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venerdì 7 novembre 2014

Settis, Venezia, "Sblocca Italia", "Un futuro per il nostro passato", "Spazi verdi per i nostri figli": tout se tient!


Da sempre in prima linea per la salvaguardia del patrimonio architettonico e culturale senza pari di Venezia, messo a repentaglio dalle navi da crociera che combatte strenuamente o da progetti fuori luogo e fuori misura come la contestata  torre Cardin -nel frattempo affossata-, Salvatore Settis  si è appena esposto in prima persona contro il controverso decreto "Sblocca italia" (che da oggi ha forza di legge) firmando con altre 15 personalità il libro di denuncia "Rottama italia". Fedele all'impegno civile che lo contraddistingue, la sua crociata contro il mito del cemento salvifico sposa  idealmente quella a favore della  tutela di Venezia. 

Già lo scorso giugno a Mosca, aveva lanciato un accorato appello per le sorti della città lagunare nell'ambito della presentazione del suo libro "Se Venezia muore".  Con la lucidità e la passione civile che gli conosciamo, nel suo intervento si era  scagliato contro la distruzione del paesaggio italiano per mano degli stessi italiani.  "La secolare armomia del paesaggio italiano è morta di morte violenta e i suoi assassini non sono stati vandali invasori ma gli italiani immemori di sé e irrispettosi della storia, della memoria, della propria stessa legge".

Parole forti che valgono anche per la nostra minuscola realtà. Pensiamo all'ondata di traffico e di cemento che ha travolto e stravolto il nostro cantone  e che non cessa di avanzare con pesanti ripercussioni soprattutto nel Mendrisiotto e Luganese. Lo spazio che ci  circonda è sempre meno quello spazio ordinato di un tempo, maturato secondo un codice riconoscibile condiviso da tutti:  cittadini, politici e attori del mondo economico.  Lo spazio è sempre più asservito unicamente alle leggi del mercato e della speculazione, fagocitato da interessi che privilegiano il tornaconto privato anziché quello collettivo. 
Ecco perché  è indispensabile reagire e prendere in mano le sorti del nostro territorio quando ne abbiamo l'occasione. E l'occasione  ci è data dalle due iniziative "Un futuro per il nostro passato" (www.stan-ticino.ch) e "Spazi verdi per i nostri figli"(www.cittadiniperilterritorio.ch).
Ne abbiamo già parlato. L'urgenza è grande: FIRMATE!!!  Il termine per la raccolta scade il 15 dicembre.
Ortica

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