Cara Icchia,
è passata quasi inosservata, eppure la notizia non è da poco: Villa Elisa ritorna nella lista dei beni da tutelare a livello comunale, unitamente ad una ventina di altri edifici di pregio. Parola di Giovanna Masoni Brenni e di Angelo Jelmini che dovranno incontrare la Commissione della pianificazione per discutere della nuova proposta. Uno dei motivi all'origine della decurtazione della famosa lista di 33 oggetti presentata nell'ambito del dibattito sulla variante di PR potrebbe essere il probabile risarcimento che avrebbe comportato la loro tutela. Qualche riflessione è d'obbligo. Oltre Villa Elisa, la "lista 33", comprende altri tre oggetti che figurano nella Guida d'arte della Svizzera italiana: Villa ex Giambonini, in viale Castagnola, la casa plurifamiliare di Giovanni Bernasconi in via Gerso 6 e la Chiesa san Nicolao a Besso. Oggetti, dunque, ritenuti addirittura di interesse nazionale ma che il Comune, in barba al Cantone e al parere autorevole degli estensori della Guida, aveva deciso di declassare. Vi è da sperare che essi figurino nella lista di quelli riammessi. L'eventuale adozione della lista decurtata rilancerebbe comunque l'urgenza di un riesame del PR e degli indici vigenti come sostiene da anni la STAN, per la quale la presenza di oggetti di valore dovrebbe comportare l'esclusione di possibili indici di sfruttamento. A maggior ragione, l'invito al Municipio formulato dalla Commissione della pianificazione a "trovare una proposta che consenta ai proprietari confrontati con una limitazione della proprietà di poter usufruire di un aiuto finanziario da parte del Comune per la manutenzione del bene protetto" mi sembra imprescindibile nell'ottica di una futura politica di tutela del patrimonio della città.
Ortica
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