Gli attacchi al territorio non sono solo la cementificazione selvaggia
e l'imbruttimento del tessuto urbano ridotto a contenitore di scatoloni
omologati, lo scempio delle pendici delle
montagne prese d'assalto da palazzinari in cerca di scampoli di terra vista
lago per l'edificazione di residenze per nuovi ricchi. Gli attacchi al
territorio si sferrano anche con progetti che non tengono conto delle
perculiarità paesaggistiche di villaggi e frazioni protetti a più livelli, non
da ultimo dall'ISOS. Come Carona.
Carona, nuova acquisizione dell'(ex) grande e ricca Lugano sarà il
nuovo paradiso del pump-track? Lugano alla corda in cerca di nuovi potenziali risorse
turistiche non trova di meglio che progettare un percorso da adrenalina per
amanti del mountain-bike: indovinate dove? A Carona, in pieno parco San Grato. La
realizzazione del percorso prevede una miscela di terra ricoperta
da uno strato di pavimentazione in asfalto su una lunghezza di 350-390 metri
circa. Insomma, come commenta l'associazione "Carona e l'Arbostora", "sarebbe come costruire un simile
percorso al parco Ciani". Peggio. Perché -aggiunge- "ci troviamo in zone protette dai vari
inventari federali (degli insediamenti, del paesaggio, delle vie di
comunicazione antiche) e inoltre con valori naturalistici importanti".
Concordiamo. E ci uniamo all'appello e alla speranza di "Carona e
l'Arbostora" perché l'improvvisazione ceda il posto ad una progettazione
seria e responsabile delle zone verdi ereditate dalle aggregazioni. Stefano
Baragiola, segretario di Uniti per Bré e membro del Consiglio direttivo di
STAN, è impegnato in prima persona nella difesa dei valori paesaggistici del
comprensorio luganese e dei suoi sette villaggi - Bré, Gandria e Carona ne
fanno parte - protetti dall'ISOS. Ecco quanto ci scrive a proposito del
controverso progetto:
Succede che nel bel mezzo delle
discussioni pubbliche sulla necessità di rivedere il piano regolatore di
Lugano, si trova la geniale, si fa per dire, idea di costruire una pista per
mountain bike pump trak (solo gli esperti sanno cosa vuol dire) nel bel mezzo
di un paesaggio protetto a livello federale (IFP), quello dell’Arbostora e in
particolare il parco San Grato località Segrom. Non sapete dov’è, non sapete
nulla di questo parco e di quella località, che sembra avere un nome russo? Non
ha importanza, saprete tutto del pump trak in compenso. Infatti avrete anche
saputo delle code che nelle ultime settimane si stanno formando agli sportelli
dell’ente turistico del luganese con la gente a chiedere di poter sfogare la
loro voglia di pump trak. Nessun timore, questa è la città del futuro, indebitata
fin al collo, con le latrine pubbliche chiuse per risparmiare, ma con la futura
pista di pump trak e con l’immancabile “messa in rete del territorio”, perché
se il territorio non lo si mette in rete non si è all’avanguardia: questo sì
che è un concetto chiaro! La città deve
divertirsi e lì a due passi ci sono queste chiazze di verde e boschi, a far
niente, silenziose, uffa che noia! Dai, dimentichiamo i debiti, su di corda! Facciamo
dei nuclei di Lugano il parco divertimenti di Lugano, mettiamoli in rete quei
villaggetti così carini, fanno quasi tenerezza appollaiati su quelle montagnuzze,
com’è che si chiamano? Vabbè, non ha importanza, quel che conta è che il
cittadino sappia che la città ci sta pensando, il nostro futuro è in buone
mani, anche se bucate…
Ortica
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