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domenica 19 maggio 2013

Ville storiche di Bellinzona a rischio


La recente demolizione di Villa Salvioni a Bellinzona - uno dei molti edifici citati dalla Guida d'arte della Svizzera italiana ad essere finiti sotto le ruspe- ha il merito di avere aperto gli occhi a molti bellinzonesi sull'insufficiente tutela di cui gode il ricco patrimonio storico-architettonico della città. Bellinzona, contrariamente alla martoriata Lugano, vanta ancora innumerevoli testimonianze architettoniche della fine '800 e degli inizi del '900 le quali, se mantenute e ristrutturate anziché demolite, potrebbero fare della capitale un vero gioiello . La loro salvaguardia, tuttavia, è lungi dall'essere garantita.

Il rischio che corre la Turrita ha indotto cinque consiglieri comunali PPD a presentare una mozione al Municipio, sollecitato a sua volta dalla Stan ad adottare in tempi rapidi una revisione del piano regolatore. Ma la consapevolezza che è urgente intervenire prima che sia troppo tardi sta maturando anche nella popolazione. Emblematico, in proposito, quanto scritto di recente da Marchio Tenchio sul CdT : "Centro storico, ville e castelli sono una sola cosa: patrimonio culturale, architettonico e spirituale dei bellinzonesi, patrimonio da mantenere a tutti i costi per i nostri posteri". Come annotava già nel lontano 1910 Theodore Roosevelt a proposito di salvaguardia ambientale, occorre "impedire che una minoranza priva di principi distrugga un patrimonio che appartiene alle generazioni che verranno". Un'esortazione che non ha perso  d'attualità. Abbiamo l'obbligo civile e morale di intervenire non solo a tutela delle ville di Bellinzona, ma anche alla luce di quanto sta accadendo sulle rive del Ceresio, dalle parti di Melide.  

Ortica

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