui quello della STAN-, alle reazione indignate degli spettatori, le
parole conclusive di Riccardo de Gottardi, del Dipartimento del territorio sono
state: "Ci sono una serie di
problemi che non porteranno a un intervento del Consiglio di stato in forma
coercitiva". Ma Villa Galli non è uno "status symbol" (in
questo diamo ragione al neoeletto consigliere di Stato Barra), bensì un bene meritevole di essere iscritto
tra i beni culturali di importanza cantonale per la sua portata storica,
artistica e paesaggistica. Per questo, è doveroso che il Cantone operi con la
massima trasparenza e dica apertamente quale sia questa "serie di
motivi". Ce lo aspettiamo tutti.
Ortica
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