e chi l'avrebbe mai detto? Per i promotori del controverso progetto sull'area dell'ex birreria di Paradiso si sarebbe detta la volta buona. Lo scorso luglio, dopo una serie di modifiche, avevano presentato una nuova domanda di costruzione. Ma anche questa volta, la domanda dei promotori - la Parco Lago SA e la PSP Swiss Property AG - è stata bloccata da quattro ricorsi. Il megaprogetto affidato agli architetti Angelo Renzetti e Giorgio Giudici dovrebbe sorgere sul fondo di proprietà del colosso immobiliare PSP, detenuto per il 17,2% dal gruppo israeliano quotato in borsa Alony-Hetz. Uno scontro quasi impari, quello tra gli oppositori e il Golia immobiliare, deciso a tutto pur di realizzare sull'area dell'ex birreria sei palazzi di sette piani. Frattanto, a seguito di una mozione che chiede una migliore qualità di vita dei residenti grazie ad una revisione del Piano regolatore "in senso strategicamente restrittivo" , la Commissione delle opere pubbliche ha invitato il Municipio a chiedere un preventivo per l'allestimento del relativo studio.
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Ex albergo Meister: foto Stan |
Ma i tempi della politica, si sa, sono tempi lunghi. E dopo anni improntati ad una crescita edilizia sul cui altare sono state sacrificate alcune importanti testimonianze del passato - ultime in ordine di tempo l'albergo Meister e l'albergo Schmid -, le speranze che Paradiso possa "sottrarre gli ultimi spazi verdi alla speculazione edilizia, frenare l’eccessiva invasione del cemento e lo sfruttamento intensivo del territorio" in tempi utili per cambiare le carte in tavola sono davvero pochine. Conclusione? Per dirla come Eugenio Foglia, uno degli autori della mozione, "se sulla ex birreria non la spunteranno i ricorrenti o non si stancheranno i committenti (cosa praticamente improbabile, vista la loro forza finanziaria), al massimo entro un anno si comincerà a costruire, magari secondo un nuovo progetto che comunque non si discosterà molto dall'originale." Ma perlomeno, forse complice il dibattito in corso a Lugano, anche Paradiso sembra ora rendersi conto della necessità di cambiare rotta.
Ortica
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