Antefatto. Canobbio, zona la Corba, lungo via Trevano. Sull'area terrazzata, con vista imprendibile sul lago, sorge un roccolo: il "roccolo dei Fumagalli". È un bene protetto. Va tutelato con un perimetro di rispetto, secondo la legge. Nel 1977, un'interpellanza chiede al Municipio la salvaguardia di quella vasta zona verde - roccolo compreso - per preservarla da un eventuale "deturpamento con costruzioni che potrebbero non inserirsi gradevolmente nel paesaggio". Nel 1991 il CC approva un piano particolareggiato che prevede l'edificazione della Corba, ma mantenendo un'ampia zona verde. L'autore dell'interpellanza del 1977 auspica "un uso che rispetti gli interessi dei legittimi proprietari ma anche di tutta la comunità". La sensibilità dimostrata dalle autorità comunali con il nuovo PR viene addirittura premiata dalla ASPAN.
Nel 2011, sul terreno dove sorge il nostro
roccolo, viene fatta tabula rasa di tutta la vegetazione. Il disboscamento grazia
un unico albero, che da secoli svetta accanto al "roccolo dei
Fumagalli", frattanto ceduto al comune. La zona, complice la vista sul
golfo, è un boccone troppo ghiotto per lasciarla così com'è. E infatti non
viene risparmiata da un progetto immobiliare di dimensioni impressionanti. Lì
sorgeranno ben cinque palazzine: un'edificazione intensiva, a detta dello
stesso ufficio tecnico comunale, che rispetto a un'edificazione estensiva consentirà
tuttavia di "salvaguardare il più verde possibile". Contemporaneamente, lo stesso ufficio tecnico
si premura di assicurare che "dal roccolo la vista rimarrà la
stessa".
Autunno 2012: la
palazzina sotto il roccolo è praticamente
terminata e si è divorata quasi tutta la collina: del roccolo, si intravede, a malapena, la
torretta. Sul retro si lavora
alacremente per completare quelle lungo via Tesserete. Ma si sa, l'appetito
vien mangiando. Il nostro immobiliarista d'assalto coinvolge un noto ed affermato
studio di progettazione per chiedere al comune di Canobbio di fare una variante
di PR in corso d’opera cosÌ da aumentare la SUL edificabile ma soprattutto poter
spostare le palazzine lungo via Trevano più in alto ... proprio dove era
prevista l’area a verde. Il comune cosa fa? Ottempera ai "desiderata"
e a breve pubblicherà una variante di PR.
Ogni commento è superfluo. Ognuno tiri le sue conclusioni. I politici si possono cambiare, gli scempi della cementificazione rimangono sulle spalle della comunità di cui questi stessi politici affermano voler difendere gli interessi.
Ortica
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