A poco meno di un anno - era il 17 luglio 2013 - dalla consegna della
petizione "Salviamo il parco di
Hermann Hesse" che aveva
raccolto oltre 3000 firme, il municipio di Collina d'ora ha ora accordato la
licenza di costruzione ai promotori del secondo progetto immobiliare per l'edificazione
della parte sottostante del parco della "Casa Rossa". Pur ridimensionato -da quattordici, le unità
abitative previste sono ora nove - il progetto vanifica quanto fatto sinora dal
comune stesso (!) per presevare e valorizzare la memoria storica e culturale
del luogo dove visse e operò il premio Nobel.
Cocente la delusione di chi si era mobilitato in massa, oppositori e confinanti i quali, tuttavia, non si danno per
vinti. Ed altrettranto cocente la delusione dei partecipanti a un sondaggio on-line
di 20 minuti: ben il 64,25% di loro considera che il progetto comprometta la memoria
dello scrittore. Un luogo altamente simbolico, parte integrante di un percorso
tematico dedicato al premio Nobel, viene sacrificato in nome della speculazione edilizia.
Come denunciava già Franco Denti
nella sua interrogazione al Gran Consiglio del 10 maggio 2012 in merito al
progetto iniziale, l'operazione comportebbe la scomparsa di "un polo fondamentale della vita dello
scrittore a Montagnola. La villa si troverebbe schiacciata da un complesso in
cemento che snaturerebbe del tutto il luogo
(...)" . Considerazioni che nulla hanno perso della loro fondatezza soprattutto
alla luce - come sottolineava ancora Denti- dell'enorme danno di immagine al
Ticino, incapace di tutelare la memoria di uno scrittore noto a livello
mondiale. Ma ai danni di immagini legati alla devastazione del territorio il nostro
Cantone sembra ormai averci fatto l'abitudine.
Ortica
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