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mercoledì 23 settembre 2015

Parco Hesse e Gandria: si giocano le ultime carte

Questo inizio di autunno precoce ci ha regalato due notizie rallegranti per la tutela del territorio, a dimostrazione dell'accresciuta sensibilità delle autorità per la salvaguardia di quello che ancora non è stato inghiottito dalla voracità delle ruspe e della speculazione immobiliare. Da un canto, l'ennesima bocciatura da parte del Consiglio di stato del progetto per l'edificazione di un complesso nel parco di quella che fu la dimora a Montagnola dello scrittore e premio Nobel Hermann Hesse. Dall'altro, la decisione del Governo di rispedire al mittente il ricorso contro il diniego del Municipio di Lugano di concedere la licenza edilizia al controverso progetto immobiliare "Borgo degli ulivi" a Gandria.

Entrambi hanno sollevato un coro di critiche e di opposizioni, non da ultimo anche della STAN, la Società ticinese per l'arte e la natura. Unanime, la condanna di progetti che stravolgono l'armonia paesaggistica di entrambi i luoghi, contravvenendo al principio dell'inserimento armonioso nel paesaggio: nel caso di Montagnola, gli edifici formerebbero un fronte unico di oltre cento metri, costituendo quindi una costruzione continua;  nel caso di Gandria,  il complesso di palazzine del "Borgo degli ulivi" verrebbe a costituire un fronte unitario senza scorci.

Nei due casi, nonostante le modifiche apportate ai progetti iniziali, a prevalere sembra essere l'ostinata cocciuttaggine dei promotori, refrattari all'idea - come nel caso dell'ex parco Hermann Hesse-  che l'edificazione comprometterebbe  l'integrità di un luogo eminentemente simbolico e l'eredità spirituale e culturale dello stesso;  e - nel progetto targato dall'ex sindaco di Gandria Luca Pacchin-  che il complesso in questione  sarebbe manifestamente incompatibile con gli irrinunciabili valori paesaggistici di un insediamento di importanza nazionale ISOS.  A monte, vi è comunque il nodo gordiano dell'edificabilità dei terreni. E a quello si appigliano i promotori.

Nel caso di Gandria, a dar manforte all'Isos, vi sono anche la nuova Legge sullo sviluppo territoriale, la Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio, e la scheda P10 del Piano Direttore 2008.  Che, per dirla tutta, sarebbero motivi ampiamente sufficienti per indurre la città di Lugano ad una revisione del PR del suo quartiere affacciato sul lago.  Nel caso del parco dell'ex Casa Rossa, è invece l'eredità spirituale e culturale di questo luogo -emblematico per l'opera e la vita dello scrittore tedesco- a fornire gli strumenti giuridici per la sua tutela. Il legame tra creazione letteraria e luoghi che la ispirarono è incontestabile:  la nuova Legge sulla pianificazione del territorio contempla infatti i mezzi per sostenere progetti di valorizzazione del patrimonio culturale e paesaggistico. Rientrebbe in questa categoria la proposta della STAN di creare un Parco letterario Hermann Hesse, tassello coerente di un percorso già esistente.

Ai promotori, rimane un' ultima carta: quella del ricorso al Tribunale amministrativo cantonale. Il legale di Pacchin è intenzionata ad usarla e lo ha già annunciato. Affaire à suivre.

Ortica





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