Da sempre in prima linea per la salvaguardia del patrimonio
architettonico e culturale senza pari di Venezia, messo a repentaglio dalle
navi da crociera che combatte strenuamente o da progetti fuori luogo e fuori
misura come la contestata torre Cardin -nel
frattempo affossata-, Salvatore Settis si
è appena esposto in prima persona contro il controverso decreto "Sblocca
italia" (che da oggi ha forza di legge) firmando con altre 15 personalità
il libro di denuncia "Rottama italia". Fedele all'impegno civile che
lo contraddistingue, la sua crociata contro il mito del cemento salvifico sposa idealmente
quella a favore della tutela di Venezia.
Già lo scorso giugno a Mosca, aveva lanciato un accorato
appello per le sorti della città lagunare nell'ambito della presentazione del
suo libro "Se Venezia muore". Con
la lucidità e la passione civile che gli conosciamo, nel suo intervento si era scagliato contro la distruzione del paesaggio
italiano per mano degli stessi italiani. "La
secolare armomia del paesaggio italiano è morta di morte violenta e i suoi assassini
non sono stati vandali invasori ma gli italiani immemori di sé e irrispettosi
della storia, della memoria, della propria stessa legge".
Parole forti che valgono anche per la nostra minuscola
realtà. Pensiamo all'ondata di traffico e di cemento che ha travolto e
stravolto il nostro cantone e che non
cessa di avanzare con pesanti ripercussioni soprattutto nel Mendrisiotto e Luganese. Lo
spazio che ci circonda è sempre meno
quello spazio ordinato di un tempo, maturato secondo un codice riconoscibile condiviso
da tutti: cittadini, politici e attori
del mondo economico. Lo spazio è sempre
più asservito unicamente alle leggi del mercato e della speculazione,
fagocitato da interessi che privilegiano il tornaconto privato anziché quello
collettivo.
Ecco perché è indispensabile reagire e prendere in mano
le sorti del nostro territorio quando ne abbiamo l'occasione. E l'occasione ci è data dalle due iniziative "Un futuro per il nostro
passato" (www.stan-ticino.ch) e "Spazi verdi per i nostri figli"(www.cittadiniperilterritorio.ch).
Ne abbiamo già parlato.
L'urgenza è grande: FIRMATE!!! Il termine per la raccolta scade il 15 dicembre.
Ortica
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