Cara Icchia, sarà l’avvicinarsi delle elezioni (domanda retorica) ma il tema della tutela del patrimonio sembra interessare sempre di più politici di ogni colore… c’è chi come la Lega annuncia di volere istituire un “baustopp” alla costruzione di nuovi stabili plurifamiliari suscitando un certo scetticismo misto a stupore, chi presenta un’interrogazione sull’Osteria Indipendenza –ma nel frattempo il nuovo proprietario ha già fatto sapere che intende preservarla-, chi dalle varie pagine messe a disposizione dai giornali si esprime sulla necessità di una visione globale dello sviluppo urbano. Bene! Qualcosa si sta finalmente muovendo. Una proposta interessante è quella concernente l’istituzione di un architetto cantonale –già operativo in altri cantoni- che potrebbe fare da coordinatore fra le varie commissioni (culturali, della logistica, del territorio) e “collaborare con i politici per trovare le migliori soluzioni dal punto di vista paesaggistico, ma anche economico e sociale”.
Lo scrive Raffaella Castagnola Rossini sul Cdt di oggi precisando che la figura dell’architetto dovrebbe essere ripensata come colui “che non si limita alla progettazione e costruzione di singole opere, ma che le pensa in un contesto globale modificato dalle opere stesse”. Come dire meglio? Purtroppo, oggi, sono proprio molti rappresentanti di questa categoria i primi responsabili del degrado urbano al quale assistiamo.
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Da Wikipedia: Leonardo, piano di Imola |
Lo scrive Raffaella Castagnola Rossini sul Cdt di oggi precisando che la figura dell’architetto dovrebbe essere ripensata come colui “che non si limita alla progettazione e costruzione di singole opere, ma che le pensa in un contesto globale modificato dalle opere stesse”. Come dire meglio? Purtroppo, oggi, sono proprio molti rappresentanti di questa categoria i primi responsabili del degrado urbano al quale assistiamo.
Ortica
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