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mercoledì 15 febbraio 2012

Si riparla di un architetto cantonale

Cara Icchia,
a distanza di un anno dall'idea di Raffaella Castagnola Rossini di creare la figura di un architetto cantonale*(vedi Cdt, 12.2.2011),  ecco che la proposta si è tradotta in una mozione presentata al  Consiglio di stato da Chiara Orelli Vassere.   A dimostrazione che le idee - purché valide - sono più forti degli schieramenti politici! Nel suo intervento  "Come valorizzare il territorio" Raffaella Castagnola Rossini ricordava che nel Rinascimento l'architetto rivestiva un ruolo di primaria importanza poiché  gli si affidava la concezione della città futura.  Leon Battista Alberti - notava in proposito -  "ha saputo conciliare due cose importanti: riflettere dal punto di vista teorico sulle nuove necessità dell'architettura e trovare regole pratiche per le sue concezioni di città e paesaggio (...) intervenendo con progetti innovativi ma sempre radicati nel territorio (la sottolineatura è mia)".  Nella sua mozione al Consiglio di stato, Chiara Orelli Vassere rilancia la necessità di una "cultura del costruire di qualità (...) legata a una  cultura del territorio"  rilevando che l'istituzione della figura di architetto cantonale "potrebbe inoltre fungere da coordinatore fra le diverse commissioni già oggi operative (culturali, della logistica, del territorio) e collaborare con tutti gli attori interessati per trovare le migliori soluzioni dal punto di vista paesaggistico, ma anche economico, culturale e sociale".  Chi sarà il nostro futuro Leon Battista Alberti?
Ortica
*Vedi il mio post "Ripensiamo il ruolo di architetto"


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