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giovedì 13 giugno 2013

La tutela dei beni culturali deve ripartire dalle macerie della Romantica


Non vedo, non parlo, non sento:  è la perfetta illustrazione dell'atteggiamento del Governo di fronte agli appelli che in queste ultime settimane si sono succeduti nell'ultimo vano tentativo di spingerlo a intervenire con urgenza  per salvaguardare La Romantica.  L'ultimo vergognoso episodio di indifferenza nei confronti del patrimonio ticinese -poche ore per  ridurre in polvere oltre due secoli di storia- si è consumato oggi.

Nelle ultime settimane il Cantone è rimasto sordo alla discesa in campo della STAN, della Società svizzera di storia dell'arte in Svizzera, dei docenti del corso di laurea in conservazione e restauro della Supsi , della sezione ticinese della Federazione svizzera degli urbanisti e -dulcis in fundo- della professoressa Sonja Hildebrand dell'Istituto di storia e teoria dell'arte e dell'architettura dell'USI.

Sbigottimento e indignazione non devono però tramutarsi in rassegnazione. Anzi. Quando la legge antepone le ragioni del mercato e del profitto a quelle della cultura e del pubblico interesse occorre reagire con forza. Condivido pienamente un commento del Times Literary Supplement pubblicato dopo lo smembramento di diciannove disegni acquarellati del grande artista inglese William Blake. Lo cito sostituendo il termine di proprietà con quello di salvaguardia: "L'avidità privata e l'inerzia del legislatori sono disperanti.  E' ora di aprire un dibattito sulla salvaguardia dei beni culturali, e chiedersi se l'interesse privato debba sempre prevalere sul bene comune".
 Affinché nel cantone nessun'altra villa storica sia consegnata alle ruspe, vittima dell'ingordigia dei promotori immobiliari e della colpevole inerzia delle istituzioni,  è più che mai urgente l'adozione di nuove leggi in grado di tutelare efficamente il nostro passato. Intanto benvenga l'iniziativa della STAN che ha promosso una petizione per la tutela delle ville storiche di Bellinzona. Facciamo sì che si tratti soltanto di un primo passo al quale farne seguire altri ben più incisivi.

 Ortica

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