Abbiamo appena ricevuto da Tamara Merlo (rappresentante dei Verdi in Consiglio Comunale) la segnalazione del lancio di una petizione a salvaguardia del verde pubblico a Lugano. La petizione sarà scaricabile a partire dalle 18'00 di questa sera dalla pagina Facebook Voce ai luganesi. Domani, sabato, il comitato promotore allestirà una bancarella in piazza Dante per la raccolta delle firme.
Diamo voce ai nostri amici alberi: "Se per gli ippocastani di Viale Castagnola pare che ci sia speranza - scrive Tamara Merlo - non altrettanto fortunati sono gli alberi delle altre zone della Grande Lugano: a Pian Casoro gli operai comunali sono già pronti a mettere in funzione le motoseghe".
Ortica
SIS (Salviamo il Salvabile) è un inno alla protezione dei beni che troppo spesso spariscono dalle città. SIS vuole segnalare, far riflettere, sensibilizzare, unire le forze, re-agire prima che non ci sia veramente più nulla ... da salvare! Icchia e Ortica
SEGNALATE I LUOGHI DEL CUORE E DELLA PANCIA
QUALE LUOGO AMATE E QUALE DETESTATE? COSA SUSCITA IN VOI? SEGNALATELO CON SCRITTI, FOTO, COMMENTI, FATELO IN MODO ANONIMO, CON UNO PSEUDONIMO O CON IL VOSTRO VERO NOME MA PARTECIPATE AL SONDAGGIO DI SALVIAMO IL SALVABILE!
GRAZIE A TUTTI
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venerdì 29 novembre 2013
Viale Castagnola è un bene protetto ma la municipale non lo sapeva
Ribaltone al cardiopalma per una
cinquantina di ippocastani di Viale Castagnola: dati per spacciati a inizio
settimana, sono stati graziati due giorni dopo a seguito dell'intervento provvidenziale
di Adriano Censi, presidente della Commissione cantonale Beni Cantonali. Il "restyling"
di Viale Castagnola era stato annunciato nell'ambito del rinnovo
dell'alberatura prevista dal Verde pubblico del Dicastero dei servizi urbani,
misura da attuare tra il 2013 e il 2015. Quello che è increscioso è che nè la
municipale Zanini-Barzaghi, responsabile dell'Area costruzione e servizi
pubbici, nè Roberto Bolgé, responsabile della sezione Verde pubblico, erano al
corrente che quegli alberi non si potevano toccare poiché protetti dallo stesso
PR di Lugano.
All'indomani della notizia dei previsti interventi
di "rinnovo" dell'alberatura di Viale Castagnola, ecco la reazione
immediata dei Verdi che denunciano i ripetuti attacchi al patrimonio botanico
della città e sottolineano come Bolgé non sia nuovo a questo tipo di modus
operandi: "prima si taglia, e
poi magari si valuta". Il
riferimento è a tagli avvenuti in passato di piante ultracentenarie risultate
poi perfettamente sane. Il caso più clamoroso: il taglio di una pianta secolare
al Parco Ciani nell'estate 2013. Eppure,
sottolineano i Verdi, gli alberi secolari sono patrimonio dei cittadini di
Lugano alla stessa stregua - aggiungiamo noi - del patrimonio architettonico
delle vecchie ville luganesi.
I Verdi non perdono tempo e prima che
Censi intervenga e in un'interrogazione sottoscritta da cinque altri consiglieri comunali (4 PLR e 1 PPD) chiedono una perizia indipendente: vogliono sapere se e quali
alberi siano davvero da abbattere. Ora, dopo il provvidenziale intervento
del presidente della commissione cantonale Beni culturali, gli alberi storici destinati all'abbattimento
nell'ambito delle misure di rinnovo dell'alberatura cittadina sono passati da 163
a 109. I 52 ippocastani graziati -"un patrimonio cresciuto in quasi un
secolo e capace di generare plus-valore ancora per decenni"- erano
stati messa a dimora negli anni 1930. Prendere
coscienza di questo patrimonio verde ancora disseminato nel tessuto urbano è ora un
atto dovuto: nei confronti della cittadinanza tutta ma anche di quella che
verrà.
"Diventa grande quella nazione dove gli anziani piantano alberi della cui ombra non godranno mai, cosa sarà di quelle nazioni dove i giovani tagliano gli alberi della cui ombra hanno già goduto!". Questo proverbio greco accompagnava lo scritto di Marusca Andreoli, giovane giardiniera di 28 anni, indirizzato lo scorso maggio all'Ufficio dei servizi urbani. Nello scritto, Marusca esprimeva il suo disappunto e la sua meraviglia per la scarsa considerazione dimostrata nei confronti del patrimonio botanico della città: "Si taglia, si sradica si abbatte, si costruisce sopra...". Gli alberi non possono parlare: diamo loro voce, come abbiamo dato voce alle vecchie ville minacciate dall'avanzata delle ruspe e del cemento. Glielo dobbiamo poichè - come scrive ancora Marusca Andreoli - "gli alberi non fuggono di fronte al pericolo, non si lamentano quando vengono mutilati e sono capaci di morire con grande dignità".
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Da Pathopolis, Tita Carloni e il "metrobosco" di Milano |
Ortica
domenica 17 novembre 2013
Tutela del patrimonio: siamo il fanalino di coda
Voto insufficiente su tutta la linea: per i beni tutelati e per l'approccio
alla loro salvaguardia. Il Ticino è uscito con le ossa rotte dalla relazione
"Bene culturale: cos'è?" tenuta da Bernhard Furrer, già presidente
della Commissione federale dei monumenti storici a margine dell'assemblea
annuale della STAN.
Altrove in Svizzera la tutela del patrimonio comune è
considerata prioritaria e si traduce con pianificazioni adeguate, PR
restrittivi, zone di conservazione e accorgimenti informativi atti a sensibilizzare
l'opinione pubblica sull'importanza del passato e della sua memoria. D'altronde, stando all'oratore, "ogni società
ha i beni culturali che si merita". E in Ticino, ahimé, sono invero pochini.
Lugano, ad esempio, si ferma a circa il 6% e
questo anche dopo la combattuta variante di PR che due anni fa ha messo sotto
tutela oltre un centinaio di oggetti. Indovinate qual è la loro percentuale in altre città svizzere, come Lucerna, Berna
o Friborgo? Tra il 23% e il 30%! A chi volesse approfondire l'argomento
trattato dall'architetto Furrer a Mendrisio suggerisco il contributo dedicato
alla sua relazione che ho avuto modo di leggere nell'ultimo numero della
rivista Il nostro Paese.
mercoledì 13 novembre 2013
Svolta energetica? Promuoviamo il fotovoltaico
Pubblichiamo, seppur con ritardo, l'appello a favore del fotovoltaico della Società cooperativa solare della Svizzera italiana. Eccolo:
Care amiche e cari amici sostenitori,
È di questi giorni la notizia che la centrale atomica di Mühleberg verrà spenta, bella notizia da un lato e una notizia preoccupante dall’altro: come faremo a sostituire i 3 miliardi di kwh che verranno a mancare?
Occorre aumentare velocemente la capacità di produzione elettrica da energie rinnovabili, quella fornitaci dal sole è una priorità, e la nostra cooperativa solare farà di tutto per dare il suo contributo concreto.
Anche il piccolo contributo della cooperativa sarà molto importante; e noi siamo quasi pronti a realizzare il nostro impianto sul tetto di una fattoria bio a Sala Capriasca della potenza di 14-16kwp. Manca ancora un piccolo sforzo.
Abbiamo assicurato il suo finanziamento anche attraverso una possibile linea di credito ma meglio sarebbe trovare 3 investitori da Fr. 5000.- ognuno, perché ci daranno la sicurezza di un impegno a lungo termine, fatto interamente da noi.
Inoltre vi ricordiamo che è pure possibile partecipare con un contributo unico di 250.- fr. per diventare socio sostenitore della Cooperativa Solare della Svizzera italiana; il contributo verrà iscritto a capitale sociale.
Pierluigi Zanchi
Pres. Cooperativa solare della Svizzera italiana
CH68 8034 4000 0058 7971 6
Soc. Coop. Solare della Svizzera Italiana
Via Sassariente 5
CH 6516 Cugnasco
Care amiche e cari amici sostenitori,
È di questi giorni la notizia che la centrale atomica di Mühleberg verrà spenta, bella notizia da un lato e una notizia preoccupante dall’altro: come faremo a sostituire i 3 miliardi di kwh che verranno a mancare?
Occorre aumentare velocemente la capacità di produzione elettrica da energie rinnovabili, quella fornitaci dal sole è una priorità, e la nostra cooperativa solare farà di tutto per dare il suo contributo concreto.
Anche il piccolo contributo della cooperativa sarà molto importante; e noi siamo quasi pronti a realizzare il nostro impianto sul tetto di una fattoria bio a Sala Capriasca della potenza di 14-16kwp. Manca ancora un piccolo sforzo.
Abbiamo assicurato il suo finanziamento anche attraverso una possibile linea di credito ma meglio sarebbe trovare 3 investitori da Fr. 5000.- ognuno, perché ci daranno la sicurezza di un impegno a lungo termine, fatto interamente da noi.
Inoltre vi ricordiamo che è pure possibile partecipare con un contributo unico di 250.- fr. per diventare socio sostenitore della Cooperativa Solare della Svizzera italiana; il contributo verrà iscritto a capitale sociale.
Vi sarei grato se faceste girare la voce per
questa richiesta.
Grazie per il vostro sostegno.
Cordialmente e saluti illuminatiPierluigi Zanchi
Pres. Cooperativa solare della Svizzera italiana
Per altre info riguardanti il progetto potete
prendere contatto con Stefano Baragiola: Stefano.baragiola@bluewin.ch
Versamenti/contributi:
Banca Raiffeisen del Camoghé, 6512 Giubiasco, a
favore di:CH68 8034 4000 0058 7971 6
Soc. Coop. Solare della Svizzera Italiana
Via Sassariente 5
CH 6516 Cugnasco
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