Un'amica mi ha segnalato oggi l'articolo pubblicato lo scorso 18 novembre da La Regione intitolato "Il paesaggio imbruttito": ad attirare la mia attenzione, al di là del titolo, le due foto che lo corredano. Due foto significative a testimonianza -qualora ve ne fosse ancora bisogno- dello scempio perpetrato in questi ultimi anni ai danni del patrimonio ticinese. Le immagini si riferiscono a Paradiso, comune tra i più colpiti dall'avanzata del cemento. Un "prima e dopo" impietoso: la facciata elegante di quello che era l'Hotel Meister messa a confronto con la facciata arrogante e spocchiosa del nuovo albergo che ne ha preso il posto.
L'articolo si sofferma sull'impegno a favore del territorio dei titolari della Casa d'arte Miler di Capolago. Impegno concretizzatosi, alcuni anni fa, nel salvataggio dell'ex Tipografia Elvetica (destinata, senza il loro intervento, a sicura demolizione) e del suo accurato recupero. Lo storico edificio, riportato a nuova vita, è così diventato domicilio di Julia e Milo Miler, entrambi antiquari, e al contempo luminoso spazio interamente consacrato all'arte. Ed è questo spazio che ospita l'esposizione fotografica "La grande bruttezza" dedicata al degrado paesaggistico del territorio ticinese attraverso le fotografie di Enrico Minasso. Emblematico ed azzeccatissimo il titolo: un modo intelligente di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di porre un freno alla cementificazione dilagante e di sostenere le due iniziative "Un futuro per il nostro passato" e "Spazi verdi per i nostri figli" !
Ortica
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