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giovedì 20 novembre 2014

Il degrado territoriale nelle foto esposte alla Casa d'arte Miler di Capolago


Un'amica mi ha segnalato oggi l'articolo pubblicato lo scorso 18 novembre da La Regione intitolato "Il paesaggio imbruttito": ad attirare la mia attenzione, al di là del titolo, le due foto che lo corredano. Due foto significative a testimonianza -qualora ve ne fosse ancora bisogno- dello scempio perpetrato in questi ultimi anni ai danni del patrimonio ticinese. Le immagini si riferiscono a Paradiso, comune tra i più colpiti dall'avanzata del cemento. Un "prima e dopo" impietoso: la facciata elegante di quello che era l'Hotel Meister messa a confronto con la facciata arrogante e spocchiosa del nuovo albergo che ne ha preso il posto. 

L'articolo si sofferma sull'impegno a favore del territorio dei titolari della Casa d'arte Miler di Capolago. Impegno concretizzatosi, alcuni anni fa, nel salvataggio dell'ex Tipografia Elvetica (destinata, senza il loro intervento, a sicura demolizione) e del suo accurato recupero.  Lo storico edificio, riportato a nuova vita, è così diventato domicilio di Julia e Milo Miler, entrambi antiquari, e al contempo luminoso spazio interamente consacrato all'arte. Ed è questo spazio che ospita l'esposizione fotografica "La grande bruttezza" dedicata al degrado paesaggistico del territorio ticinese attraverso le fotografie di Enrico Minasso. Emblematico ed azzeccatissimo il titolo:  un modo intelligente di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di porre un freno alla cementificazione dilagante e di sostenere le due iniziative "Un futuro per il nostro passato" e "Spazi verdi per i nostri figli" !

Ortica


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