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lunedì 15 dicembre 2014

30'000 firme per "Un futuro per il nostro passato" e "Spazi verdi per i nostri figli"!


Un risultato straordinario, un vero e proprio plebiscito, un segnale inequivocabile del quale le autorità non potranno non tenere conto: le 30'000 firme raccolte dalle due iniziative gemelle "Un futuro per il nostro passato" e "Spazi verdi per i nostri figli" consegnate oggi a Bellinzona da STAN e Cittadini per il territorio, non lasciano adito a dubbi. Lo scempio perpetrato negli ultimi decenni ai danni del patrimonio architetturale e naturalistico del nostro Cantone ha lasciato ferite profonde, non solo nel territorio ma anche nei cittadini. Tocca ora alle autorità rispondere con i fatti allo scontento della popolazione di fronte allo scriteriato assalto speculativo degli ultimi anni ai beni culturali e paesaggistici del Cantone.

Ortica

venerdì 5 dicembre 2014

Niente copertura per Palazzo Turconi: lo dice il Cantone

Preavviso negativo da parte del Cantone sulla controversa copertura della corte interna di Palazzo Turconi, da tempo al centro di un vero e proprio braccio di ferro tra la STAN e l'Accademia di Mendrisio - fautrice del progetto. La prima si è addirittura rivolta alla Confederazione per difendere con i denti la tesi della preservazione integrale dell'edificio come da ISOS. La seconda - che sogna nuovi spazi per la sua biblioteca - non ci vuole sentire. L'ultima parola spetterà comunque al Municipio di Mendrisio, anche se è inverosimile che a fronte del parere negativo del Cantone e di quello dell'Ufficio dei beni culturali di Bellinzona conceda l'autorizzazione a costruire. Ecco il servizio diffuso ieri dalla RSI.

Ortica




giovedì 4 dicembre 2014

Il caso della megavilla di Davesco-Soragno approda a Bellinzona e... a Berna

Sergio Savoia ha mantenuto la promessa: l'interrogazione sulla megavilla di Davesco-Soragno è approdata a Bellinzona. Sono diverse le domande poste dal deputato dei verdi al Consiglio di stato sul caso della villa costruita fuori zona edificabile e sull'importante disboscamento effettuato.


Sergio Savoia chiede al Governo che sia fatta chiarezza e che si appurino le responsabilità di tutti gli attori coinvolti:

"Il Consiglio di Stato fornisca una informazione completa sull’intero iter autorizzativo, a tutti i livelli amministrativi, allo scopo di conoscere e sapere chi ha preso quali decisioni e su che base legale.
Il Consiglio di Stato informi il sottoscritto deputato sulle misure intimate da parte di qualsivoglia autorità al proprietario e sui motivi per cui tali misure sono state intimate.
Il Consiglio di Stato fornisca un quadro completo della situazione idro-geologica della zona, con particolare riferimento agli interventi sulla morfologia del pendio e sulla copertura boschiva, in specie per informare su che tipo di cambiamenti a livello di stabilità e sicurezza l’intervento massiccio cui si fa riferimento ha avuto e può avere.
Il Consiglio di Stato informi su come intende mantenere la sicurezza della zona in presenza di un tale imponente intervento, in particolar modo se si rendono necessari o si sono resi necessari interventi strutturali e, nel caso, a chi andranno addebitati i costi."

Ma la controversia ha fatto muovere anche il consigliere comunale socialista Raoul Ghisletta che, qualche giorno fa, in un'interrogazione sul degrado territoriale di cui è vittima il Luganese,  ha tra l'altro chiesto al municipio su quali basi legali sia  stata autorizzata l'edificazione.

Dulcis in fundo, la vicenda non ha mancato di attirare l'attenzione della STAN che,  presa  carta e penna, si è rivolta alla responsabile dell'Ufficio federale dello sviluppo territoriale sollecitando un intervento presso  il Cantone in vista dell'ottenimento dell'integralità delle informazioni  atte a chiarire le circostanze di quello che parrebbe configurarsi come un caso di abusivismo edilizio.

Ortica