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lunedì 10 giugno 2013

Il Cantone inchiodato alle sue responsabilità


La Romantica si può salvare. Le rivelazioni sul parere giuridico dell'ex giudice federale Sergio Bianchi in possesso del Consiglio di Stato già 5 anni fa stanno suscitando sdegno non solo tra la popolazione, ma anche tra i politici. Un atteggiamento incomprensibile che, per la seconda volta, ha indotto la deputata verde Michela Delcò Petralli a chiedere lumi al Governo. Dopo la prima interrogazione presentata lo scorso 7 maggio in relazione alla richiesta della STAN di iscrivere la Villa tra i beni cantonali da tutelare, ecco che Michela Delcò Petralli ha rilanciato con un' interpellanza parlamentare. 
"Queste rivelazioni tardive - scrive - meritano un rinnovato impegno per salvaguardare un importante e raro oggetto della storia architettonica del nostro territorio qual è Villa Galli.
Le rivelazioni di Falò contraddicono in modo crasso e palese le argomentazioni addotte dal Dipartimento del Territorio e dal CdS per giustificare la mancata applicazione dell'art. 17 LPBC. Come scritto dal Giudice Bianchi un intervento d'imperio da parte del Cantone per proteggere la Villa non rappresentava una grave ingerenza nelle competenze comunali e non comportava alcun risarcimento. Non solo la  norma edilizia relativa al comparto dedotto in edificazione poteva essere interpretata a favore del mantenimento di Villa Galli, ma l'applicazione dell'art. 17 non avrebbe causato alcun inconveniente finanziario al Cantone."
Da fonti sicure abbiamo frattanto saputo che  per le sorti della  Romantica si sono mossi anche i docenti del corso di laurea in conservazione e restauro della SUPSI sollecitando a iscriverla nell'Inventario dei beni cantonali degni di protezione. Un'analoga presa di posizione è stata espressa per iscritto anche dalla sezione ticinese della Federazione Svizzera degli Urbanisti.
C'è a chiedersi: cosa aspetta ancora il Cantone?
Ortica

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