In tutti e tre i casi, i progetti oltraggiano la memoria storico-architettonica della città e, come si suol dire, anche questa volta Settis non le manda a dire. "La profanazione, anzi la visibiltà della profanazione, ha una forte carica simbolica, è uno statement di iper-modernità rampante e volgare" ed è accomunata dallo stesso ricatto nei confronti delle istituzioni: i soldi. "Senza le mega-navi, calano i turisti; per avere la mega-torre di Maghera e la mega-terrazza del Fondaco bisogna ubbidire al committente senza fiatare. E le istituzioni? Prone ai voleri del dio Mercato, sono pronte a tutto".
Nel nostro piccolo, Locarno - tuttora sprovvista di un elenco dei beni culturali protetti nonostante la Legge cantonale sui beni culturali risalga al 1997 - non è da meno: pur di non perdere i 10 milioni elargiti dalla fondazione Stella Chiara del magnate del cinema Martin Hellstern, è disposta a demolire senza alcuna remora il Palazzo delle ex scuole comunali.
Ortica
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immmagine RSI.info |
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