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giovedì 8 agosto 2013

Montagnola, Gandria, Bellinzona, Locarno, Mendrisio, Bré... giù le mani dal territorio!

Come da copione. Si aspetta l'estate, preferibilmente nel pieno delle vacanze estive, per inoltrare una richiesta di costruzione nella speranza di evitare eventuali opposizioni. Dal 26 luglio, all'albo comunale di Montagnola è pubblicata la seconda domanda di costruzione nell'ex parco di Hermann Hesse. Mancano appena quattro giorni alla scadenza e nonostante il ridimensionamento del progetto abbiamo saputo che le opposizioni fioccheranno anche questa volta.

Non ancora pubblicata, invece - lo sarà il 15 agosto- è la seconda domanda per l'edificazione di un complesso immobiliare a Gandria.  Promotore dell'operazione - è bene ricordarlo- l'ex sindaco Luca Pacchin.  Che a distanza di cinque anni non demorde, nonostante l'impatto deturpante del suo progetto su un sito paesaggistico unico. Nella sua interrogazione dello scorso 26 giugno, Raffaella Martinelli-Peter non ha mancato di  ricordarlo al  Municipio. Il villaggio di Gandria è considerato sito pittoresco in base al Decreto legislativo sulla protezione delle bellezze naturali; paesaggio di importanza nazionale secondo l'Inventario dei paesaggi, siti e monumenti di importanza nazionale (IFP) nonché insediamento svizzero di importanza nazionale secondo l'Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (ISOS). Analogamente a quanto successo a Locarno e Bellinzona e in attesa del nuovo PR, gli oppositori chiedono di istituire una zona di pianificazione o di congelare eventuali progetti sulle parcelle interessate. 

Ricordo, anni fa, di avere assistito all'intervista -esemplare- del sindaco di un'isola francese assai gettonata tra i turisti che, preoccupato dell'impatto devastante degli appetiti immobiliaristi, aveva indotto il comune ad acquistare i terreni edificabili a rischio, sottraendoli così alla speculazione. Cose mai viste, alle nostre latitudini! D'altronde, il risultato è sotto gli occhi di tutti.  Rallegriamoci quindi per il moltiplicarsi delle iniziative a difesa del patrimonio come le recenti raccolte di firme promosse a Bellinzona e  a Locarno.

Non importa chi le promuova: associazioni come la STAN a Bellinzona, in prima linea per la salvaguardia delle ville storiche della Turrita;  comitati spontanei come quello di "Salviamo il parco ex Balli" a Locarno o, a Mendrisio, il "Comitato Parco di Villa Argentina" la cui lotta per la valorizzazione del parco della villa è sfociata in un progetto allestito dall'architetto paesaggista Heiner Rodel. Senza dimenticare "Uniti per Bré" che con tenacia è riuscita a  convincere Lugano della necessità di una pianificazione condivisa della zona "Ai Piani". La consapevolezza che il territorio è un bene fragile si sta radicando ovunque con forza. Non aspettavamo altro.

Ortica

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