Da Mendrisio sono giunte una buona e
una cattiva notizia. Entrambe datate - ce ne scusiamo - ma la cui
importanza ci spinge a parlarne comunque. La prima è la ormai nota decisione
del Municipio di negare all'Accademia di architettura la licenza edilizia per
la copertura della corte interna dell'ex Ospedale Beata Vergine. Una decisione
che mette fine ad una controversia che ha visto STAN e Accademia ai ferri corti
duellare a suon di opposizioni e prese di posizione sui giornali. A nulla sono
valsi i tentativi dell'Accademia di far prevalere i suoi interessi logistici
-la necessità di ampliamento della biblioteca- su quelli pubblici sanciti per
legge: preservare integralmente la sostanza dell'edificio in quanto bene
protetto dal Cantone e dalla Confederazione. Ha dunque fatto bene la STAN ad
appellarsi alle massime autorità federali pur di impedire un intervento che, di
fatto, avrebbe costituito una crassa violazione delle leggi cantonali e
federali in materia di protezione dei beni culturali.
Deplorevole, invece, la decisione dello stesso Municipio di autorizzare
l'abattimento dei due cedri secolari situati sul retro di Palazzo Turconi,
ancor prima che fosse data risposta ad un'interpellanza sui due alberi -rei di
intralciare il cantiere del futuro teatro dell'Accademia. L'impressione -amara-
è quella di un goffo tentativo di riparazione: licenza negata, ma taglio
accordato. L'operazione stupisce per la
velocità con la quale è stata effettuata. E lascia oltremodo perplessi per le
modalità irrispettose di una procedura che avrebbe dovuto anteporre il rispetto
delle istituzioni -il Legislativo non ha avuto modo di pronunciarsi
-all'urgenza con la quale è stato autorizzato l'intervento (motivato, come
spesso già accaduto in casi analoghi, adducendo il cattivo stato di salute di
una delle due piante).
Ebbene, il teatrino è proseguito nel corso della seduta del consiglio
comunale in agenda il 23 febbraio. All'ordine del giorno, figurava la mozione
"Mendrisio si doti dell'inventario degli alberi meritevoli di
protezione"! Risalente all'ottobre 2013 a firma dei consiglieri comunali
verdi Tiziano Fontana, Claudia Crivelli
Barella e Andrea Stephani, chiedeva tra le altre cose che, in attesa di un
inventario degli alberi meritevoli di protezione, fossero adottate misure
cautelari necessarie ad impedire l'abbattimento di alberi meritevoli di
conservazione... Ma la mozione non ha trovato grazia agli occhi del consiglio comunale. Allineandosi al parere dell'esecutivo, che aveva già espresso un preavviso negativo, non ne ha voluto sapere.
A margine di questa vicenda, alquanto discutibile, una domanda sorge spontanea: l'Esecutivo del magnifico
borgo, scavalcando - de facto - il legislativo con la sua decisione unilaterale
di tagliare le due piante secolari, non ha mai ritenuto doveroso fornire una
motivazione ufficiale del suo atto profondamente irrispettoso delle istituzioni
e della democrazia? Ai nostri occhi sarebbe un atto dovuto, non solo nei
confronti del Consiglio Comunale, ma anche di tutti i cittadini.
Ortica
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